Stavolta i giovanissimo dovranno stare a guardare e forse a capire il messaggio forte che parte contro il cyberbullismo, la trasformazione di costume che ha fatto transitare la violenza dalla piazza alla rete. E per farlo le istituzioni si affidano ad un trio insolito: Francesco Totti, capitano della Roma, Veronica Scopelliti, alias Noemi e la presidente della Camera Laura Boldrini che accompagnerà i due testimonial della campagna.“Giovani e internet: il cyberbullismo dalla piazza reale alla piazza virtuale” è infatti il titolo del convegno che si terrà mercoledì 23 aprile presso la Sala delle Colonne della Camera dei Deputati Sarà l'occasione per discutere e presentare la proposta di legge “prevenzione e contrasto del bullismo e del bullismo informatico” presentata dall'onorevole Micaela Campana del PD con personaggi del mondo della formazione, il Miur e il Ministero dell'Interno, oltre a diverse associazioni che si occupano del fenomeno. Sono previsti i saluti della presidente della Camera Laura Boldrini e l'intervento della cantante Noemi e Francesco Totti che sono testimonial della campagna “#bellimanonbulli”.
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#bellimanonbulli, Francesco Totti contro il cyberbullismo
Stavolta i giovanissimo dovranno stare a guardare e forse a capire il messaggio forte che parte contro il cyberbullismo, la trasformazione di costume che ha fatto transitare la violenza dalla piazza alla rete. E per farlo le istituzioni si...
La proposta di legge, riguardante il “Cyberbullismo”, nasce da una attenta analisi degli avvenimenti che quotidianamente vedono protagonisti i minori e le famiglie, oramai esasperate e sfinite nel dover combattere contro le insidie che ogni giorno si palesano, nei confronti dei figli, nella maggior parte dei casi minorenni, dal web. La proposta da un lato, soddisfa l'esigenza di qualificare giuridicamente, fatti della vita reale, ad oggi lasciati del tutto impuniti dalla legge, e dall'altro vuole prevenire il fenomeno mediante la diffusione della stessa, nelle scuole, e nelle amministrazioni locali.
L’indagine conoscitiva, aperta mediante il confronto diretto con svariate scuole sparse per l’ Italia, con cui mi sono incontrata e confrontata, ha prodotto un dibattito genuino e stimolante, il confronto con la Polizia postale, ci ha permesso di comprendere i limiti e le carenze dell’attuale legislazione, è emerso così la fotografia dove vige l’idea che ciò che avviene sulla rete, rischia spesso di restare impunito, come se la rete fosse una cosa a parte, avulsa dalla realtà sociale e quindi il “crimine” possa restare impunito, una sorta di autoimmunità della rete stessa.
Pur convinta della libertà della rete, sono altresì convinta che determinate forme di violazione, psicologica e poi fisica della persona, dei minori in questo caso, debbano necessariamente essere stroncate.
La prevenzione e la conoscenza a 360 gradi del fenomeno sono i soli in grado di fermare questo fenomeno , ormai , in continuo aumento. L'intervento del legislatore e della magistratura , non accompagnati da un percorso chiaro e preciso di assistenza , non sono sufficienti a risolvere la problematica. La rieducazione del “bullo”, viene affidata agli attori sociali diffusi sul territorio quali la scuola, la pubblica amministrazione ed in "extrema ratio" la magistratura , che si vede finalmente qualificato il fenomeno da un punto di vista giuridico.
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