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TESTA A TESTA Roma-Milan: Menez-Manolas, Keita-Montolivo, Totti-Mexes

I due francesi che hanno lasciato il segno a Roma in modo differente. Totti non è il problema principale per Mexes: quanta sofferenza contro attaccanti veloci. Gervinho è pronto. Da Bonaventura a Florenzi, quando la testa supera la tecnica

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Roma-Milan per chiudere in bellezza questo 2014. E' stato un anno comunque positivo anche se non si è vinto niente, la Roma continua il suo percorso di crescita con una media punti spettacolare in campionato, seconda solo alla Juventus. Ad oggi, se ci sarà una vittoria contro il Milan, la distanza sarà solo di un punto dalla capolista bianconera. I dubbi di Garcia riguardavano soprattutto l'out sinistro, problemi risolti dopo l'accoglimento del ricorso da parte della Corte d’appello: Holebas sarà regolarmente al suo posto. Il Milan quest'anno è ritornato alle origini con il suo famoso schema ad 'albero di Natale', che fece le fortune di Carlo Ancelotti, o viceversa.

MENEZ-MANOLAS: Il difensore giallorosso affronterà per la prima volta una punta atipica, vertice avanzato con caratteristiche diverse dalle classiche. Jeremy Menez ha trovato la sua dimensione a Milano, nel nuovo modo di giocare. Viene in mente un altro francese dei bei tempi, Thierry Henry, che venne allontanato dalla Juventus in malo modo e trovo la sua consacrazione all'Arsenal giocando da punta centrale. Però erano altri tempi, altro calcio, altri giocatori. Di sicuro alla Roma in 84 partite in serie A ha realizzato 7 gol, al Milan ne ha già segnati 8. Inzaghi rispolvera il 4-3-2-1 e piazza sulla trequarti Bonaventura e Honda con libertà di allargare il gioco divenendo esterni. Jack Bonaventura ricorda Florenzi: umile, silenzioso, lavoratore infaticabile, ma la caratteristica principale che lo rende simile al romanista è la duttilità. Gioca esterno sinistro, trequartista, intermedio sinistro e destro. Manca la punta e il terzino. La seconda possibilità non è molto lontana se Armero non darà continuità nelle sue prestazioni in lenta risalita. Il gioco del Milan passa da loro e Menez è il finalizzatore. Manolas con Yanga-Mbywa al centro e Holebas-Maicon sugli esterni.

KEITA-MONTOLIVO:"Ibrahimovic mi aveva chiamato per raggiungerlo al Milan, quest'anno lo chiamerò anche io", è la simpatica battuta di Keita durante una sua intervista. Simpatica, ma con queste cose non si scherza, siamo volubili e sognatori. Oltre a questo, il maliano ha dimostrato sempre grande spessore sia in campo che fuori, motivo in più per essere richiesto da tutti. Stasera sarà titolare al fianco di Nainggolan e De Rossi coprirà la difesa. Pjanic è squalificato, la sua classe si sentirà inevitabilmente. Davanti a sé ci sarà un trio di centrocampo ben composto, anche se molti hanno dubbi rispetto a questa affermazione. Sacchi, non uno qualsiasi, ha sottolineato la mancanza di un giocatore che potesse stazionare davanti alla difesa per fare gioco. I ricordi vanno a Pirlo. Montolivo doveva essere il suo sostituto, ma come mediano è inconsistente dal punto di vista dell'interdizione e non riesce a creare gioco come quando si trova più vicino all'area di rigore avversaria, mettiamoci anche un differente livello tecnico. Riccardo non ce ne voglia e rimane comunque il centrocampista milanista che dovrà ribaltare l'azione, Keita sul suo versante dovrà cercare di recuperare il pallone, o giocare d'anticipo. Nainggolan-Poli è la sfida più determinante (Muntari potrebbe essere la sorpresa, dipende dall'impostazione che vorrà dare Inzaghi alla partita. Il ghanese è più difensivista), l'italiano fa gran movimento, non molla mai ed è dotato di buoni spunti tecnici con un'ottima intelligenza tattica. De Jong e De Rossi sono i pitbull del centrocampo, i trequartisti di entrambe le squadre dovranno vedersela con loro.

TOTTI-MEXES: Quanti ricordi con 'Rugantino', è passato dall'essere amato (le sue lacrime quando Pazzini segnò il goal dello scudetto perso con l'Inter, le tante volte in campo con la fascia di capitano), all'essere capito ("non è colpa sua, il suo contratto doveva essere rinnovato prima", dicevano alcuni), all'essere odiato (traditore), all'essere indifferente (al Milan non ha lasciato il segno, addirittura quasi fuori rosa con Seedorf e il primo Inzaghi). L'aver provocato tutti questi stati d'animo sono stati sintomo di affetto da parte del mondo giallorosso e oggi ritroverà Francesco Totti e De Rossi, suoi grandi amici. Non è la prima volta, ma fa ancora effetto. Totti non sarà il suo avversario peggiore stasera, il difensore francese ha sempre sofferto i calciatori veloci: Pato lo faceva impazzire!Gervinho e Ljajic non sono due mummie, soprattutto il primo. Zapata è il suo compagno di reparto, buon gioco nell'anticipo e nel colpo di testa, manca di continuità e alcune volte non si fa mancare qualche svarione. Armero e Bonera gli esterni di difesa: diciamo, in conclusione, che il Milan dovrà giocare da squadra con cuore e grinta per portare via un risultato positivo da Roma, non sarà d'accordo Berlusconi: "Non cambierei nessuno della mia rosa con quella della Roma". Vedremo.

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