Bruno Conti, Tonino Tempestilli, Vito Scala, e fino a poco tempo fa anche il grande Giorgio Rossi. Ma alla lista dei senatori di Trigoria si aggiunge anche colui che cura un aspetto molto importante di “Casa Bernardini”, il cibo. Lo chef Luca Jurowich da ben diciotto anni lavora nella cucina giallorossa svolgendo un ruolo che all’apparenza potrebbe sembrare semplice e poco impegnativo, ma che in realtà è uno degli elementi chiave per la preparazione dei giocatori alla partita. Perché se è vero che un calciatore per essere in forma deve allenarsi intensamente e nel migliore dei modi, il nutrimento è altrettanto importante per la fisicità dell’atleta.
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Da Capello a Garcia: attenzione nei dettagli del menù di Trigoria
La cura al dettaglio è ricercata dagli allenatori anche nell'alimentazione. Lo chef Jurowich ne fa un suo punto cardine.
Le calorie, i grassi e le proteine devono essere dosati accuratamente nel menù dei calciatori, ma anche la tempistica e il frazionamento dei cibi assumono un ruolo chiave per la loro nutrizione.
“Ho iniziato il lavoro a Trigoria 18 anni fa, all’ora ero un ragazzo di ventidue anni tifoso romanista. Per me era un sogno poter varcare i cancelli del centro sportivo per lavorare a stretto contatto con i giocatori. Sono molto fortunato per il mestiere che svolgo.” Le parole di gratitudine dello chef che è intervenuto a Roma Radio questa mattina.
Come detto, l’importante nella cucina di un centro sportivo è soprattutto la tempistica perché come racconta Jurowich“I giocatori devono mangiare tre ore prima degli allenamenti o delle partite, fatta eccezione della colazione, per far sì che abbiano digerito tutto prima di essere entrati in campo. Ma è importante anche la velocità nel servire i pasti, infatti i giocatori hanno solo 20-25 minuti per consumare il proprio piatto”.
Capello, Spalletti, Ranieri, Montella, Luis Enrique, Zeman e Garcia, gli allenatori passano ma lui è sempre rimasto al suo posto, anche con un cambio di società, sintomo che il lavoro svolto da lui e dal suo staff è ben visto da tutto l’ambiente giallorosso. E su quale allenatore fosse maggiormente attento all’alimentazione, lo chef prendere il primo e l’ultimo che ha dovuto servire: “Capello era uno molto attento all’alimentazione. Osservava sempre il menù, com’era strutturato, anche perché è un appassionato di cucina e di vini. Anche Garcia è uno molto attento a ciò che mangiano i suoi ragazzi, ha cura per il dettaglio, perfino alla temperatura della sala pranzo”.
Insomma, non vedremo mai un giocatore fuori peso con Garcia, né vedremo mai una cucina di bassa qualità all’interno di Trigoria, perché nelle mani dei Jurowich sarà sempre un “Fulvio Bernardini” a cinque stelle. Parola di chef.
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