(asroma/membership)Il numero 5 della Roma Leandro Castan è stato protagonista della video chat organizzata dalla società giallorossa per gli iscritti al programma As Roma Membership. Ecco le parole del giocatore brasiliano
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Castan: “L’obiettivo è la zona Champions. Stiamo sulla buona strada. Mi ispiro a Juan. Spero di andare ai mondiali, ma sarà difficile”
(asroma/membership) Il numero 5 della Roma Leandro Castan è stato protagonista della video chat organizzata dalla società giallorossa per gli iscritti al programma As Roma Membership.
Il tuo impatto con la città?
Roma è una città da conoscere, tutti ne parlano: è la più bella del mondo. È incredibile e la porto con me. Qua sto bene e questa cosa è importantissima: anche la mia famiglia sta bene qui e sono felice.
I tuoi obiettivi?
Vorrei fare la storia di questa squadra, come tanti brasiliani hanno fatto qui. Quest’anno vogliamo arrivare in zona Champions e siamo sulla strada giusta.
Un tuo giocatore modello?
Aldair non l’ho visto molto, perché ero troppo giovane quando giocava. Quello che ho vissuto di più e che ho incontrato anche in nazionale, dove l’ho osservato molto, è Juan. Uno dei difensori più forti mai visti.
Quali sono i tuoi rituali prepartita?
Non ne ho uno in particolare. Prima di ogni match prego Dio per vincere e non avere infortuni. Faccio il massimo e do il meglio per la mia squadra.
Il Mondiale?
Sarà molto difficile partecipare a Brasile 2014, ma se ci sono 6-7 difensori in lista potrò esserci. Vediamo cosa succede. Io sto tranquillo: ho voglia di stare qui e di vincere con la Roma. Sto bene e sono felice.
Un avversario che ti ha impressionato?
Mi ha impressionato molto Pirlo quando ho giocato contro di lui.
La tua opionione su Mehdi Benatia?
Mehdi è fortissimo. Come uomo è una persona grandissima, ci parliamo sempre e stiamo facendo bene come coppia. Spero di lavorare sempre bene con lui per far stare tranquilla la nostra squadra.
La difesa?
Il mister ci ha parlato tanto e ci ha trasmesso la mentalità che tutta la squadra deve difendere. Non è solo merito nostro se dietro stiamo facendo bene, ma è di tutti: i nostri compagni ci aiutano molto. Siamo i meno battuti di Europa? È importante per me, ora è tornata la normalità.
Che aria si respira nello spogliatoio?
Siamo cresciuti di mentalità, siamo tranquilli con un ambiente buono si lavora bene. Arrivo sempre presto e sono l’ultimo a uscire, mi piace stare qui a Trigoria perché questa è come come una famiglia, sto più con loro che con mia moglie e i miei figli.
Il futuro?
Questi tre pareggi ci faranno capire dove abbiamo sbagliato. Penso che siamo sulla strada giusta e capiremo dove non siamo andati bene. Siamo al secondo posto ed è una cosa buona.C’è sempre da migliorare e sono sicuro che possiamo farlo ancora per arrivare più in alto possibile.
Quanto vale la difesa?
È una cosa importante, per lasciare i nostri attaccanti tranquilli: se sanno che siamo forti dietro lavorano meglio. Ma, come ho già detto, è tutto frutto del lavoro di squadra: come gli attaccanti e i centrocampisti aiutano noi, noi aiutiamo loro a segnare. L’importante è non prendere gol per stare sempre più vicini alla vittoria. Quando c’è questa mentalità siamo fortissimi.
Emozioni dopo la vittoria della Libertadores? È stata una cosa incredibile.
Una grande emozione, perché è una cosa incredibile. Il Corinthians, una delle squadre più forti in Brasile, non l’aveva mai vinta e per questo so che i miei ex tifosi non mi dimenticheranno mai. Meglio vincere la Coppa Mondo con il Brasile o la Champions con la Roma? Per me la Champions sarà più importante, perché io sono qui a Roma e sono tranquillissimo. Posso dirvi sicuramente che se dovessi vincere la Champions, sarebbe la cosa più bella della mia carriera.
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