Queste le parole di Aurelio Andreazzoli durante il workshop con gli sponsor avvenuto oggi a Trigoria.
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Andreazzoli (INTEGRALE): “Chi non crede in noi si metta da parte. Abbiamo bisogno di motivazioni a mille”
Queste le parole di Aurelio Andreazzoli durante il workshop con gli sponsor avvenuto oggi a Trigoria.
Quanto dura la giornata di Adreazzoli?
Siamo fissati, dura tutta la giornata il lavoro, poi vivo qui sopra.
Come si acquisisce la leadership del gruppo, prima lavorare in un gruppo, qual'? la differenza?
E' sostanziale, quando lavori in un gruppo ma stai tre passi indietro allora usi le tue conoscenze e modi per dare linfa al gruppo non agendo in prima persona e quindi sei costretto a usare metodi di vario tipo, da quello amichevole a quello autoritario per quanto ti ? consentito dal ruolo, ma generalmente ? il tono amichevole che deve prevenire qualsiasi situazione che possa avvinire nel gruppo e che possa diventare negativa. Quando sei in prima linea l'amicizia la devi mettere da parte, ma non mettere da parte i buoni rapporti. E' un amicizia vista da un'angolazione diversa, poi c'? il tipo di rapporto o autoritario o collaborativo.
Cambia pi? il giocatore nei confronti dello staff, o ? l'allenatore che cambia?
Io non ho cambiato atteggiamento con loro, ho cercato di chiarire le differenze in maniera diretta chiara. Ho incontrato i calciatori uno per uno, con i quali ho stabilito le miei linee programmatiche, nel momento in cui stabilisci questo rapporto allora non si pu? pi? cambiare. Siccome in questo sono stato facilitato ad avere un rapporto di certo tipo ho chiarito che il rapporto rimaneva tale, ma i comportamenti dovevano essere diversi, poi gli stessi principi sonos tati portati davanti al gruppo. Dopo rimaneva il compito di stabilire regole che valevano per tutti, che prescindessero dall'et?, carisma e importanza all'interno della squadra.
Come vive l'impatto sui giornali l'allenatore?
Questa ? storia recentissima, ero fenomenale fino a marted? pomeriggio, poi marted? sera ero un coglione, ma questo ? normale e sappiamo come funziona lo storia. Io infatti ho rinunciato dal 2 di febbraio alla lettura dei giornali se non per una rassegna stampa striminzita. Anche se sappiamo che non deve influire, questa influisce. La gestisco non leggendola, per? ho un'et? che mi permette di essere a conoscenza che le cose funzionano in questa maniera e non ? che mi preoccupano pi? di tanto. I complementi fanno piacere a tutti e i dissensi infastidiscono, per? credo che ci siamo creati una scorza che ci ha dato la possibilit? di essere autodifendersi su questo problema. Il problema ? sui ragazzi, mentre i o devo dare una prestazione di settimana in settimana loro devono fare una prestazione sportiva di alta qualit? E mentre la mia ? diluita nel tempo, e posso avere il tempo di metabolizzarla loro questa necessit? non ce l'hanno perch? sono chiamati ad avere una prestazione di assoluta difficolt? che poi crea insicurezze
Chi non ci crede si faccia da parte?
Si sarebbe opportuno sempre questo, sopratutto se chi non ci crede ha la possibilit? di influire sugli altri, se ? uno che non ci crede allora fa poco rumore. Per? se chi non ci crede ha la possibilit? di influire sull'opinione di molte persone allora sarebbe opportuno, sarebbe gradito se si mettesse da parte, perch? noi abbiamo bisogno di avere le motivazioni a mille, di avere le motivazioni, il supporto esterno. E sentire che questo gradimento non c'? penalizza la risposta sportiva dei calciatori. Chi ? meno giovane ? pi? provato a certe situazioni, ma io non ho mai visto, nemmeno un anziano, il mancato gradimento per chi viene a sostenerlo. Noi facciamo uno sport che ? il gioco del calcio. Per noi ? una professione, ma ? pur sempre un gioco e se non lo fai con la gioia non funziona.
Come vivi il derby?
Sar? un evento planetario e non oso immaginare a quella settimana
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