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Canovi: “E' necessario dare carta bianca a Sabatini”

Dario Canovi, decano dei procuratori sportivi, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Te la do io Tokyo” in onda su Centro Suono Sport.

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Dario Canovi, decano dei procuratori sportivi, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Te la do io Tokyo” in onda su Centro Suono Sport.

La firma slitterà. Come vedi questa situazione?

Conoscendo Sabatini sto iniziando ad avere perplessità sulla sua pazienza. C’è rischio che dica grazie arrivederci e se ne vada. È una mia interpretazione. Ama lavorare con la chiarezza dei rapporti. Anche se molto spesso gli affari migliori si fanno in chiusura di mercato e sono la ciliegina sulla torta, per impostare una squadra è necessario lavorare presto e sottoscrivere un contratto con un allenatore che la Roma ancora non ha.

 

Luis Enrique?

Posso dire che sei mesi fa avevo consigliato al Genoa di Preziosi Luis Enrique. È molto giovane e per certi versi inesperto ma è la stessa esperienza che ha fatto Guardiola. Ha tirato fuori campioni a iosa, noi pubblica opinione non conosciamo la realtà del Barcellona. La Cantera è una creazione si di Guardiola ma molto di Luis Enrique. Guardiola è uomo di grande personalità, Luis Enrique ha personalità e ha le sue idee. Con una squadra di bambini è arrivato quarto nella serie B spagnola, gioca con i 18enni e 19enni, in difesa sono tutti giovanissimi bisogna ricordarsi che le squadre B non possono essere promesse, è difficile quindi se non sei un grande allenatore dare stimoli. Essere quarti nella B spagnola significa essere Varese o Novara con una squadra di giovanissimi che anche se fosse arrivata prima sempre in B rimaneva. È stato bravo a preparare la squadra ma anche a dare stimoli.

 

Come nasce l’idea Luis Enrique?

Sabatini o qualcuno lo aveva accennato, Walter è molto attento al mercato internazionale e se fai una panoramica degli allenatori emergenti non puoi non pensare a Luis Enrique. Non è sceso dalla luna è un allenatore che nel calcio spagnolo ha un grande nome

 

Quanto è possibile trasportare la mentalità calcistica in Italia?

Benitez ha trovato difficoltà ambientali dovute al suo carattere, se noi non cambiamo la mentalità e non facciamo una rivoluzione rischiamo di non fare più risultati importanti. Quello dell’Inter è stato un miracolo forse irripetibile. Si deve cambiare la mentalità italiana. Un allenatore come Luis Enrique in questo cambio di mentalità potrebbe essere importantissimo.

 

Un opinione sui nomi di Lamela e Alvarez

A Roma si dice magari ce cascano. Sono due giocatori importanti. Lamela non è il 10 alto 1.60 è un 10 che sa giocare a calcio e che unisce doti fisiche e tecniche. Alvarez è uno dei migliori esterni. Questo tipo di giocatori mi aspetto che la Roma va a cercare, possono diventare importanti nel momento in cui un allenatore li sappia sfruttare. Tra i due non saprei scegliere chi è più forte nell’immediatezza forse Alvarez è più pronto.

L’esperienza di Luis Enrique c’è stata in 3 anni ha portato il Barcellona in Serie B. Se Guardiola fosse andato via l’allenatore del Barca sarebbe stato sicuramente Luis Enrique. Nel mondiale che abbiamo vinto c’erano 4 giocatori del Perugia che erano state intuizioni di Sabatini come Gattuso, Grosso e Materazzi. Penso che il target della Roma sia Pastore non per potenzialità economica ma come talento, penso che Sabatini vada a cercare il futuro Pastore. Sono convinto che ha preso contatti con diversi procuratori e ci ha speso parole ma poi le parole si devono tramutare in fatti.

 

Sabatini si muoverà sulle indicazioni di Baldini o Baldini avallerà le scelte di Sabatini?

La seconda penso con la supervisione di Baldini. Un conto è essere un uomo di mercato e un altro un uomo di calcio. Negli ultimi anni Baldini è stato un uomo di calcio, Sabatini è un uomo di mercato. Sull’allenatore l’idea penso sia stata più di Sabatini che di Baldini