"di Emanuele Venditti
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Amarcord, gli esclusi giallorossi nella storia dei Mondiali. La formazione
Tanti i giocatori della Roma che per vari motivi sono stati esclusi dalle convocazioni ai Mondiali. Li schieriamo in campo in una formazione da sogno
L'eliminazione della nazionale italiana, ad opera dell'Uruguay, ha messo in luce gli errori di Prandelli sia sul piano del gioco che per quanto riguarda convocazioni. Tra le esclusioni che hanno generato più polemiche ci sono quelle di tre giocatori giallorossi: Totti, Florenzi e Destro. Col senno di poi, avrebbero fatto molto comodo alla deludente nazionale vista in Brasile. I tre azzurri mancati, non sono gli unici giallorossi rimasti fuori da Brasile 2014; alle loro “esclusioni eccellenti” vanno aggiunte anche quelle di Nainggolan e Castan, anche se nel loro caso l'esclusione non ha ancora scatenato polemiche, visto il buon andamento, almeno fino a questo momento, di Belgio e Brasile. Anche Kevin Strootman non ha fatto parte del Mondiale, ma nel suo caso è stata solo sfortuna. La loro grande delusione per non aver potuto giocare il Mondiale, può essere lenita dal fatto che non sono gli unici calciatori della storia giallorossa ad averlo visto solo alla tv e che sono in ottima compagnia. Se facessimo un passo indietro negli anni, ed andassimo a vedere tutti i calciatori giallorossi che, per scelte tecniche o per infortuni, hanno dovuto saltare almeno un Mondiale, uscirebbe fuori una formazione di tutto rispetto!
"Iniziamo da Giovanni Cervone, storico portiere giallorosso, che giocò nella Capitale dal 1989 al 1997. Forte tra i pali, ma la sua scarsa concentrazione, non gli ha mai fatto guadagnare un posto nella nazionale, vista la concorrenza di Zenga e Pagliuca. Un altro è Sebino Nela, uno dei grandi protagonisti del secondo scudetto. Il roccioso difensore giallorosso esordì in nazionale nel tardo 1984 collezionando soltanto 5 presenze in azzurro. Le due più clamorose esclusioni della storia giallorossa, sono state però quelle di Roberto Pruzzo e Agostino Di Bartolomei, causate dal famigerato e sempre attuale “blocco juventino”. Il bomber, venne convocato nel 1980 per gli Europei, ma collezionò 0 presenze. Successivamente non fu convocato per il Mondiale in Spagna dell'82, nonostante era stato capocannoniere del campionato italiano per due volte consecutive (1980-1981 con 18 gol e 1981-1982 con 15 gol). Quattro anni più tardi la storia si ripete; capocannoniere della stagione 1985-1986 con 18 reti, escluso dal Mondiale in Messico del 1986. Nel primo caso Bearzot ebbe ragione, infatti l'Italia, nonostante avesse in rosa attaccanti che nella stagione avevano reso meno di Pruzzo, riuscì comunque a trionfare trascinata dai gol di Paolo Rossi; nel Mondiale dell'86, invece, la nazionale uscì agli ottavi contro la Francia. Fu proprio in questa occasione che Pruzzo lanciò parole amare verso Bearzot: “Ho vinto 4 volte la classifica dei marcatori, 3 volte in A e una in B, ho vinto uno Scudetto, ho giocato una finale Coppa dei Campioni, non sono mica l'ultimo arrivato. Eh che ci vogliamo disperare?”. In tutta la sua carriera, il bomber collezionò un totale di 6 presenze in nazionale. L'altro grande escluso è l'indimenticato capitano del secondo scudetto Agostino Di Bartolomei. La sua più grande delusione in nazionale, fu la mancata convocazione per i Mondiali in Argentina del 78', quando aveva disputato una grande stagione, ed avrebbe senz’altro meritato un posto. Agostino collezionò nel corso della sua fantastica carriera, soltanto 7 presenze nella nazionale Under 21 e non fu mai convocato nella nazionale maggiore. Infine, Francesco Rocca, forte difensore giallorosso, penalizzato dagli infortuni. Il primo di questi, arrivò proprio prima di una partita con l'Italia. Da li in poi si ruppe menisco e legamenti, ma, il suo animo forte e coraggioso lo fece tornare in campo più volte, fino al definitivo addio nella stagione 1980-1981, all’età di soli 27 anni, che non gli permise di candidarsi per il Mondiale in Spagna.
"Tirando le somme, tra scelte tecniche sbagliate e infortuni arrivati nel peggior momento, la formazione non è niente male. L'Ideale sarebbe schierarla con un classico 4-2-3-1: Cervone tra i pali; linea difensiva a quattro composta da Sebino Nela, Agostino Di Bartolomei, Leandro Castan e Francesco Rocca; il centrocampo, che racchiude un mix di qualità e quantità, è composto da Nainggolan, Florenzi, e Strootman; infine l'attacco, che creerebbe molti problemi nel conteggio dei gol, vede Totti dietro le due punte Pruzzo e Destro. Una nazionale, che in questo Mondiale, potrebbe rappresentare un pericolo per chiunque.
"Roma (4-3-1-2) - Cervone; Di Bartolomei, Castan, Nela, Rocca; Nainggolan, Florenzi, Strootman; Totti; Destro, Pruzzo
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