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Garcia, l’uomo derby: solo Ranieri meglio di lui negli ultimi 25 anni

Il tecnico francese ha ottenuto tre vittorie e due pareggi in cinque stracittadine. 4 successi su 4 per il mister di San Saba

Alessio Nardo

E' una partita che toglie il sonno, un po' a tutti. Tifosi, addetti ai lavori, calciatori e allenatori. Ma c'è chi la sa affrontare meglio di altri, a testa alta e petto gonfio, senza paura. Esser uomo derby non è facile ma qualcuno ce la fa. Ci riesce. Rudi Garcia, ad esempio, che da quando è arrivato a Roma non ne ha sbagliato uno. Derby vinti sul campo per manifesta superiorità, ma anche davanti ai microfoni, con una semplice dichiarazione, caricando il proprio ambiente e/o destabilizzando quello avversario.

Il 21 settembre 2013, la frase "un derby non si gioca, si vince" spopolò. Erano trascorsi solo quattro mesi dal nefasto 26 maggio e Rudi riportò aria fresca. Facendo seguire i fatti alle parole: 2-0 e chiesa rimessa al centro del villaggio. Stesso risultato ieri, maturato non per (de)meriti arbitrali, ma per via di un tasso tecnico (e atletico) superiore rispetto ai malcapitati rivali. Puniti due volte dalla Roma in questo 2015. Ecco, forse il vero capolavoro di Garcia fu proprio quello del 25 maggio scorso. Con una conferenza stampa "Mourinho style" dei bei tempi, creò caos a Formello tanto da guastare l'armonia di una Lazio (in quel momento) più forte di una Roma apatica. Risultato? Mapou. E tutti al mare a festeggiar l'Europa dei grandi. Il tutto dopo uno 0-0 abilmente inseguito e ottenuto da Reja e un 2-2 speciale, con selfie tottiano a far da copertina. Gli unici due derby non vinti da Garcia, imbattuto nelle stracittadine e tra i migliori di sempre nel saper affrontare questa sfida.

Meglio di Rudi, nell'ultima fetta di storia, il solo Claudio Ranieri, oggi superbo leader di un Leicester inarrestabile. Il testaccino fece en plein: quattro vittorie su quattro. Da Cassetti al ribaltone di Vucinic (senza Totti e De Rossi), dal "fumo della pipa" alla corsa di Simplicio sotto la Sud in Coppa Italia. Non ne sbagliava uno, Claudio, neanche a farlo apposta. Punteggio pieno. Rudi ha una media di 2,20 punti a derby, alle sue spalle (tenendo in considerazione i tecnici romanisti degli ultimi 25 anni che abbiano disputato almeno due stracittadine) c'è Fabio Capello, che di gare con la Lazio ne ha vissute ben 12, vincendone 7, pareggiandone 4 e perdendone appena una in cinque anni. D'altronde, con Delvecchio e Montella, due signori che i cugini ricordano con terrore, tutto era più semplice. Chi non può definirsi uomo derby è Spalletti, che ne ha sì vinti 3, perdendone però altrettanti (tutti contro la bestia nera Delio Rossi) e pareggiandone due. Peggio di lui Mazzone (una sola vittoria su 6) e soprattutto Zeman (5 sconfitte su 7), che del derby ha sempre avuto un'opinione precisa. Perlomeno originale.

Media punti nei derby dei tecnici romanisti dal '90 ad oggi

3,00 RANIERI (4 giocati = 4 vinti, 0 pareggiati, 0 persi)

2,20 GARCIA (5 giocati = 3 vinti, 2 pareggiati, 0 persi)

2,08 CAPELLO (12 giocati = 7 vinti, 4 pareggiati, 1 perso)

1,38 SPALLETTI (8 giocati = 3 vinti, 2 pareggiati, 3 persi)

1,00 O.BIANCHI (4 giocati = 0 vinti, 4 pareggiati, 0 persi)

1,00 BOSKOV (2 giocati = 0 vinti, 2 pareggiati, 0 persi)

0,83 MAZZONE (6 giocati = 1 vinti, 2 pareggiati, 3 persi)

0,57 ZEMAN (7 giocati = 1 vinto, 1 pareggiato, 5 persi)

0,50 ANDREAZZOLI (2 giocati = 0 vinti, 1 pareggiato, 1 perso)

0,00 L.ENRIQUE (2 giocati = 0 vinti, 0 pareggiati, 2 persi)