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Astori: “La vittoria di Cesena ha cambiato la nostra rotta”

"Noi siamo forti e se facciamo il campionato su noi stessi sono convinto che la lotta al secondo posto non ci sarà per gli altri"

Redazione

Davide Astori parla in esclusiva ad asroma.it dell’importanza della vittoria a Cesena, della lotta al secondo posto, del bilancio della sua stagione e del rapporto con la città.

Ciao Davide, la partita di Cesena ha riportato il sereno in casa Roma. Può essere decisiva per il prosieguo del campionato?

"Sì, la vittoria del Manuzzi ha cambiato sicuramente la nostra rotta nel senso che avevamo bisogno di un risultato decisivo per ripartire e per avere più consapevolezza nei nostri mezzi, che sono importanti. Da qui a fine stagione quel successo ci potrà dare una mano a vivere una gara complessa come quella che ci aspetta sabato col Napoli. I tre punti di Cesena ci permettono di lavorare in questi giorni di pausa con una mente più libera.”

L’abbraccio al Manuzzi dopo il gol cosa ha significato?

“E' stato significativo: quello di De Rossi è stato un gol fondamentale perché ha cambiato, non dico la forza del gruppo che c'è sempre stata, ma il momento negativo che aveva forse leggermente intaccato la percezione della nostra reale forza".

Quale avversario temi di più nella lotta al secondo posto?

“Fiorentina, Lazio e Samp stanno facendo un buon campionato, come anche il Napoli che, a parte leultime due uscite meno brillanti, è una squadra che può lottare benissimo per le prime posizioni. L'ambiente qui sicuramente vive il confronto con la Lazio, ma, come ho detto prima, noi siamo forti e se facciamo il campionato su noi stessi sono convinto che la lotta al secondo posto non ci sarà per gli altri".

La tua stagione fino ad ora: cosa è andato bene e cosa può migliorare?

"Venire a Roma è stato un salto importante dopo aver passato le precedenti sei stagioni a Cagliari, ambiente in cui gli obiettivi stagionali erano ovviamente diversi. Qui nella capitale personalmente è stato un inizio molto bello, perché ho giocato delle partite in una competizione come la Champions e anche il campionato era partito nel migliore dei modi. Poi ci sono stati un paio di infortuni che hanno rallentato questo processo di inserimento ma credo che, tolta qualche singola prestazione, la giudico una stagione positiva, anche perché siamo al secondo posto in classifica dopotutto. Dimostreremo ancora, come del resto abbiamo già fatto più volte in questi mesi, che la nostra è una rosa di alto livello. Personalmente posso solo dire che questi ultimi due mesi saranno fondamentali per cercare di ottenere il riscatto da parte del club: darò, come sempre, il massimo".

Sabato 4 aprile Roma-Napoli: punto di forza e debolezza dei partenopei?

"I dati parlano chiaro. Il loro punto di forza è la fase offensiva: il Napoli ha giocatori straordinari in attacco. Nonostante ciò non gioca in modo spregiudicato, dato che sfrutta molto le ripartenze, aspettando l'avversario piuttosto che fare la partita. Hanno poi davanti dei giocatori che alla prima occasione, al primo metro lasciato libero, ti puniscono. All'andata loro sono partiti forte e hanno trovato subito il gol con Higuain. Quando sono calati noi non siamo stati bravi a pareggiare i conti, però come sappiamo il calcio è fatto di momenti e situazioni e in quell'occasione al San Paolo è andata così. Adesso sta a noi giocare in casa e ci saranno quindi diversi punti a nostro favore".

Sei ormai da otto mesi a Roma, cosa ti ha colpito di più di questa città?

"Non avendo preso casa in un'area centrale, non mi capita di vivere il centro di Roma così spesso, ma devo dire che mi piace girare, anche a vuoto, tra le diverse zone di Roma. Mi piace molto Monti, così come Trastevere”.