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TESTA A TESTA Roma-Lazio: Dzeko-Gentiletti, Nainggolan-Biglia, Felipe Anderson-Torosidis

Il campionato dei giallorossi riparte dalla stracittadina, le due squadra cercano la vittoria per il rilancio in classifica in una sfida dove tutto può accadere

Redazione

Il derby è una partita che non sarà mai come le altre, dove non conta la classifica e la pressione fa tremare le gambe. Questo derby non sarà tra i più decisivi degli ultimi anni, non sarà il derby della passione sfrenata dei tifosi di una città innamorata del calcio, ma è comunque un derby e come tale potrebbe rappresentare una svolta psicologica decisiva per chi ne uscisse vincitore. Vincere la stracittadina è l’obiettivo di due squadre che vengono da percorsi identici nel recentissimo passato, entrambe sconfitte da una milanese la scorsa giornata e poi entrambe vincenti nelle coppe europee. La Roma, seconda in campionato, ha bisogno dei tre punti per tornare all’inseguimento della testa della classifica, la rocambolesca vittoria contro il Bayer ha messo in luce tutto il meglio ed il peggio di una formazione capace di vincere e perdere contro chiunque, ma ha sicuramente rinfrancato l’umore di uno spogliatoio intento a compiere il tanto auspicato salto di qualità definitivo. Insomma, questa è un’altra di quelle partite che permettono di testare la maturità del collettivo e del suo timoniere. La Lazio, dal canto suo, è una squadra con ottime individualità e ben organizzata tatticamente ma che quest’anno non ha ancora trovato la continuità della passata stagione, ambisce a confermarsi sorpresa della serie A e la vittoria nel derby rappresenterebbe la perfetta occasione per un rilancio. Hanno senz’altro gli uomini in grado di fare male. Garcia e Pioli sembrano orientati a proporre entrambi il 4-3-3, si affronteranno a viso aperto e con formazioni speculari sapendo che, al di là delle parole e dei numeri, nel derby non  esistono favoriti.

DZEKO-GENTILETTI: Il bomber bosniaco si è sbloccato in Champions ma non è ancora tornato al gol in campionato, dove resta al palo dal match casalingo contro la Juventus della seconda giornata. Il giocatore sembra aver ritrovato la forma, anche se ha commesso troppe imprecisioni fino ad ora, il suo supporto in fase offensiva può essere determinante non  solo in zona gol ma anche per lanciare gli esterni e per far salire la squadra. Ad attenderlo non ci sarà De Vrij, che potrebbe saltare interamente la stagione in corso, bensì la coppia formata da Gentiletti e Mauricio, tra i quali il primo sembra essere quello a cui saranno affidate le maggiori responsabilità nella guida del reparto. Sicuramente Dzeko sarà pressato alto e con intensità ma questo potrebbe favorire gli inserimenti delle frecce giallorosse come degli interni di centrocampo. Per questa ragione i terzini biancocelesti saranno sicuramente guardinghi.

NAINGGOLAN-BIGLIA: Il giocatore argentino è la fonte del gioco della squadra di Pioli, l’elemento che porta le geometrie in una mediana composta da giocatori che abbinano corsa e propensione all’inserimento. Nainggolan ha le qualità tattiche e fisiche per tenerlo sotto pressione e sporcare le manovre avversarie che partiranno prevalentemente dai suoi piedi, la capacità del belga di recuperare alto il pallone, soprattutto quando parte da mezz’ala, può rappresentare l’elemento decisivo per sorprendere la difesa laziale con le ripartenze dei velocisti. Senza Pjanic l’impostazione del gioco potrebbe essere meno fluida ed il centrocampo romanista sarà sottoposto ad un pressing indiavolato, in questo contesto la riconquista del pallone nella trequarti avversaria può rivelarsi determinante nell’economia della partita da ambo le parti.

FELIPE ANDESON-TOROSIDIS: L’esterno della Lazio, dopo un campionato ad altissimi livelli, sembra stia confermando tutte le sue qualità. Non ha solo corsa e capacità nell’uno contro uno ma anche la tecnica e la visione di gioco per imbeccare i compagni, è sicuramente il giocatore di punta di un attacco molto pericoloso composto da vecchie glorie e giovani emergenti. Il terzino che agirà sul suo lato del campo non avrà vita facile a prescindere, a maggior ragione se dovesse essere proprio il greco Torosidis che, in questa stagione, sta mostrando più lacune che doti. La difesa romanista dovrà evitare cali di concentrazione se vorrà mantenere l’equilibrio davanti ad un reparto che può pungere sia dagli esterni che per vie centrali, ci sarà bisogno allora del miglior Manolas, di linee compatte ed esterni offensivi pronti a sacrificarsi in copertura.

Giuliano Masciangioli