Fabio Capello, a Turi (Bari) per ritirare il premio "Nazionale per lo Sport Oronzo Pugliese", parla a 360 gradi del calcio italiano, del problema degli stadi e della Nazionale. Un'Italia che sembra poter risvegliarsi dopo un periodo nero, grazie alle cure di Prandelli
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Capello: “Baldini? Per ora rimane con me”
Fabio Capello, a Turi (Bari) per ritirare il premio “Nazionale per lo Sport Oronzo Pugliese“, parla a 360 gradi del calcio italiano, del problema degli stadi e della Nazionale. Un’Italia che sembra poter risvegliarsi dopo un...
: "Mi ha impressionato per capacita' di possesso palla - ammette Capello - E' una squadra piu' tecnica che muscolare, con buon dinamismo. Il codice etico introdotto da Prandelli, inoltre, e' molto importante ed educativo, e non solo per i calciatori".
Sullo scudetto invece: "E' ancora tutto aperto, basta un passo falso per recuperare il terreno perduto. Fossi il Milan starei attento soprattutto al Napoli, che si sta dimostrando una realta' con un trio d'attacco ricco di inventiva e capacita' tecnica. Quanto all'Inter, sara' importante il doppio turno di Champions. Io credo che superera' i quarti ma e' chiaro che questo pesera' sulla lotta per lo scudetto perche' la Champions porta via molto sul piano delle energie psico-fisiche".
Un commento su Cassano, che sabato è stato autore dell'ennesima "cassanata": "Cassano e' il piu' grande talento italiano, fa la differenza ma continua a commettere errori bambineschi. I giocatori lo sanno bene che con gesti come togliersi la maglia danneggiano la societa', ma il Milan e' la famiglia giusta per lui e spero che gli errori diminuiscano". Poi ecco l'argomento Roma, a partire dalla partita di ieri sera con la Juve, altra sua ex: "Ottimo primo tempo per i giallorossi ma nel secondo la difesa ha ballato un po'".
Inevitabli poi non parlare della questione societaria e di DiBenedetto, che vorrebbe portare nella Capitale quel Franco Baldini a cui il tecnico di Pieris è molto legato: "DiBenedetto non lo conosco e di Baldini posso dire che per ora lavora con me. La famiglia Sensi ha dato molto a questa societa' e al calcio, Franco Sensi era uno che sapeva dove doveva arrivare, ho un bellissimo ricordo di lui", mentre su Montella: "Mi sono messo a ridere quando ho sentito che richiamava uno dei suoi tre attaccanti perche' tornasse a dare una mano dietro, finalmente l'ha capito: quando richiamavo uno tra lui, Totti e Batistuta, non lo capiva tanto facilmente".
Chiusura sul calcio italiano. "Finalmente gli arbitri fischiano di meno, si gioca di piu' e ci sono meno interruzioni, stiamo tornando a buoni livelli. La cosa triste sono gli ultras, a cui bisognerebbe far capire che devono pensare a essere sportivi e non a delinquere, e gli stadi. Sono brutti, obsoleti e vuoti. Spero che diventino di proprieta', come in Inghilterra. Sarebbe una bellissima cosa, che offre tantissimi vantaggio".
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