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Social Tribuna, Verona-Roma 1-1: credito residuo insufficiente. Garcia ha già i minuti contati

I novanta minuti del Bentegodi restituiscono ai tifosi una squadra troppo simile a quella della scorsa stagione. Le antiche perplessità sull'allenatore e sulle sue scelte riaffiorano rapidamente sui social network

Bruno Di Benedetto

Meno di tre mesi dopo, rieccoci qua. All'esordio nel nuovo campionato la Roma esce dal campo di patate del Bentegodi avendo messo in mostra alcune inquietanti similitudini con la squadra "senza gioco e senza schemi" (Alex) che lo scorso anno è naufragata in un mare di pareggi. L'undicesimo 1-1 collezionato da Rudi Garcia nel 2015 basta a togliere la poca polvere che aveva coperto le polemiche, le perplessità e i malumori della piazza. Agli occhi dei tifosi, o almeno di quelli del web, il cambiamento non c'è stato, i problemi non sono stati risolti e di conseguenza la dinamica della partita è un copione tristemente noto: la squadra, lenta e improduttiva nel possesso palla e innocua in attacco, subisce gol, poi reagisce di nervi rimettendo in equilibrio la partita, ma senza riuscire alla fine a piazzare il colpo della vittoria.

Nulla di nuovo quindi. I tifosi però iniziano a fare alcuni i conti: non è vero che nulla è cambiato, pensano. Ci sono giocatori nuovi, giocatori forti. E allora come mai il gioco continua a latitare? Il motivo, risponde una netta maggioranza, va ricercato laddove un cambiamento non c'è stato. Il colpevole, oggi come ieri, è Rudi Garcia.

Daniele: "La mentalità vincente la dà l'allenatore. Mi dispiace dirlo ma Garcia non ha idee di gioco. Gioca sempre uguale con il 4-3-3. Ma ormai le squadre ci conoscono: si chiudono e ripartono. Per me non è l'allenatore giusto per vincere".

Massimo: "Garcia è il punto debole di questa squadra, non cambierà mai. Deve andare via se vogliamo vincere".

Salvatore: "Comincio a pensare che l'unico acquisto che la Roma doveva fare era quello di un nuovo allenatore".

Guido: "Garcia quest'anno ha le partite contate. Se nelle prime 5-6 continuiamo ad avere questo non-gioco è da cacciare via a calci. Gli uomini ce li abbiamo ora, e non possiamo permetterci di fallire un'altra stagione".

Silvio: "La rosa è da primo posto, Garcia assolutamente no".

Certamente Rudi Garcia lo sapeva, che riprendere dopo aver alimentato molte insicurezze nei suoi tifosi non sarebbe stato facile. Il suo credito agli occhi della gente romanista, soprattutto quella più pessimista e rumorosa, è minimo e potrebbe esaurirsi già settimana prossima contro la Juventus. "Domenica Garcia si gioca la panca. Rischia di fare la fine di Spalletti" (Cristiano).Il problema, come si evince dai commenti, è che l'allenatore francese fatica molto a modificare schemi e interpreti, rimanendo ancorato alle vecchie certezze: il 4-3-3, Gervinho titolare...

L'Ivoriano finisce sotto processo assieme al suo "paparino". Provocatoria ma divertente la domanda di Federico. "Ma se Garcia è bianco come fa ad avere il figlio nero?", chiede ricevendo scroscianti 'mi piace' e pacche sulla spalla. I suoi compagni tifosi hanno ri-bocciato anche Gervinho, spingendolo di nuovo lungo l'asse, pronti a gettarlo in pasto ai pescecani. Rudi Garcia ha schierato il suo pupillo nell'undici di partenza ancora una volta, segno che tra i due è tornata l'armonia, e l'ha tenuto in campo per 75 minuti ottenendo però in cambio un contributo poco incisivo. Molta gente non capisce questa rigidità del mister. Andrea: "Perché fuori Salah (sostituito al 60', ndr) e continuare a tenere dentro Gervinho?! Perché?!".

E insomma la situazione dal punto di vista dell'umore è drammatica dopo appena 90' del nuovo corso. Mostrandosi sordi alle preghiere della società i tifosi già si disperdono, si rivolgono contro i giocatori (Pjanic di nuovo sotto processo) e contro la campagna acquisti squilibrata a svantaggio del reparto difensivo. Si improvvisano allenatori invocando il 4-3-1-2, si dividono sulla necessità di inserire Totti a partita in corso. Il verdetto, nel suo eccesso di pessimismo, è preoccupante: "Sono nove mesi che giochiamo la stessa partita. Garcia vattene".

I pochi che invitano alla calma si perdono nell'oceano dei commenti, spinti in basso dai pochi likes e dalle logiche di facebook. Se contro la Juventus ci sarà un riscatto nel gioco e nei risultati, siamo sicuri che verranno a battere cassa. Per ora invitano pacatamente ad avere un minimo di pazienza, e restano in attesa, cercando di capire che cosa realmente sta succedendo. Se settimana prossima però la Roma dovesse perdere rischierebbe di ritrovarsi in una posizione già drammatica, a -5 punti dai rivali e con lo scontro di ritorno fuori casa.

Sebbene, come si vede, il calendario obblighi a trarre rapidamente delle conclusioni, è ancora presto per dichiarare che la Roma è la stessa dello scorso anno: probabilmente incontrerà le stesse difficoltà, ma se i cambiamenti apportati quest'estate saranno sufficienti a superarle lo scopriremo soltanto nel corso del campionato. Per quanto possa essere frustrante ricominciare con un altro 1-1, nemmeno il più infuocato dei tifosi manderebbe al rogo già oggi Garcia, Gervinho e tutti i presupposti con cui la Roma ha scelto di cominciare la nuova stagione. Certo, qualche elemento meritevole di suscitare serie preoccupazioni c'è.