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Conte disprezza il passato della sua società, la Roma lo celebra. “Roma ti amo” domani apre al pubblico

(di Guendalina Galdi) La risposta di Antonio Conte alle dichiarazioni di Fabio Capello non è piaciuta a tutti. Il riferimento agli scudetti revocati è stato esternato in modo forse incauto, come a rinnegare una pagina, seppur buia, della storia...

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(di Guendalina Galdi) La risposta di Antonio Conte alle dichiarazioni di Fabio Capello non è piaciuta a tutti. Il riferimento agli scudetti revocati è stato esternato in modo forse incauto, come a rinnegare una pagina, seppur buia, della storia del club bianconero al quale Conte appartiene. Ma sulle maglie dei suoi giocatori in campo sono cucite tre stelle. Anche all'interno dello Juventus Stadium campeggiano tre grandi stelle. Per ogni stella, dieci scudetti. I campionati vinti da Capello, poi revocati, abbassano però la quota a 29. Quindi Conte ha ragione. E allora le tre stelle esposte e riproposte in ogni occasione?

Il tecnico bianconero ha pubblicamente disprezzato l'era Capello, nonostante sia quella ricordata come l'era Calciopoli, della storia del suo club, ma la società si auto-attribiusce comunque anche gli scudetti revocati.

Emerge una certa incoerenza tra le componenti interne alla Juventus che non si mostra compatta come i suoi undici in campo, ed anche Moggi se n'è accorto; la solidità sembra lasciar spazio a qualche piccola, per alcuni poco percettibile, crepa. La prima non è troppo lontana dal punto di vista temporale e, ancora una volta, non riguardava il campo bensì le vite private, pubblicamente comparse su giornali e riviste di gossip, di due dei più importanti e Nazionali elementi della rosa di Conte. Alla fine, comunque, finchè queste faglie non si manifesteranno così profonde anche sul terreno di gioco, queste ultime considerazioni del tecnico nativo di Lecce si perderanno nel dimenticatoio delle parole che non faranno mai Storia.

La Roma, fiera delle prodezze uniche in Europa di Destro e della sua imbattibilità casalinga, oggi ha inaugurato la mostra "Roma ti amo", alla presenza dei vari Francesco Totti, Daniele De Rossi, Alessandro Florenzi, Morgan De Sanctis e Rudi Garcia, ma anche di vecchie glorie come Giacomino Losi e numerosi personaggi legati al mondo AsRoma. Dopo la conferenza stampa di venerdì scorso, da notare l'accostamento "amore verso la Roma"/San Valentino, domani finalmente la mostra che raccoglie un imponente numero di cimeli legati alla Storia più o meno recente della Roma aprirà al pubblico. Il popolo giallorosso, di tutte le età e di ogni parte d'Italia, è pronto ad immergersi nel passato, a ricordarlo, ad impararlo e a celebrarlo. E se altri lo rinnegano o lo scansano come un estraneo dal proprio presente, la Roma ne fa il suo vanto e lo innalza a fondamenta per un glorioso futuro.

E' febbraio, ma il mercato non dorme mai. Una suggestione, non si sa quanto percorribile, proviene da un possibile rinnovato interesse nei confronti di Alessio Cerci. Impegnato in questi minuti con il Torino nel posticipo contro l'Hellas Verona, Cerci che è cresciuto nelle giovanili giallorosse potrebbe essere un'alternativa qualora l'affare Iturbe non andasse in porto. Ma giugno è lontano, e c'è tempo per creare i presupposti necessari per far approdare a Roma altri giocatori. Federico Viviani, capitano della Roma Primavera di De Rossi vincitrice della Coppa Italia nel 2012, sogna invece di tornare nella Capitale. Chi, o meglio, la cosa che sarà ospite della Città Eterna per un paio di giorni è la Coppa del Mondo. Il massimo trofeo planetario visiterà Roma dal 19 al 21 febbraio, poi proseguirà il suo tour attraverso le altre nazioni che lo accoglieranno.