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Cessione As Roma, guai in vista per la famiglia Angelucci

(affaritaliani.it) Guai in vista per Libero e Il Riformista. L’Agcom, al termine di una istruttoria durata un anno e mezzo, ha sanzionato le due testate che fanno capo alla famiglia Angelucci in quanto hanno ricevuto contributi pubblici per...

Redazione

(affaritaliani.it) Guai in vista per Libero e Il Riformista. L'Agcom, al termine di una istruttoria durata un anno e mezzo, ha sanzionato le due testate che fanno capo alla famiglia Angelucci in quanto hanno ricevuto contributi pubblici per anni senza averne diritto.

Secondo l'Agcom, Libero ha incassato 12 milioni di euro e ne ha chiesti altri 6 alla Presidenza del Consiglio: soldi che non spettavano al quotidiano di Belpietro che, tuttavia, su quei soldi ha fatto affidamento per chiudere in pareggio i bilanci del 2009 e 2010. Per questo, il 9 febbraio l'editore di Libero, il deputato del Pdl Antonio Angelucci, imprenditore del settore delle cliniche private attraverso la finanziaria di famiglia Tosinvest, si è visto comminare una multa di 108mila euro e ora potrebbe essere costretto a restituire quei soldi incassati per le sue testate. Incassati indebitamente, secondo l'Agcom, in quanto Libero e Il Riformista, sebbene formalmente intestati a due società distinte, sono controllati entrambi dal gruppo di Angelucci.

La delibera dell’Agcom è stata presa sulla base della relazione del commissario Sebastiano Sortino, che ha convinto il presidente Corrado Calabrò (nominato da Silvio Berlusconi) e ha "conquistato" l'astensione di un altro membro dell'Agcom in quota Pdl, Stefano Mannoni.

Nella sostanza, Libero dovrà restituire i 7,7 milioni incassati nel dicembre 2008, con riferimento ai conti del 2007, e non potrà incassare nemmeno i 6 milioni di euro iscritti a bilancio nel 2009 né potrà chiederne altrettanti per il 2010. E dovranno essere restituiti pure una parte dei 7,9 milioni di contributi incassati per il 2006, per la precisione quelli relativi al periodo successivo a marzo, quando Angelucci comprò da Claudio Velardi, ex spin doctor di Massimo D’Alema, la maggioranza del Riformista. Da quel momento, quindi, per l'Agcom si è verificata la situazione di incompatibilità con il finanziamento. In totale, quindi, Angelucci dovrà restituire almeno 13 milioni di euro.