“La ‘Fidelity Card’ è un’operazione di facciata, il problema vero non è cambiato: un soggetto che ha già scontato la propria condanna o diffida per fatti anche remoti continuerà a non poter avere la possibilità di entrare alla stadio”. Così l’avvocato penalista Lorenzo Contucci
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Avv. Contucci: “La ‘Fidelity Card’ è un’operazione di facciata, il problema vero non è stato risolto…”
“La ‘Fidelity Card’ è un’operazione di facciata, il problema vero non è cambiato: un soggetto che ha già scontato la propria condanna o diffida per fatti anche remoti continuerà a non poter avere la possibilità di entrare alla...
si è espresso ai microfoni di Radio Manà Manà Sport, all’interno della trasmissione ‘C’è Calcio per te’, in riferimento all’evoluzione della Tessera del Tifoso, annunciata dal direttore generale della FIGC Antonello Valentini: “Alla Tessera del tifoso è stato cambiato il nome, ma di fatto l’anima della “Fidelity card” resta la stessa – spiega Contucci - Non mi risultano che ci siano state delle modifiche sostanziali, allo stato resta un’operazione di facciata, se poi troverà della concretezza dipenderà dalle decisioni delle singole società sportive per renderla più appetibile. Ma il problema vero, ovvero su chi potrà usufruirne, non si è ancora risolto. Un soggetto che ha già scontato la propria condanna o diffida per fatti anche remoti continuerà a non poter avere la possibilità di entrare alla stadio. Questo è il punto principale che non è stato risolto. Fa piacere che non si debba più parlare di “Tessera del tifoso”, ma la sostanza non cambia. Credo che al momento si possa definire un gioco mediatico e politico, è stato semplicemente cambiato un nome ad uno strumento”. “La Tessera del tifoso non era niente altro che una carta di credito ricaricabile – continua l’avvocato Contucci - , questo era il vero obiettivo delle squadre di calcio. Grazie, poi, al Consiglio di Stato ed a FederSupporters la tessera è stata scissa da un mero strumenti di lucro. Questo difetto, dunque, è stato risolto da organi giurisdizionali; ora resta l’ultimo aspetto, ossia la modifica della norma di Legge che priva di tornare ad assistere a qualsiasi manifestazione sportiva per tutta la vita chi ha commesso e scontato un reato. Vorrà dire che faremo cambiare anche questo aspetto da un giudice e non, come si sperava, da Parlamento. Devo dire la verità stanno facendo di tutto per non riempire gli stadi. Penso, per esempio, che siamo l’unico Paese del Mondo in cui diventa normale la chiusura di una tribuna (Tevere, ndr) in un derby: questo la dice tutta sul sistema di polizia che si è deciso di utilizzare per contrastare il fenomeno della violenza negli stadi”.
Contucci ha poi commentato le parole del direttore generale della FIFC Valentini che presentando la nuova “Fidelity Card” ha paventato una trasformazione radicale rispetto al precedente strumento (“Meno di controllo e con più servizi”): “E’ una strategia di informazione per far digerire qualcosa che non è ancora metabolizzato. Per quanto riguarda le tempistiche di rilascio c’è la volontà di eliminare i tempi di attesa, ma ribadisco, dal punto di vista della sicurezza questo cambiamento non sposta nulla”. “La soluzione è molto semplice – conclude Contucci - : basta rientrare nei parametri della Costituzione: se si vuol dare un segnale distensivo si deve fare in modo che il tifoso non venga discriminato rispetto ad altre persone. Cosa che per esempio avviene in Inghilterra, dove il metodo Thatcher non ha mai proibito una trasferta, anzi ha agito con lo scopo di modernizzare stadi e decisioni. Dove c’è ordine, la gente tende a comportarsi in modo ordinato”.
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