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Diritti tv, la Lega approva l'accordo

L’assemblea della Lega di serie A ha approvato all’unanimità un accordo per la ripartizione dei 197 milioni di euro proveniente dalla vendita dei diritti televisivi legata ai bacini d’utenza.

Redazione

L'assemblea della Lega di serie A ha approvato all'unanimità un accordo per la ripartizione dei 197 milioni di euro proveniente dalla vendita dei diritti televisivi legata ai bacini d'utenza.

Secondo quanto si è appreso da uno dei presidenti al termine dell'assemblea, l'accordo verterebbe sulla modifica del peso dell'auditel, che avrebbe un impatto del 16,3% rispetto al 33% previsto dalla precedente soluzione contestata dalle grandi società. Un prossimo incontro è fissato per la prossima settimana per occuparsi della soluzione relativa al periodo post 2012.

 

«C'è un clima di ritrovata serenità», ha spiegato Gino Pozzo, figlio del patron dell'Udinese. Si sarebbe così ricomposta la frattura fra piccole e grandi società che si era aperta sul tema della ripartizione dei proventi legati ai bacini d'utenza quando, a metà aprile nel corso di una assemblea, 15 club avevano votato a maggioranza una delibera per affidare una ricerca a tre istituti demoscopici con criteri contestati da Inter, Milan, Juventus, Roma e Napoli (ma le ultime due in seguito si sono defilate). Le grandi, in particolare Juventus e Inter, avevano minacciato il ricorso alla giustizia civile. Nei giorni scorsi, infatti, davanti al giudice di Milano Patrizio Gattari è stata discussa la richiesta di sospensiva presentata dal club bianconero senza peraltro arrivare ad una conclusione, proprio per favorire la ricerca di un accordo nell'assemblea odierna.

Secondo i dirigenti di Inter e Milan, l'assemblea di oggi avrebbe consentito «grandi passi avanti» verso l'accordo che tuttavia, fa notare il legale del club rossonero Leandro Cantamessa, avrebbe ancora bisogno di mettere a punto alcuni dettagli prima della ratifica. «Sono stati fatti grandissimi passi avanti», si è limitato a dire l'ad del Milan Adriano Galliani. Per dirla con Cantamessa, «La situazione si è 'snevralgizzatà, c'è stato un significativo avanzamento verso l'accordo», ma la parola 'finè a questa lunga vicenda non sarebbe ancora stata scritta.

(Ansa)