Nicolas Burdisso è stato intervistato dal canale tematico giallorosso, Queste le parole a Roma Channel
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Burdisso: “Con Zeman c’è la mentalità vincente. Contro l’Inter vogliamo fare bene” (AUDIO)
Nicolas Burdisso è stato intervistato dal canale tematico giallorosso,
Ti hanno colpito le lacrime di Julio Cesar ieri sera?
Si è un grande portiere che ha fatto la storia recente dell’Inter, lui come Maicon era la base dell’Inter che continua ad avere questa mentalità, squadra tosta e dura. Ci sono stato tanti anni, ho lottato contro la Roma, ora lotto contro l’Inter. Domenica sarà una bella partita, è appena iniziato il campionato e siamo due squadra che vogliono andare in alto.
Maicon e Julio Cesar vanno via, cambia molto questa Inter? Quanto sono stati importanti?
Tanto, tantissimo hanno vinto tutto con quella maglia, hanno fatto molto bene, erano carismatici la gente gli voleva bene, non solo a loro prima anche Eto’o e tanti altri. Noi troveremo la solita Inter che cercherà di fare bene e noi che vogliamo esprimere il nostro calcio meglio di come abbiamo fatto con il Catania e poi fare una bella partita come tutti ci aspettiamo
Con che sentimenti affronti l’Inter?
Adesso poche emozioni, le prima partite sicuramente di più, ma quando entri in campo le lasci da parte. Adesso voglio ritrovare la sensazioni che avevo prima dell’infortunio, non a livello fisico ma a livello emozionale l’altro giorno per me è stato difficile giocare erano tante le cose che avevo in testa, volevo stare come sempre, però sono reso conto che non lo ero a livello emozionale, ma non solo per me. C’era e c’è tanto entusiasmo e sicuramente ho bisogno di quello che abbiamo bisogno tutti, di giocare e pensare partita dopo partita e allenamento dopo allenamento
Come stai fisicamente? Dalla partita della primavera della scorsa stagione che è stata molto importante…
E’stata molto utile per trovare il punto giusto per tornare in campo. Oo ogni giorno mi sento meglio e punto a superare l’infortunio abbiamo dei parametri e cerchiamo di ottimizzare il tempo, se penso a tra 5/6 mesi so di stare meglio a come stavo prima dell’infortunino ma la partita è dopodomani. Ma stiamo bene come squadra, come mentalità, come voglia, noi vogliamo fare come gioco quello che non siamo riusciti a fare domenica.
Questo infortunio ha ancora di più unito Burdisso ai tifosi della Roma?
Io mi identifico con la gente romanista, portare a vincere questa maglia, questa squadra e questa gente sarebbe un grande regalo. L’infortunio non lo prendo come un fatto negativo, ma come un fatto positivo e di crescita a livello anche menatale. Migliora i rapporti con la famiglia con la società e serve per migliore come persona.
Cosa ha cambiata nella tua vita?
Tanta cose. Dal primo giorno pensi a come e quando tornerai. Adesso penso tutti i giorni a trovare il tempo e la misura giusta. La prima cosa che mi rendere tranquillo è il lavoro e oggi sto meglio rispetto a ieri come reattività, salto e scioltezza menatale e queste cose ti fanno imparare, ti fanno crescere. Ti fanno conoscere i tuoi compagni e la famiglia.
Parli spesso di mentalità, la Roma si sta avvicinando alla mentalità vincente?
Quest’anno abbiamo un allenatore che vuole cambiare mentalità. Lasciando stare i tatticismi, quello che ha voluto cambiare lui dal primo giorno è mentalità ed è portare sempre a casa il risultato anche se stiamo 2 a 2 o 3 a 3. Questo vuol dire allenarsi in campo come abbiamo fatto a Brunico, per renderti più cinico.
Sai che le ripetute ti danno vantaggio e ti fanno crescere...
Si, mentalmente fare 2-3-40 giorni così ti fa crescere mentalmente e ti fa avere una consapevolezza non solo per fare un anno ma per portare qualcosa a casa.
Portare a casa la partita era anche la mentalità di Luis Enrique?
La filosofia è la stessa, cercare di vincere e fare gol sempre. Le maniere sono cambiate. Con Luis Enrique avevamo più gioco orizzontale, adesso è più vertiginoso, è tutto più orizzontale e attaccare. L’idea è la stessa cercare di vincere.
E’ cambiato molto?
I terzini vanno, noi dobbiamo stare attenti alle ripartenze. Sappiamo che saranno poche le partite in cui ci attaccheranno più di noi. Dobbiamo rendere le misure e stiamo lavorando per questo
Marquinhos e Romagnoli?
Sono due giocatori da tenere a lungo nella Roma. Marquinhos è piccolo fenomeno è un piccolo Thiago Silva, è velocissimo, ha voglia di giocare se lo metti in un posto difficile come la Roma con Zeman potrà avere un grandissimo futuro, è bravo e molto umile.
Castan come’è come compagno? E’ un leader in difesa?
Francesco è un leader diverso da quello che può essere Daniele. Lui è un leader che parla poco e vederlo in campo per noi basta e avanza. Leandro si sta abituando molto bene, fisicamente si fa trovare sempre pronto, in ogni contrasto è pronto ed è leader come Osvaldo o Pjanic. Lui ha imparato tantissimo in questi mesi e può fare bene.
Dove può arrivare la Roma?
Una squadra come la Roma deve puntare a vincere, dobbiamo arrivare a marzo-aprile con la possibilità di vincere il campionato e la coppa Italia. Dobbiamo essere ancora li per lo scudetto e la coppa Italia.
Le caratteristiche di Nico Lopez?
Quello che fa in campo lo fa fuori, magari perde la testa e poi fa la giocata da fenomeno. Lamela magari è più pensante l’importante è che uno fa crescere l’altro. Ci deve stare una competizione sana tra i due, li fa crescere e migliorare la squadra.
Lamela quest’anno ha responsabilità diverse…
Lui lo sa, è prima di tutto preparato e poi sa che questo è l’anno in cui deve fare quello che stiamo aspettando. Deve prepararsi in settimana e poi in partita quello che ha fatto in settimana arriverà Lo aspettiamo tutti perché lo merita.
Milito fa sempre la differenza…
Temo lui e Palacio, Cambiasso da i tempi, Chivu o Samuel sono fortissimi, anche noi vogliamo essere una squadra scomoda per tutti. A Milito bisogna stare attenti, siamo anche amici ma è sempre una bella sfida.
Milito contro Osvaldo…
Osvaldo è più centrale magari, ma sono una bella coppia per giocare insieme
Cosa ti ha colpito di questa nuova struttura societaria?
La società sta facendo tante cose buone. Vogliono portare la Roma al posto che merita oltre il calcio come Roma città. E’ un buon momento per portare anche i cambiamenti i n campo
Parita con tanti gol contro l’Inter?
Speriamo di no!
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