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Bojan cuore giallorosso: “Il mio Barça è la Roma”

(Ansa) – Il Barcellona è un ricordo, il rapporto con Guardiola un argomento da sorvolare elegantemente, il blaugrana un colore sbiadito. Dopo pochi mesi nella Capitale, Bojan Krkic taglia i ponti col passato per gettarsi anima e corpo nella...

Redazione

(Ansa) - Il Barcellona è un ricordo, il rapporto con Guardiola un argomento da sorvolare elegantemente, il blaugrana un colore sbiadito. Dopo pochi mesi nella Capitale, BojanKrkic taglia i ponti col passato per gettarsi anima e corpo nella nuova avventura italiana.

«Tornare in Spagna? Il mio Barca è giallorosso e per la Roma darò tutto, non penso al passato - sottolinea l'attaccante catalano -. Mi sento un privilegiato a giocare qui, con questi tifosi incredibili». Tifosi che, nonostante un avvio stentato della formazione di Luis Enriqe, non hanno finora fatto mancare il proprio sostegno. «Non avevo mai vissuto nulla di simile» ammette Bojan, convinto però che presto la Roma riuscirà a ingranare la marcia giusta: «La squadra farà bene, molto bene. C'è la possibilità di fare una buona stagione».

Senza dimenticare però che «quando si perde non si devono fare drammi e quando si vince non si deve parlare di scudetto». «È iniziato un processo: dobbiamo restare uniti, tranquilli e avere fiducia - spiega - alla fine vedremo dove possiamo arrivare perchè credo che abbiamo grandi prospettive davanti». Anche senza dover ripercorrere le orme del Barca: «È un errore paragonarci al Barcellona o a qualsiasi altra squadra. Noi siamo la Roma, abbiamo il nostro stile e dobbiamo trovare la nostra strada. Vogliamo arrivare il più in alto possibile con questa squadra, con questi giocatori, con la filosofia di gioco del nostro allenatore». «Totti? È un elemento chiave per questo progetto, dentro e fuori dal campo. Con Francesco vicino miglioriamo tutti», sottolinea Bojan Krkic.

E anche se dopo sole dieci giornate di campionato è complicato fissare traguardi, le sue aspirazioni sono già chiare: «Abbiamo grande voglia di raggiungere qualcosa d'importante. L'obiettivo più alto ovviamente è lo scudetto, poi c'è la qualificazione in Champions, altrimenti un posto in Europa League». «Noi siamo qui per fare in modo che questi sogni diventino realtà - prosegue il giovane attaccante spagnolo - ma l'importante è procedere partita dopo partita. Per raggiungere certi obiettivi dobbiamo lavorare molto e concentrarci giorno dopo giorno».

Proprio la concentrazione, mancata in alcuni momenti, ha impedito alla Roma di raccogliere qualche punto in più. Le disattenzioni difensive sono infatti costate caro alla truppa di Luis Enrique sia col Genoa sia col Milan: «Abbiamo perso contro squadre forti, ma non perchè siamo inferiori. Stiamo iniziando un progetto e quello che ci è mancato nelle partite perse è stata l'attenzione ai dettagli». La stessa che Bojan mette in allenamento «per dimostrare di essere un giocatore importante ai miei compagni, all'allenatore e ai tifosi», e in partita per evitare di essere etichettato come elemento in grado di incidere solo partendo dalla panchina («non mi sento nè titolare nè riserva, ma ho sempre avuto fiducia in me stesso»).

Insomma, per tornare ad essere felice con un pallone tra i piedi dopo gli ultimi tribolati anni al Barca con Guardiola. «Cosa gli direi se lo avessi davanti? Sono un giocatore della Roma e non voglio parlare di Guardiola o del Barcellona - taglia corto Bojan -. Similitudini tra Pep e Luis Enrique? Ogni persona ha il suo modo di interagire, ma di Guardiola non voglio più parlare. Luis Enrique è una persona diretta, con grande personalità e che mantiene lo stesso rapporto con tutti i giocatori».