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Camilli(pres.Grosseto):”La Roma? Non puoi giocare come il Barcellona se hai Osvaldo al posto di Messi”

“Quando si sente puzza di bruciato bisogna cambiare”. Spiega così, Piero Camilli, presidente del Grosseto, la decisione di esonerare Guido Ugolotti e di ingaggiare Giuseppe Giannini: “Il Grosseto in Serie B è una realtà importante –...

Redazione

“Quando si sente puzza di bruciato bisogna cambiare”. Spiega così, Piero Camilli, presidente del Grosseto, la decisione di esonerare Guido Ugolotti e di ingaggiare Giuseppe Giannini: “Il Grosseto in Serie B è una realtà importante – spiega Camilli a Radio Manà Sport 24 – abituato a traguardi di un certo livello. In classifica siamo ottavi, però siamo stati sconfitti nelle ultime tre trasferte, oltretutto essendo stati presi a pallonate.

Giannini? Mi aspetto che faccia giocare bene le squadra e che dia sicurezze ai giocatori. Non si può sempre cambiare modulo. Lo conosco, so come lavora e sono fiducioso”. A proposito del futuro del nuovo tecnico, non si sbilancia: “Arriviamo a fine stagione, poi vediamo”.

Da tifoso della Roma, commenta così il momento della squadra di Luis Enrique: “Mi piace questa ventata di gioventù – osserva – Molti calciatori, Juan, Pizarro, Cassetti, Perrotta sono avanti con gli anni. Però non si può giocare come il Barcellona se hai Osvaldo davanti e non Messi. È tutto un tic-toc-tic-toc, ma poi negli ultimi metri nessuno cambia ritmi e punta la porta. E poi, in difesa non si può sempre marcare a zona”.

Il tecnico asturiano, però, gode della massima fiducia della società di Trigoria: “La fiducia va conquistata, Luis Enrique deve adattare le sue idee alle esigenze della squadra. Non è il caso, comunque, di esonerarlo”. Da presidente di società, ma soprattutto da romanista fa il suo augurio ai nuovi proprietari americani: “Non li conosco, ma spero facciano il bene della Roma. I Sensi alla Roma hanno dato tanto, ma ad un certo punto era il momento di cambiare. Se UniCredit li ha scelti, significa che erano i migliori a cui affidare questo club”. In conclusione, una battuta su Mauricio Pinilla, offerto in passato da Camilli alla Roma, quando l’attaccante cileno era di proprietà del Grosseto: “Lo proposi dieci volte, ma mi risposero così: “Non ci possiamo presentare con Pinilla”. Preferirono andare su un attaccante di nome: Adriano. Questo fa capire perché la Roma va male…”.