(di Alessio Nardo) Il quarto posto? Un obiettivo importante e ancora raggiungibile, certo. Ma cos’è un quarto posto in confronto al futuro, ai prossimi dieci anni almeno. L’epopea della Roma americana targata Thomas DiBenedetto, che i tifosi si augurano possa esser imponente e ricca di successi. La Champions sarebbe fondamentale, ma anche senza si può far bene, pianificando un progetto tecnico ed economico di qualità. Non sarà semplice, ma resta il fascino dell’idea. Ci sarà prima da ripianare un passivo di bilancio notevole, sistemare alcune pratiche impellenti per poi poter realmente pensare alla squadra. DiBenedetto non se ne occuperà in modo diretto, ma delegherà il compito ai nuovi assi della dirigenza, pronti a rigenerare un organico vecchio e spompato. Chi saranno nello specifico? Bel quesito. Franco Baldini, Walter Sabatini oppure entrambi con manzioni specifiche differenziate? Vedremo. Il mercato già impazza e alcuni nomi sono già su tutti i giornali. Cerchiamo di fare un riassunto anticipando le possibili o probabili mosse della nuova Roma a stelle e strisce.
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Buffon, Lugano e Pastore: così nasce la nuova Roma
(di Alessio Nardo) Il quarto posto? Un obiettivo importante e ancora raggiungibile, certo. Ma cos’è un quarto posto in confronto al futuro, ai prossimi dieci anni almeno.
DIFESA DA RIMODELLARE - Il primo grande sogno lo abbiamo svelato due giorni fa, parlandovi di Gianluigi Buffon. Già, serve un portiere a questa Roma, destinata probabilmente a perdere i suoi attuali estremi difensori. Tra Doni, Julio Sergio e Lobont ne partiranno almeno due, col terzo eventualmente relegato a ruolo di secondo. Il big individuato dalla nuova dirigenza è il 33enne fuoriclasse azzurro, ormai alle strette con la Juve e pronto a vivere altrove i suoi restanti quattro o cinque anni di carriera. Alternative? Diego Lopez del Villarreal, Amelia del Milan, Andujar del Catania, Boruc della Fiorentina e Handanovic dell’Udinese. In difesa ci saranno almeno cinque conferme pressoché certe: Cassetti (fresco di rinnovo fino al 2012 assieme a Perrotta), Nicolas Burdisso, Juan e Riise. Servono due titolari per le fasce, e gli obiettivi sono entrambi ‘portoghesi’: Bosingwa del Chelsea e Fabio Coentrao del Benfica. Difficile l’approdo di entrambi. In mezzo, il sostituto di Mexés (destinato al Milan) potrebbe essere Diego Lugano, 30enne uruguagio seguito già in passato dalla Roma. Servirà reperire anche un quarto di discreta affidabilità: sempre in auge il nome di Stefan Savic, classe 1991, giovane montenegrino sponsorizzato da Vucinic.
CONFERME IN MEDIANA – Il reparto che almeno in teoria dovrebbe subire la ‘rivoluzione minore’ è il centrocampo. Ripartendo verosimilmente dal 4-2-3-1 (modulo sposato dal neoallenatore Vincenzo Montella, in lizza per la riconferma, ma in teoria utilizzabile anche da Ancelotti e Mancini, possibili futuri candidati alla successione dell’aeroplanino), il tandem titolare resta De Rossi-Pizarro, nonostante inizino a circolare voci sempre più insistenti riguardanti l’addio di entrambi. Daniele, coccolato e intrigato dall’ipotesi Real, difficilmente andrà via e il ‘Pek’, seguito dal Milan, ha sempre detto di voler chiudere la sua carriera europea a Roma nel 2013, prima di tornare in Cile. C’è da ragionare sul parco riserve: Greco e Brighi, discreti gregari, potrebbero restare. L’ideale sarebbe aggiungere una pedina di maggior forza fisica (alla Sissoko) per rinforzare un reparto muscolarmente leggerino. Spostandoci sulla trequarti, conferme ovvie per Taddei (difficile prevedere offerte per lui, ‘bloccato’ a Roma da un contratto fino al 2014) e Perrotta, buone chance di restare per Simplicio. E arriviamo ai due grandi sogni della nuova proprietà: Arjen Robben e Javier Pastore. L’olandese, in partenza dal Bayern, è considerato l’ideale esterno destro alto da inserire nel mosaico, perfetto sostituto di Ménez, vicino all’addio. Da centrale agirebbe il ‘Flaco’, acquistabile tramite offerta non inferiore ai 25 milioni di euro.
VIA MENEZ, VUCINIC RESTA? – Il primo elemento destinato a far le valigie, come detto, è Jeremy Ménez. Il francesino, promessa mai sbocciata dal suo arrivo nella Capitale datato agosto 2008, è stanco della Roma e ha pubblicamente espresso il suo desiderio d’andar via. Non si sente ‘coccolato’ abbastanza e non avverte molta fiducia attorno a sé. In più, aspetto forse fin troppo sottovalutato da molti, la prospettiva di perdere l’amico fraterno Mexés lo convince ancor di più a dire basta e voltar pagina. Le due di Manchester oltre al Bayern potrebbero formulare l’offerta vincente. Se Jeremy va, Mirko (forse) resta. La nuova dirigenza tenterà di convincere Vucinic a prolungare la sua permanenza romana nonostante anch’egli abbia da tempo chiesto di andar via. Non è affatto escluso che una proposta di prolungamento contrattuale (con adeguamento dell’ingaggio incluso) possa davvero far tornare sui suoi passi il ‘principe di Niksic’. Davanti si ripartirà da lui: Francesco Totti, quasi 35enne, bandiera immortale della Roma e più che mai al timone della nave giallorossa. Da sciogliere il nodo Borriello: il centravanti, se non avrà garanzie sul posto da titolare, chiederà di non esser riscattato dal Milan per la cifra già stabilita di 10 milioni di euro. In quel caso si dovrà trovare un sostituto importante e di qualità.
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