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Calcioscommesse, Beretta: “Basta attacchi alla Serie A”

«Siamo i primi a chiedere un’indagine approfondita: se vengono accertate responsabilità, si proceda con il massimo del rigore e della fermezza. Ma non possiamo consentire che il calcio di Serie A venga attaccato con meccanismi generici».

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«Siamo i primi a chiedere un'indagine approfondita: se vengono accertate responsabilità, si proceda con il massimo del rigore e della fermezza. Ma non possiamo consentire che il calcio di Serie A venga attaccato con meccanismi generici».

Maurizio Beretta, presidente della Lega di Serie A, espone la situazione dell'organismo rispetto allo scandalo scommesse che sta scuotendo il calcio italiano. L'inchiesta avviata dalla procura di Cremona sinora ha solo lambito la Serie A. «Bisogna essere coerenti con un indirizzo generale che ritengo indispensabile. Noi, come calcio di Serie A, rischiamo di essere attaccati da un rumore di fondo che è diverso molto rispetto a fatti e responsabilità. Siamo i primi a chiedere un'indagine approfondita: se vengono accertate responsabilità, si proceda con il massimo del rigore e della fermezza», dice Beretta a 'La politica nel pallone' «In ambito federale abbiamo spinto affinchè si arrivasse all'inasprimento delle sanzioni, ci siamo detti disponibili a dare un contributo ad iniziative come quella della task force varata dal ministero dell'Interno», aggiunge. «La nostra posizione è molto chiara, ma non possiamo consentire che il calcio di Serie A venga attaccato con meccanismi generici. Senza i fatti, bisogna evitare di sporcare un fenomeno che ha molti elementi di positività. La Serie A è un grande patrimonio economico, sportivo e di passione», osserva il presidente.

Vanno accertate eventuali responsabilità, non dobbiamo prestarci al gioco al massacro dei 'si dice' e dei 'relata refero'», ribadisce Beretta, spiegando che »nessuno chiede sconti o trattamenti particolari, chiediamo indagini rigorosissime in profondità. Siamo i primi a voler tutelare i valori del calcio, ma non possiamo accettare attacchi senza nulla di accertato. Noi -chiarisce Beretta- non abbiamo nessuna relazione con il mondo delle scommesse. Al calcio, e segnatamente alla Serie A, non va un euro dell'enorme flusso di denaro generato dalle scommesse. Se si registra un enorme numero di scommesse su una gara, non bisogna fermare la partita: piuttosto, bisogna bloccare le scommesse e restituire il denaro puntato. Vorrei che fosse chiaro: il problema ha un'origine esterna al calcio di Serie A«. Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky Italia, ha chiesto un segnale di discontinuità e di trasparenza al calcio italiano, che rischia di perdere credibilità, appeal e valore. «Quello che chiede l'amministratore delegato di Sky è ciò per cui noi abbiamo sempre lavorato. Abbiamo cercato di offrire un calcio di altissimo livello, in grado di creare passione e interesse anche a livello internazionale», dice Beretta «Insisto: se in futuro dovremo prendere atto di qualche responsabilità individuale, lo faremo e chiederemo la massima severità. Ma ad oggi non emergono fatti specifici. Oggi non dobbiamo sentirci chiamati in causa: gli obiettivi dell'amministratore delegato di Sky sono anche i nostri», ribadisce il numero 1 della Lega di Serie A. «Noi abbiamo interesse ad offrire un calcio senza macchia, lo stesso vale per le televisioni che devono vendere un prodotto. Tutti insieme dobbiamo valorizzare un patrimonio straordinario», afferma. I procedimenti sportivi potrebbero modificare le classifiche della stagione 2010-2011. «Eventuali ripescaggi? La federazione opererà secondo i suoi regolamenti e parametri. Mi auguro che i calendari vengano elaborati nelle tempistiche previste», dice Beretta.

(Adnkronos)