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A Napoli Luis Enrique conquista anche Totti

(Ansa) – «La vittoria col Napoli la dedichiamo al nostro allenatore: ci teniamo a fargli fare bella figura. Siamo un bel gruppo e remiamo tutti nella stessa direzione». Poche parole, pesanti però come macigni. Dopo De Rossi, infatti,...

Redazione

(Ansa) - «La vittoria col Napoli la dedichiamo al nostro allenatore: ci teniamo a fargli fare bella figura. Siamo un bel gruppo e remiamo tutti nella stessa direzione». Poche parole, pesanti però come macigni. Dopo De Rossi, infatti, anche Francesco Totti si è schierato apertamente dalla parte di Luis Enrique.

Le incomprensioni d'inizio stagione tra tecnico e capitano della Roma fanno parte del passato. Il 3-1 del San Paolo - ottenuto dopo la bella prestazione offerta contro la Juventus - ha compattato ancor di più lo spogliatoio giallorosso attorno all'asturiano, abile nell'evolvere strada facendo quell'idea di gioco basata su uno sterile possesso palla. «A Napoli si è vista una grande squadra - ha ammesso Totti -. È una partita che rappresenta una svolta».

Non tanto per il risultato, arrivato anche con un pò di fortuna, quanto per il modo in cui la squadra ha tenuto il campo. Nonostante Luis Enrique tenga a sottolineare di non essersi 'italianizzatò, risulta evidente il cambio di passo della Roma, meno prevedibile e più pratica già dalla gara con la Juventus. Una trasformazione che il tecnico spagnolo non ha negato, anzi. «Benvenuti nel calcio moderno - le sue parole dopo il successo del San Paolo -. Tutti sanno che giochiamo palla al piede. Cerchiamo quindi di fare il nostro possesso palla, ma guadagnando profondità».

Insomma, una manovra sviluppata meno per linee orizzontali e più propensa alle verticalizzazioni. Una manovra in cui Totti è tornato a ricoprire un ruolo da protagonista, da fulcro del gioco, con Lamela e Osvaldo pronti sulle corsie esterne sia ad attaccare gli spazi per far male al rivale di turno sia a correre dietro agli avversari per dare una mano ai compagni in fase di ripiegamento. A emergere nella Roma, oltre al possesso palla, sono adesso intensità, velocità di transizione dalla fase difensiva a quella offensiva, maggiore equilibrio tra i reparti. L'evoluzione della Roma, poi, è coincisa col rilancio da parte di Luis Enrique di alcuni elementi che a inizio stagione apparivano come corpi estranei al 'modus operandì dello spagnolo. Juan, Taddei, Greco e Simplicio hanno invece dimostrato col Napoli di poter essere ancora d'aiuto alla causa. «Credo che nel nostro progetto un giusto mix tra giovani e vecchia guardia porterà sicuramente i migliori risultati» è stato infatti il pensiero espresso da Totti al San Paolo. Punto di vista condiviso da gran parte della tifoseria romanista che, dopo aver conosciuto e criticato le idee di 'Luchò, è ora pronta a scoprire quelle di 'Luigi Enrico', più italiano e meno spagnolo.