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Chiellini s’arrende: niente Roma

(Corriere dello Sport – D.Latagliata) – Il verdetto sulle condizioni di Giorgio Chiellini arriverà soltanto oggi. Ieri la Juventus si è limitata a comunica­re sul proprio sito che il giocatore a è rientrato a Torino, ma che gli esami...

Redazione

(Corriere dello Sport – D.Latagliata) - Il verdetto sulle condizioni di Giorgio Chiellini arriverà soltanto oggi. Ieri la Juventus si è limitata a comunica­re sul proprio sito che il giocatore a è rientrato a Torino, ma che gli esami per valutarne le condizioni sono stati pro­grammati appunto per la giornata odier­na.

Non si respira comunque ottimismo: uscito dopo poco più di un quarto d'ora durante l'amichevole Ucraina- Italia, il giocatore ha accusato una contrattura al retto anteriore della coscia destra che lo obbligherà a qualche gior­no di riposo. Del Neri, sal­vo improbabili colpi di scena favorevoli che ulti­mamente non abitano in casa Juve, sarà così co­stretto a prendere atto del forfait del numero tre e a ricorrere a una soluzione alternativa. Che è già pronta e che è anche già stata sperimentata quando lo stesso Chiellini era stato spostato sulla fascia sini­stra: centrali giocheranno così Barzagli e Bonucci, anche perché altre soluzio­ni non se ne vedono. So­rensen, che ha recuperato dal guaio alla caviglia accusato con l'Un­der 21 danese, e Traorè completeranno il reparto e faranno la guardia alla porta di Buffon. Barzagli e Bonucci, allora. Davanti a Buffon già quattro volte. Con un bilancio di due partite vinte e altrettante perse. La prima volta è accaduto a Cagliari, sa­bato 5 febbraio: vittoria per 3-1 e Juve che si era quasi convinta di avere final­mente trovato l'assetto giusto, con Chiel­lini a spingere sulla sinistra e autore an­che dell'assist per il secondo gol di Ma­tri. Dulcis in fundo, proprio Barzagli si era improvvisato esterno pochi minuti prima che terminasse l'incontro per ser­vire un assist al bacio sulla testa di Toni: 3-1 e tutti felici e contenti. Poi, la dome­nica dopo, altri ciliegina: cross di Soren­sen da destra, testa di Matri e Inter bat­tuta 1-0. Chiellini sempre a sinistra, Bar­zagli e Bonucci a fare muro e difesa che aveva retto - pur con qualche spavento nel finale - all'urto dei campioni d'Italia. Peccato che l'incantesimo sia durato po­co, per la difesa e per la Juve in genera­le, finita ko prima a Lecce e poi in casa contro il Bologna: partite orrende sotto tutti i punti di vista, con giocate sbaglia­te da parte di ogni componente e respon­sabilità da condividere tra tutti i giocato­ri scesi in campo, staff tecnico compre­so. Di Michele e Di Vaio imprendibili, li­nea a quattro spesso in confusione e squadra in bambola dal primo all'ultimo minuto. Al punto che poi Del Neri ha deciso di cambiare un'altra volta: contro il Milan, fuo­ri Bonucci, Chiellini ripor­tato centrale e comunque altra partita persa. Domenica, contro i gial­lorossi, sarà così la quinta occasione in cui la ditta B( arzagli)& B( onucci) do­vrà tenere insieme la ba­racca davanti a Buffon. Ma sarà anche la partita in cui Sorensen (quasi certamen­te) e Traorè ( altrettanto) dovranno dimostrare di avere acquisito la giusta mentalità e mandato a memoria tutti gli automatismi necessari per tenere botta in occasioni così importanti e piene di insidie. Più che i centrali, saranno forse loro i giocatori da tenere maggiormente d'occhio visti i disastri combinati spesso e poco volentieri, obbligando Del Neri a provare e riprovare uomini nuovi senza però riuscire (quasi) mai a trovare affi­dabilità per un ciclo medio-lungo di par­tite. Dopo di che, senza dimenticare le eventuali candidature di Motta e Gryge­ra, la linea a quattro che scenderà in campo all'Olimpico giallorosso sarà un inedito assoluto. Che andrà incontro a un battesimo di fuoco, viste le potenzialità dell'attacco romanista. Del Neri incrocia le dita. Se poi andrà male, forza e corag­gio: alla fine dell'ennesima stagione di­sgraziata, mancheranno solo altre sette partite.