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Balzaretti: “Non sarò io il prossimo ds della Roma. Fossi in Pallotta mi terrei stretto Sabatini”

L'ex terzino giallorosso si è soffermato molto sull'attuale momento della squadra, facendo i complimenti a Spalletti: "Sta cercando di cambiare quella che è stata la mentalità della Roma fino ad ora e sta facendo un lavoro fantastico"

Redazione

Questa mattina un'indiscrezione ha accostato il nome di Federico Balzaretti a quello del possibile successore di Walter Sabatini come direttore sportivo della Roma a partire dalla prossima stagione. L'ex terzino giallorosso è intervenuto ai microfoni di "Password", trasmissione radiofonica in onda su RTL, smentendo tutto. Questa la sua intervista, in cui Balzaretti è si soffermato anche sull'attuale momento attuale della Roma:

Cosa è successo finalmente a Roma con Spalletti con la squadra che ha cambiato pelle?

"C’è davvero da fare i complimenti alla squadra, all’allenatore, al direttore, perché quando ci sono da fare delle critiche, soprattutto a Roma, sono pesanti. In questo momento, invece, c’è da fare i complimenti. L’allenatore ha gestito tutto in maniera perfetta, ci tengo a dirlo. Lo vedo sia dall’interno, come dirigente, quando vado a vedere gli allenamenti e parlando con l’allenatore, sia da fuori vedendo la squadra giocare e nelle dichiarazioni che Spalletti fa: fino a questo momento credo sia stato fantastico nella mentalità che ha dato, nei valori che ha portato in campo, nelle idee di gioco, nella comunicazione che ha voluto dare. Sta cercando di cambiare quella che è stata un po’ la mentalità che fino ad ora ha contraddistinto Roma, sta facendo un lavoro fantastico. I ragazzi in questo momento stanno facendo delle prestazioni eccellenti figlie del lavoro che stanno svolgendo durante la settimana".

Avrebbe cambiato qualcosa far venire Spalletti un mesetto prima ?

"Non credo. La Roma ha creduto tantissimo in Rudi Garcia, il suo lavoro nei due anni e mezzo è stato ottimo. Ricordiamoci che ha fatto due secondi posti e quest’anno si era qualificato per gli ottavi di finale di Champions League, quindi fino alla fine hanno provato a cercare di tirare fuori il meglio, di dargli più possibilità, perché le meritava. Credo che si sia poi arrivati a un certo punto in cui le cose obiettivamente non andavano più come si voleva e quindi è stato necessario, e come sempre doloroso, fare dei cambi, ma è normale. Fa parte del calcio".

Hai sentito l’altro papà della Roma, Francesco Totti, per fargli gli auguri?

"Sì, ci siamo scritti, sia io che mia moglie abbiamo scritto alle rispettive parti. Fino alla fine non avevano voluto sapere il sesso, credo sia stata una bella sorpresa e gli faccio tantissimi auguri perché sono una famiglia splendida con già due bambini molto bravi".

Sperando di vederlo in campo anche.

"Certo, io credo che Francesco sia stato molto penalizzato dall’infortunio avuto quest'anno. Ricordiamoci che lui è un professionista straordinario, a livello fisico ci tiene in una maniera pazzesca, più di tanti ragazzi di 17-18 anni. Chiaramente quando a settembre ha avuto quell’infortunio contro il Carpi, alla sua età, ci ha messo un pochettino più di tempo sia per rientrare che per recuperare la condizione. Francesco però può essere leader anche giocando meno, anche entrando dalla panchina. La sua presenza all’interno dello spogliatoio è molto importante".

Sei tu o non sei tu il prossimo direttore sportivo della Roma? Sei molto sponsorizzato da Zecca e il presidente Pallotta ti vuole molto bene.

"No, assolutamente no. Loro mi vogliono bene e io sono orgoglioso di far parte di questa famiglia. Detto questo, noi abbiamo un direttore sportivo che per me è come se fosse un papà. A Walter Sabatini voglio un bene non solo professionale, ma che va oltre. Io, fossi in Alex Zecca e Pallotta, mi terrei strettissimo il ds che abbiamo, perché bravi come lui non ce ne sono".