Ecco le parole di Daniele De Rossi e Franco Baldini durante la conferenza stampa di oggi a Trigoria che ufficializza il rinnovo del contratto del centrocampista giallorosso con la Roma.
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DE ROSSI: “Quì ho tutto. Resto anche perchè c'è uno come Luis Enrique e credo nel progetto” BALDINI: “Contratto di 5,5mln l'anno senza clausola”(FOTO e VIDEO)
Ecco le parole di Daniele De Rossi e Franco Baldini durante la conferenza stampa di oggi a Trigoria che ufficializza il rinnovo del contratto del centrocampista giallorosso con la Roma.
FRANCO BALDINI
Buongiorno a tutti, grazie per essere qui. La mia comunicazione è semplice, con Daniele è stato raggiunto un accordo per altri cinque anni.Compenso lordo 10 milioni all'anno, 5,5 più una serie di bonus che riguardano presenze ed obiettivi raggiunti nelle varie competizioni. Non ci sono clausole.La Roma ha anche un accordo col calciatore per sfruttare il 50% dei diritti d'immagine del calciatore.
DE ROSSI
Buongiorno Daniele, cosa ti ha spinto ad accettare un contratto che ti lega a vita alla Roma?Ciò che mi ha spinto a restare sempre qui e a fare il mio lavoro con cosi tanta passione. La città, la squadra, questa gente. Mi sono reso conto che quello di cui ho bisogno sta qua. Non è cambiato molto dal primo contratto ad oggi, il percorso è stato lungo e qualche indecisione l'ho avuta. Qui sto bene e ho bisogno della Roma per giocare a pallone in una certa maniera. Ho pensato a tante altre soluzioni, ho sentito mille persone, ma ho sempre saputo che avrei scelto in questa direzione.
Il momento d'indecisione a cos'era legato? Riguardava il progetto della Roma? L'arrivo di Luis Enrique quanto ha influito?Ci sono varie risposte. C'è stato un momento l'altr'anno dopo un derby, in cui sentivo che l'amore dei tifosi nei miei confronti era leggermente scemato, non di tutti tifosi, non a livello umano ma a livello professionale non venivo visto come un giocatore importante. Anche per colpa mia. La sensazione era mia e non mi ritengo un matto,c'era disinnamoramento nei miei confronti. Avevo iniziato a pensare ad altre soluzioni.
Ho pensato ad altre soluzioni, mi sono immaginato in altri palcoscenici e ciò mi affascinava un po' più del solito. Il fatto d'essere in scadenza mi faceva pensare. Ho parlato con altre squadre, volevo vedere se ero forte anche a certi livelli. Ci proverò da qua.
Il mio amore per questa squadra va a prescindere da allenatori, dirigenze, presidenti e società. Luis Enrique è stato fondamentale, ha riacceso quella fiammella. Ogni giocatore ha bisogno di questa spinta, dopo 6 mesi posso dire che è il tecnico migliore con cui sia mai stato anche a livello di gestione. Ogni suo atteggiamento mi trova sulla stessa lunghezza d'onda.
Della clausola si è parlato tanto. Ne avrai parlato col tuo procuratore, cosa gli hai chiesto? Qual'era la priorità?Il contratto a livello economico nella prima parte di questa stagione è stato l'ostacolo, io non volevo fare sconti. C'è stato da discutere, mai in maniera cattiva o antipatica. Abbiamo discusso molto sulle cifre, non volevo fare sconti. Ho chiesto una cifra il primo giorno ed è rimasta quella fino ad oggi. La clausola è stato un tentativo giusto della società, ci ho pensato anch'io ma alla fine avrebbe stonato parecchio con la mia storia qui a Roma ed il mio rapporto con la gente. Non se n'è fatto niente.
In percentuale, quanto questa decisione nasce dalla tua testa e quanto invece è di cuore? Tu e Totti siete un caso unico in Europa che nascono e restano a vita nella stessa società. Che valore può avere oggi in cambio di meno vittorie?E' da giustificare con i tifosi, con la meraviglia che è questa città giorno dopo giorno. Si fa veramente fatica ad andare via, siamo fortunati perché abbiamo sempre trovato ambienti positivi. E' lo stesso ambiente che ho vissuto per i primi otto nove anni della mia carriera. Ho vissuto in delle famiglie, prima erano i Sensi ai quali devo tantissimo, anche parte di questo contratto. Ora si continua con delle diversità netta, ma l'atmosfera è positiva.
Il pensiero di andar via viene fuori quando le cose vanno meno bene, ormai la decisione è presa. Alla prima sconfitta se ripenso a dove potevo andare sarebbe una tortura. So cosa vuol dire restare a Roma e non cogliere al volo certe occasioni, ma non pensiate che io non abbia riflettuto. Non resto qui per fare il turista o visitare il Colosseo. Credo in questo progetto, mi aspetto molto da questa società.
La settimana scorsa durante l'assemblea degli azionisti, alcuni soci si sono lamentati del rinnovo oneroso. Cosa rispondi a questa interpretazione?Devo rispondere sul campo, non devo tener conto di ciò che dice un socio, perché non parla a nome della tifoseria. Nessuno ha mai convinto tutti quanti, anche fra i tifosi ci sono tante persone che hanno dubbi sulla mia valenza calcistica. Roma è anche questo, è una città che parla 24 ore al giorno per sette giorni di calcio. E' banale dire che ognuno ha il suo pensiero ed io lo rispetto. Spero che alla prossima assemblea i soci saranno tutti al 100% convinti. Ne dubito ma ci proveremo.
Hai detto di credere nel progetto. Hai firmato per cinque anni, dove pensi che possa ragionevolmente arrivare questa squadra? Si può parlare di scudetto o Champions? Si, penso di si. Non so quantificare attesa e durata, qualche dubbio è nato anche per questo. Un ds o un dg può aspettare anche dieci anni. Io non ho tanto tempo per attendere questo scudetto, è un pensiero che ho avuto in testa. Io voglio che sia l'unico anno in cui noi partiamo in seconda linea. L'abbiamo detto troppe volte, creando alibi. Quest'anno non era pensabile di poter vincere e competere con le più forti. Dal prossimo anno il direttore deve fare un grosso lavoro, è già stato fatto il primo passo. C'è ancora da maturare.
E' la cosa più evidente, i limiti sono quelli quando c'è una squadra giovane. Ma in cinque anni penso di poter tornare a lottare per uno scudetto. In Champions è più dura, ci sono realtà a livello europeo gigantesche a livello economico.
Secondo giudizi unanimi sei tornato il De Rossi di qualche anno fa. Cosa ti è mancato in quei due anni e cos'hai in più quest'anno?Qualcosa è mancato, soprattutto lo scorso anno. Non ho fatto bene come sto facendo quest'anno e negli anni di Spalletti. Bisognerebbe rivedere le prestazioni e quantificare i miei anni di rallentamento. Dopo due partite sono due anni che non gioco, dopo tre partite diventano tre anni.
Sicuramente quest'anno c'è stato un miglioramento dovuto probabilmente a me. Sono partito con la testa giusta, volevo zittire la gente che parlava di un giocatore in calo a 27 anni. Anch'io avevo prestato il fianco a queste interpretazione. A livello tattico ho trovato un allenatore che mi valorizza tanto. Non faccio il ruffiano, mi mette in un ruolo che amo e mi affida tante responsabilità. Giocare per fare il compitino non mi piace, amo stare in mezzo e toccare tanti palloni, divenendo causa di vittorie e sconfitte.
DOMANDA A BALDINI
Ha provato ieri lo stesso fastidio sentendo i commenti della Juventus per il rigore non dato a Siena?Siamo alla conferenza di De Rossi, non derogherei dal tema. E' fuori luogo in questo caso, l'atteggiamento della Roma è evidente. Vogliamo considerare gli arbitri dei particolari, non ci siamo mai azzardati a parlarne ed è una cosa che mi piace molto. Il comportamento dei ragazzi in campo è una testimonianza, gli arbitri ci fanno i complimenti.
Spesso questa società è criticata, c'è chi parla di scarsa organizzazione. Se De Rossi firma è perché qualcosa c'è, ci spiega cosa c'è dietro questa società, queste persone, quest'entourage americano? C'è l'idea di fare calcio in un certo modo e fare investimenti che il tempo consentirà. C'è l'intenzione di fare un calcio bello prima e vincente poi. Nessuno qui s'è nascosto che voglia esserlo vincente. Non è stato ben definito l'orizzonte temporale perché non lo sappiamo, bisognerà vedere anche cosa faranno gli altri club.
Sicuramente l'obiettivo è quello di arrivare a competere per vincere.Altrimenti non sarei tornato per svernare. La trattativa con Daniele è stata lunga, complessa. In una trattativa così lunga ci sta qualsiasi cosa, ognuno usa le proprie armi.
Alla fine ha avuto più ragione lui, sono contento. Squadre più esotiche avevano offerto molti soldi che non posso neanche nominare. Il fatto che Daniele abbia firmato vuol dire che lui ha percepito che lavoreremo per vincere
TORNANDO A DE ROSSI
Hai detto che bisogna migliorare e fare un grosso lavoro. Intendi più a livello tecnico o tutto l'entourage (ambiente compreso) che deve maturare e migliorare? Si migliora tutti. Società, giocatori, organico. La tifoseria sta maturando, lo ha dimostrato quest'anno. Ieri ne è la prova più evidente. A Roma a volte si creano i tifosi dei Sensi, degli americani, dei giocatori. Questo distoglie attenzione dall'obiettivo fondamentale che è la Roma. Si è di cuore, focosi e calorosi. L'obiettivo finale diventa quasi rafforzare le proprie idee.
Questo è lo stesso che succedeva con i Sensi. Noi giocatori dobbiamo crescere a livello tecnico, di maturità, d'esperienza. E' un compito quotidiano.
Quanto ha influito Francesco Totti in questa scelta?
Baldini("Gli ha detto di farsi dare i soldi..."
De Rossi: "Non mi ha mai pressato. E' stata fondamentale la sua immagine di uomo felice e integro. Si può essere felici e molto anche a Roma, pur senza battere tutti i suoi record, fare il suo percorso è una cosa che mi renderebbe felice. Arrivare la sua età ed essere ancora il beniamino di tutti, il più amato. Certo ci metterei la firma, lui ha uno scudetto in più che a me manca. E' la spinta in più per la mia carriera".
Ho una grossa voglia di mettere qualcosa in bacheca
Sì, hanno provato in tutti i modi a convincermi. Mi hanno elencato progetti e propositi, quali erano i traguardi da raggiungere.
E' normale questo. Non solo per le parole, ho parlato anche con i presidenti, ancora non ho capito quale dei due è il presidente (ride). Ho parlato con Sabatini che è un uomo particolare, non è uno sereno, non le vive in maniera tranquilla. Questo rinnovo non lo faceva vivere sereno e ha provato con la sua enfasi a convincermi.
Il vero problema alla chiusura della trattativa è sembrato essere il tuo procuratore. Si è giunti alla firma perché hai deciso te o è rimasto soddisfatto anche Berti? "E' una delle follie che è uscita sui giornali e sui siti, che io avessi quest'orco di procuratore che voleva strapparmi dalla Roma. Il mio procuratore è la mia bocca. Che il mio agente sia di Pistoia e non gliene freghi nulla della Roma è un altro dato di fatto. Il mio procuratore ha sempre sposato la mia volontà.Non esistono procuratori che decidono di portarti via, non funziona così"
Due cose: come stai? Si è parlato di pubalgia. La vecchia società aveva detto di aver provato a proporti un prolungamento, la nuova è sembrata più determinata. Come stavano le cose?"La vecchia società mi aveva offerto un contratto parecchio tempo fa, ai tempi dello scudetto sfiorato con Ranieri. Mi chiamò Rosella Sensi e lì fu colpa mia, le dissi che volevo pensare allo scudetto da giocarmi. Poi sono uscite fuori problematiche oggettive, degli ostacoli economici e formali. Eravamo in fase di vendita societaria, non sono andato a chiedere il rinnovo, non mi sembrava giusto. Loro mi avevano sempre accontentato, credo che l'avrebbero fatto di nuovo. La società entrante ha vissuto un momento difficile, ero ormai vicino alla mia scadenza. Ho esercitato questo potere per guadagnare di più. Si parla di tanti soldi e io ci tenevo a prenderli".
"Come sto? Sto meglio anche a livello d'umore. Questa conferenza era prevista per oggi a prescindere dal risultato di ieri. Il mio umore è alle stelle, ho raggiunto l'accordo con loro tre o quattro giorni fa. Di pubalgia ho sofferto tra il 2003 e il 2004, è stato l'infortunio più problematico che ho avuto. Non riesco a stare fuori senza allenarmi e senza giocare. Ho sofferto un pochino ed ora l'assenza a Catania e a Siena mi servirà per tornare al 100%"
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DOMANDA A BALDINI L'immagine di Totti in passato è stata sfruttata poco. C'è una programmazione per lo sfruttamento d'immagine di Daniele De Rossi?"Lo sfruttamento del 50% dei diritti d'immagine vale in questo senso. Questo è il compito che la parte commerciale avrà come problematica da affrontare. Troveremo il modo di sfruttarlo".
SI TORNA A DE ROSSI
Durante questo periodo il pubblico si è un po' allontanato da te. Adesso ti senti di dover riconquistare questa parte dei tifosi? Ieri c'è stata una vittoria importanti, come ti spieghi l'altalena di risultati?"I tifosi li ho sempre sentiti vicini. Non tutti possono essere d'accordo, vale il discorso fatto per gli azionisti. Le cose vanno in maniera semplice, è un calcio che ha poche bandiere ma tutte guadagnano le cifre che vogliono. C'è un mercato che fa gli ingaggi, gli stipendi, le cessioni le clausole. Questo era l'ultimo contratto importante per me. I tifosi penso che debbano essere contenti delle mie prestazioni e che per altri 5 anni avranno un giocatore che quando gioca con la Roma sente qualcosa di forte. Ognuno gestisce le proprie finanze come meglio crede"
Qual'è stata la squadra che ti ha tentato di più? Delle cose dette e scritte, quale ti ha ferito di più come uomo? "Non nominerò mai la squadra. Ce ne sono state diverse, alcune molto potenti sul piano del fascino, blasonate. Altre che ti levano il sonno per notti perché ti fanno offerte folli, i nomi li avete fatti voi. Se ne sono dette talmente tante che alcune le ho dimenticate. Il dispiacere è quando sento gente che mi conosce che si esibisce in teorie sul mio conto. Gente che a Trigoria mi vede, mi abbraccia e poi la spara grossa alle mie spalle su Facebook o Twitter".
Relativamente a questa stagione, pensi che si possa arrivare in alto a giocarsi un posto in Champions?"L'obiettivo della Roma è arrivare più in alto di Napoli, Lazio, Inter e Udinese. Penso che siano squadre raggiungibili. Se arrivassimo sopra a queste vorrebbe dire che siamo arrivati terzi. Sarebbe il top, anche se non mi accontento. Ci spero e ci spero ancora".
Ti ha cercato qualche squadra italiana? Avresti accettato un trasferimento in Italia?"Mi ha cercato anche qualche squadra italiana, confermo! Per me è stato un onore, ma l'Italia sarebbe stata l'ultima scelta. La mia prima opzione era l'estero, per un discorso di rispetto per le cose alle quali credo. Andare a giocare in un'altra squadra italiana non sarebbe stato il massimo per come sono fatto io e per come mi vedono i tifosi della Roma".
Nella trattativa ha pesato anche il fatto che tu, figlio di Roma, sei uno schietto?"C'era grossa fiducia nei miei confronti ed una grossa richiesta. Vogliono che sia molto importante e responsabile per questa squadra".
Sei favorevole ad una pausa invernale del campionato? "Credo che il buon senso sia la cosa più utile ed importante quando si stilano i calendari. Io sono molto affascinato dalle partite alle 15 del pomeriggio, mi ricorda un calcio di quando ero ragazzino, ad esempio il derby del 3-0 di Mazzone che diedero in diretta sulla Rai. Il buon senso entra in ballo quando ci sono 2 gradi a Verona e non si può giocare alle otto di sera. D'inverno bisognerebbe giocare alle 15, sarebbe più intelligente".
Hai parlato di scelta di cuore, cosa non ti ha convinto dei progetti delle altre squadre?"No no, a me gli altri progetti convincevano eccome!! Io ringrazio altri allenatori e dirigenti che si sono esposti in maniera pubblica nei miei confronti. Quando posso tifo anche per loro all'estero. Mi ha convinto molto il progetto della Roma, quando in ballo c'è la Roma è tutta un'altra storia".
Se tra due o tre anni, se fosse la Roma a dirti che non fai più parte del progetto?"Mi dovrebbero cacciare via, ho firmato apposta per cinque anni! Ci può stare, gli anni passano e il fisico può subire dei problemi. E' tutto da vedere, adesso non è facile parlare di ciò che succederà tra tre anni. Il parassita non posso proprio farlo!"
"Mi ha fatto una buonissima impressione, è una persona ambiziosa. Vuole vincere anche qui, non è venuto a perdere tempo. E' anche simpatico. Quando ho parlato con DiBenedetto ho avuto le stesse senazioni. Il grosso della trattativa l'hanno portato avanti Fenucci, Sabatini e Baldini, loro li ho visti tutti i giorni. Loro hanno i meriti più grandi".
Pallotta ha detto di aver strappato il sì di De Rossi."E' stata una battuta spiritosa. E' stato convincente sicuramente, ma aspetterei a dargli tutti i meriti. C'è gente che ci ha lavorato mattina e sera".
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