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Burdisso: “L'arma in più della Roma è il gruppo. Castellini: “E' emozianante giocare per la Roma”

È in edicola il numero di febbraio de “laRoma”, la Rivista Ufficiale dell’A.S. Roma. Anche questo mese tanti i contenuti esclusivi, tra cui spiccano un servizio sui record nei derby in cui trova il giusto spazio la quarta vittoria su...

Redazione

È in edicola il numero di febbraio de “laRoma”, la Rivista Ufficiale dell’A.S. Roma. Anche questo mese tanti i contenuti esclusivi, tra cui spiccano un servizio sui record nei derby in cui trova il giusto spazio la quarta vittoria su quattro di ClaudioRanieri

nella stracittadina e il poster celebrativo del gol numero 250 del Capitano Francesco Totti, oltre che ad un toccante ricordo di Dino Viola in occasione del ventennale della sua scomparsa. Questo mese hanno concesso un’esclusiva e simpatica intervista doppia i fratelli Burdisso, finalmente riuniti nella stessa squadra, di cui segue un estratto: Ragazzi, avreste mai pensato un giorno di giocare insieme? Nicolas: Onestamente no. Lo speravo, ma, data la differenza di età di 8 anni, non lo credevo possibile. Poi Guillermo è entrato nelle giovanili del Rosario, e da quel momento l’ho sempre sognato: ora vediamo se riusciamo a  stabilire il record con anche il terzo fratello, che però ha solo 9 anni. Guillermo: No, ma non faccio fatica ad ammettere che è sorprendente. Quando sono diventato professionista in Argentina, lui era già un idolo che giocava in Europa. Ma nella vita mai dire mai ed eccoci qui. Chi è il più bravo di voi due? N: Siamo molto simili. Tutti e due abbiamo un grande temperamento: la nostra famiglia ci ha insegnato a dare sempre il massimo, in campo e fuori. G: Siamo abbastanza affini come caratteristiche, ma Nicolas ha molta più esperienza. Spero un giorno di arrivare al suo livello ed eguagliare il suo palmares. Cosa gli invidi? N: Bella domanda: sicuramente lui fisicamente ha molta più presenza in campo e grazie al suo fisico si fa sentire, una dote che non si compra. La seconda caratteristica è il colpo di testa: spero riuscirete a vederlo presto in campo per potervelo dimostrare. G: Tutto (ride… n.d.r.). Certamente gli invidio la grinta e la forza esuberante che mette in campo, da vero leader. Tra i giocatori chi frequenti più spesso? N: Qui c’è un gruppo fantastico, molto più “italiano” rispetto a quello che c’era all’Inter. Sto bene un po’ con tutti: Perrotta, De Rossi, il “Pek”, Juan e Doni, ma anche tutti gli altri. G: Sono arrivato da poco e per motivi di lingua mi trovo meglio con gli “spagnoli”, Pizarro e Castellini che ha la moglie spagnola. Chiaramente per ragioni anagrafiche frequento più i giovani, Greco e Rosi. Chi può essere l’arma in più nella Roma di quest’anno? N: Credo che l’arma in più sia il gruppo, ma se posso dire uno che mi ha stupito e che forse non ha l’importanza che merita è Matteo Brighi: è un ragazzo che dà il massimo, che fa da collante in campo e fuori; uno che fa sempre di più di quello che sarebbe il suo compito tattico. G: Sono rimasto stupito da Perrotta: sapevo che era forte ma non credevo fosse possibile correre tanto e giocare così tanti palloni. Ma quella ai fratelli Burdisso non è l’unica intervista del mese: ha infatti confidato le sue impressioni sul primo periodo passato in giallorosso Paolo Castellini, che ha ripercorso le tappe della sua carriera, rivelando di seguire e amare la squadra in cui milita oggi da tanti anni. Ecco alcune delle sue dichiarazioni: Ciao Paolo, come ti trovi? «Essere qui per me è molto emozionante, non mi aspettavo di avere un’occasione simile. Vivere la quotidianità di Trigoria è speciale, soprattutto per me che a 31 anni non credevo di poter più vivere un’avventura del genere». Chi è stato per te un punto di riferimento tra i giocatori del passato che giocavano nel tuo ruolo? «Mi piaceva tantissimo Vincent Candela: negli anni in cui ha giocato nella Roma mi capitava spesso di andare all’Olimpico e vederlo giocare. Con l’allora mio compagno di squadra Scarchilli venivamo spesso ad ammirare quella grande squadra. Poi negli anni successivi ho continuato a farlo con altri romani come Statuto, Di Biagio e Petruzzi. Conosco a memoria quasi tutte le canzoni della Curva Sud…». In questi mesi in giallorosso, qual è stata l’emozione più grande? «Senza dubbio l’esordio in Champions contro il Cluj: giocare nella massima competizione europea, con la maglia di una squadra italiana è una sensazione particolare, e a 31 anni è bello emozionarsi ancora».