Roma-Juventus si giocherà alle 17.45 di domenica. L'ultima parola è toccata al prefetto della Capitale, Giuseppe Pecoraro, che in una nota ha fatto sapere di aver preso la decisione "dopo aver consultato la Lega Calcio, l'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive e i rappresentanti provinciali delle forze di polizia". Niente prime time per il big match di campionato: è forte ancora lo shock per gli incidenti di sabato scorso dentro e fuori l'Olimpico, è tanta la paura di un possibile deja vu vista la scorsa simpatia che intercorre tra le due tifoserie.
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Roma-Juventus in diurna, Marino: “Vogliamo sicurezza”. De Santis resta in carcere
Roma-Juventus si giocherà alle 17.45 di domenica. L’ultima parola è toccata al prefetto della
Tutti elementi che hanno portato il prefetto a decidere di anticipare a orario diurno la sfida, che comunque poco ha da dire a livello di classifica con la Juventus già campione d'Italia e la Roma già sicura del secondo posto."Domani mattina abbiamo una riunione in prefettura, con prefetto, questore, comandante dei carabinieri e Comitato per l'ordine e la sicurezza- ha spiegato in Campidoglio il sindaco Ignazio Marino -Vogliamo essere sicuri che tutto avvenga tranquillamente, in modo da garantire una giornata di gioco". Marino non si dice comunque preoccupato "anche perché avremo un migliaio di uomini delle forze dell'ordine in più che verranno dalle altre città per gestire la capitale".Un po' più di amarezza traspare invece dalle parole del presidente del Coni Giovanni Malagò, che dopo i fatti della finale di Coppa Italia aveva duramente criticato le istituzioni calcistiche. "Quando uno deve cambiare qualche cosa già in corso d'opera, è chiaro che non è mai una bella cosa. Probabilmente si è fatta una valutazione che porta a risolvere un problema anziché averne qualcun altro".
Intanto, mentre Ciro Esposito, il tifoso napoletano gravemente ferito a colpi di arma da fuoco sabato a Roma prima della finale di Coppa Italia e operato al Gemelli, mostra timidi segnali di miglioramento e non è più sotto arresto, la Procura è sempre più convinta che ha sparare sia stato proprio Danilo De Santis, la cui "natura incontenibile e specialmente violenta" e "la comprovata incapacità a misurare la gravità delle proprie azioni ed un generale atteggiamento di sfida nei confronti dell'ordinamento e delle sue regole", fondano il convincimento del giudice "che ogni altra misura, al di fuori della custodia cautelare in carcere, risulti inadeguata". De Santis però non avrebbe agito da solo: almeno quattro persone, munite di casco, avrebbero partecipato agli scontri. Intanto oggi anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è intervenuto duramente sui fatti di sabato. "I diritti dei cittadini si devono difendere contro chi ne minaccia l'esercizio, contro i violenti, contro coloro che sono portatori dell'illegalità e addirittura di comportamenti, se non di disegni, a sfondo terroristico, eversivo. Questa è purtroppo la realtà di oggi''.
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