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Cinquant'anni fa il trionfo in Coppa delle Fiere!

L’11 ottobre 1961, Roma si fermò. No, non era per assistere alle riprese di qualche film di Fellini, né per ammirare la corsa a piedi nudi di Abebe Bikila sotto l’Arco di Costantino.

Redazione

L'11 ottobre 1961, Roma si fermò. No, non era per assistere alle riprese di qualche film di Fellini, né per ammirare la corsa a piedi nudi di Abebe Bikila sotto l'Arco di Costantino.

Quel tiepido pomeriggio di inizio autunno, l'attenzione della città era tutta concentrata sullo stadio Olimpico e su quella sfida tra la Roma e gli inglesi del Birmingham City che avrebbe assegnato la terza edizione della Coppa delle Fiere, una prestigiosa competizione europea aperta a tutte quelle squadre appartenenti a città sedi di importanti manifestazioni fieristiche internazionali.

I giallorossi erano arrivati a quell'appuntamento carichi al massimo, dopo aver eliminato nell'ordine i belgi dell'Union Saint-Gilloise, i tedeschi occidentali del Colonia e gli scozzesi dell'Hibernian. Potevano contare su una squadra di altissimo livello, imperniata sulla classe degli interni argentini Francisco Ramón Lojácono ed Antonio Valentín Angelillo e sulla furibonda fame di goal del centravanti Pedro Manfredini, argentino pure lui, che nella finale di andata aveva realizzato le due reti che permisero ai capitolini di uscire indenni dalla tana del Birmingham.

All'Olimpico, invece, non ci fu storia. Dopo un primo tempo di studio, la Roma passò in vantaggio all'11° della ripresa grazie ad un'autorete del terzino inglese Brian Farmer, mentre a tempo scaduto toccò al mediano Paolo Pestrin mettere al sicuro il risultato con un bolide dalla distanza. Erano quasi vent'anni che i tifosi romanisti attendevano questo momento, da quello Scudetto centrato, non senza polemiche, in piena era fascista.

Così, quando il capitano Giacomo Losi, detto “er Core de Roma”, ricevette la Coppa delle Fiere dalle mani del presidente della FIFA Stanley Rous, la Roma giallorossa poté finalmente dare sfogo a tutta la sua felicità. Da allora è passato mezzo secolo, ma la formazione capitolina, nonostante l'apporto di stelle quali Bruno Conti, Paulo Roberto Falcão, Giuseppe Giannini, Gabriel Batistuta e Francesco Totti, non ha più saputo ripetersi a livello internazionale. A quando, dunque, un'altra emozione così?

FONTE goal.com