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Caos Roma. E per fortuna c'è lo sciopero…

(di Marco Reda) – Il giorno dopo la disfatta il clima dovrebbe essere da “quiete dopo la tempesta”. Ma non sembra essere il caso della Roma. Improvvisamente, dopo elogi, proclami e ventate di fiducia e speranza, a Trigoria tutti sono finiti...

Redazione

(di Marco Reda) – Il giorno dopo la disfatta il clima dovrebbe essere da “quiete dopo la tempesta”. Ma non sembra essere il caso della Roma. Improvvisamente, dopo elogi, proclami e ventate di fiducia e speranza, a Trigoria tutti sono finiti immediatamente sul banco degli imputati.

 

Walter Sabatini, neo direttore sportivo giallorosso, per una presunta “incapacità di chiudere trattative con il giusto tempismo” (vedi Alvarez e Pastore) e di ritardare troppo gli arrivi dei “rinforzi”, Luìs Enrique per il “sacrilegio” di aver sostituito Totti ad un quarto d’ ora dal fischio finale per lasciar posto ad Okaka (come se ogni volta un allenatore dovesse salvare la propria panchina dalle opinioni di tifosi e stampa), lo stesso Totti per esser scappato negli spogliatoi al momento della sua uscita dal campo invece di rimanere in panchina da “bravo capitano” ed incitare i compagni a continuare a dare il massimo, alcuni calciatori per la scarsa forma fisica, altri per l’ inesperienza.

Ed i tifosi mostrano i primi segni di impazienza, come fosse facile cambiare radicalmente sistema di gioco, mentalità di squadra, inserire i nuovi arrivi in maniera ottimale. Certo, lo Slovan Bratislava non è di certo l’ avversario in grado di mettere in crisi una squadra come la Roma, con tutto il rispetto per l’ umilissimo club slovacco, ma l’ incredibile eliminazione dei giallorossi dall’ Europa League non rispecchia cosa è realmente successo nei centottanta minuti complessivi in cui le due parti si sono affrontate. Si è vista una squadra propositiva, nettamente migliore rispetto a quella che cadde 3-0 a Valencia nell’ amichevole di inizio mese con Mata&Co, con un minimo di organizzazione tattica, vogliosa di far bene, di dimostrare ai propri tifosi che si possono fare grandi cose fin da subito, perché ciò che ancora manca a questo gruppo, oltre a qualche innesto di qualità, è maggior cinismo sotto porta ed un pizzico in più di fortuna. Thomas DiBenedetto ha predicato pazienza e fiducia in squadra e società, difendendo l’ operato del proprio tecnico che continua a dichiarare che avrebbe rifatto tutte le scelte tecniche attuate ieri sera, compresa la sostituzione del Capitano giallorosso, i calciatori, assolutamente non esenti da colpe, chinano la testa e continuano a lavorare sodo per affrontare un campionato in cui saranno chiamati a dare un forte segnale a tutte le avversarie, oltre che riscattare la delusione di quello scorso. Si è partiti abbastanza male, con la clamorosa esclusione dall’ Europa, ma si farà di tutto per tornare in alto. Le buone notizie? Si comincerà a fare sul serio con quindici giorni di ritardo…

 

SCIOPERO CONFERMATO – A decretare ciò è, con un comunicato ufficiale, l’ AIC (Associazione Italiana Calciatori) che annuncia il mancato accordo tra Lega Serie A e professionisti circa la firma del contratto collettivo di questi ultimi, conseguenza del quale la prima giornata, in programma domani e dopodomani, verrà rinviata a data da destinarsi. Ed in coincidenza con la gara Italia-Slovenia del 6 Settembre, valevole per le qualificazioni ad Euro 2012, l’ apertura dei giochi dovrebbe essere rinviata all’ 11 del mese, seconda giornata del torneo. L’ uso del condizionale è d’ obbligo dato il pessimismo di Damiano Tommasi, presidente dell’ AssoCalciatori, e Giancarlo Abete, presidente della FIGC, circa la reale possibilità di risolvere definitivamente il problema in due settimane, dato che si “lotta” sulla questione da Dicembre scorso. La situazione è delicata e, a detta proprio di Abete, sarebbero a rischio anche i turni di campionato successivi al primo considerando le irremovibili prese di posizione di AIC da una parte e Lega Serie A dall’ altra. Rinvio che gioverà sicuramente alla Roma di Luìs Enrique, alle prese, come detto pocanzi, con dei problemi ancora da risolvere, ma non a milioni di tifosi ed appassionati indignati per questa decisione. Soprattutto quando c’è gente che lotta quotidianamente per garantire alle proprie famiglie il necessario per vivere. E non si tratta di ville da urlo o Maserati…

 

KJAER A ROMA, ARRIVA GAGO? – Quindici giorni dunque. Altre due settimane durante le quali il tecnico asturiano, contestatissimo dal tifo giallorosso dopo il pareggio di ieri ed alcune discutibili scelte tecniche a partita in corso, lavorerà con il gruppo per riempirlo di fiducia e motivazioni e colmare le lacune mostrate in campo nelle ultime apparizioni. E di quel gruppo farà parte anche Simon Kjaer, giunto fresco fresco dal Wolfsburg, Germania. Il “biondone” danese è atterrato ieri sera all’Aeroporto di Fiumicino, stamani ha sostenuto le rituali visite mediche e da domani, giorno di ripresa degli allenamenti, sarà a disposizione del suo nuovo allenatore. Puntellata (con successo?) la difesa, mentre si continua a seguire l’ interista Santon, il reparto da rafforzare rimane il centrocampo: tramontato Casemiro, Riccardo Montolivo resta l’ oggetto del desiderio di Sabatini ma la trattativa con la Fiorentina non è facile (i viola preferirebbero cedere il proprio capitano solamente all’ estero), motivo per cui l’ uomo ideale potrebbe essere Fernando Gago del Real Madrid. Nonostante l’ interesse del Manchester City per il mediano argentino, l’ agente del calciatore è atteso a Milano da Sabatini per provare a chiudere l’ operazione che porterebbe uno dei centrocampisti della “Selecciòn Albiceleste” a Trigoria (lo stesso Ernesto Bronzetti, consulente di mercato del Real Madrid, non ha smentito questa ipotesi). Si parla anche di un altro Fernando nel mirino della Roma e non è il chiacchieratissimo mediano del Porto: si tratta di Tissone, centrocampista centrale della Sampdoria, per cui il ds romanista avrebbe offerto sette milioni di Euro. Pasquale Sensibile, direttore sportivo dei blucerchiati, smentisce l’ esistenza di qualsiasi trattativa ma l’ agente del centrocampista ammette il gradimento del suo assistito circa l’ ipotesi giallorossa.

E mentre Gilmar Rinaldi, agente di Fabio Simplicio, anche ieri in campo con la maglia della Roma, ribadisce nuovamente la felicità del brasiliano nel rimanere nella Capitale, Marco Borriello continua ad essere accostato al Paris-Saint Germain nonostante Leonardo, ds in pectore del club parigino, non sia pienamente convinto dal centravanti partenopeo. Dovesse, Borriello, restare in giallorosso nessuno ne farebbe un dramma (forse Luìs Enrique, o il calciatore stesso nel caso in cui nonk venisse mai schierato) ma il mercato è pieno di inaspettati colpi di scena. E la fine si avvicina