(di Simone Braconcini)Non so come andrà a finire quest’anno. Non se la Roma ce la farà, a regalare la gioia più grande ai suoi tifosi. Non ho certezze. Ma è dalle emozioni che vorrei partire per raccontare quello che sta accadendo. Venerdì scorso, allo stadio Olimpico, c’era Roma-Napoli. Con uno stadio gonfio d’amore. Con un entusiasmo contagioso. Con un’armonia, un’unione d’intenti, una fede laica tutta giallorossa, che non si vedeva da tempo.
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Anche l’inno di Lando Fiorini rende questa stagione “da brividi”
(di Simone Braconcini) Non so come andrà a finire quest’anno. Non se la Roma ce la farà, a regalare la gioia più grande ai suoi tifosi. Non ho certezze.
Le emozioni le respiravi a pieni polmoni. Sensazioni indicibili. Tutti insieme, verso un unico obiettivo: “Vincere, malgrado tutto” – come recitava uno storico striscione della Curva Sud di tanti anni fa- . Le emozioni, per il popolo giallorosso, sono iniziate alle sette della sera per terminare dopo le ventitré, quando, ebbri di gioia, tutti sono usciti fuori dello stadio per dar fiato alle trombe dopo l’ottava sinfonìa. E così, anche l’Urbe sonnecchiosa, si è risvegliata. Ore intensissime d’amore. In campo e sugli spalti.
All’unisono, squadra e tifosi, come ai cari, vecchi tempi. E, alle 19,50, io ero già sicuro che la Roma avrebbe battuto il Napoli: quando, dopo 25 anni, altoparlante è tornato ad irradiare nella pancia dell’Olimpico lo storico inno “Forza Roma, forza Lupi” di Lando Fiorini, non ho avuto più dubbi. Amarcord da pelle d’oca e da lacrimuccia, lo confesso. E da quarantenne nostalgico. Perché si sa, noi c’avemo er core grosso. Venerdì allo stadio, ne ho avuto la riprova: questa Roma è davvero magica.
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