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-3 al DERBY, Gregucci: “Il derby? Vince la Lazio, anche se Luis Enrique è un personaggio fantastico”

“Luis Enrique è un personaggio fantastico. Il derby? Lo vince la Lazio “. Sono le dichiarazioni di Angelo Gregucci, allenatore della Reggina, ai microfoni di Radio Manà Manà Sport, durante la trasmissione ‘Buongiorno...

Redazione

"Luis Enrique è un personaggio fantastico. Il derby? Lo vince la Lazio ". Sono le dichiarazioni di Angelo Gregucci, allenatore della Reggina, ai microfoni di Radio Manà Manà Sport, durante la trasmissione 'Buongiorno Calcio'.

"Per le qualità dei giocatori della Lazio, penso che avrà la meglio proprio la squadra biancoceleste, ma sinceramente per la filosofia di Luis Enrique sono sicuro che sarà la Roma a giocare a pallone – poi ha aggiunto - Il risultato conta, e questo inevitabilmente condizionerà la gara, i derby troppo sentiti non sono mai belle partite. Tuttavia è una stracittadina fondamentale per entrambe le squadre". Gregucci analizza la telenovela Reja: "Non conosco i fatti, al popolo laziale dico di non dimenticare il grande campionato che stanno facendo. La Lazio sta andando oltre i propri programmi, non bisogna assolutamente assumere atteggiamenti masochisti". Si sofferma poi sul tecnico giallorosso: "Luis Enrique è un personaggio fantastico nella cultura e nell'interpretazione del calcio. E' positivo per il nostro ambiente, mentre il nostro calcio non gode più di credibilità. In Italia non ci sono più giocatori di talento, per questo motivo ribadisco che l'allenatore asturiano sta proponendo una nuova cultura calcistica importante dopo averla appresa per diversi anni dai migliori interpreti del mondo”.

Un pensiero anche sulla gara contro l’Atalanta:“Per quanto riguarda l'episodio di Bergamo, ammetto solo che non ho mai mandato in tribuna un mio calciatore per esser arrivato tardi ad una riunione". Infine un ricordo dei derby in cui giocava con la maglia della Lazio: "Quanti bei momenti, dal gol vittoria di Di Canio ai pareggi allo scadere di Gascoigne e Ruben Sosa quando eravamo rimasti in 9. Onestamente ci menavamo come "fabbri" e le partite erano orrende. Non c'è mai stato un derby però in cui non abbiamo portato la maglia sudata a casa con onore".