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Social Tribuna, Fiorentina-Roma 1-2: primi sì, ma il motto è “Piedi per terra”

Battendo la Fiorentina al Franchi i giallorossi tornano in testa alla classifica da soli dopo quasi due anni. Sui social network i tifosi festeggiano con riserve: la difesa preoccupa e la squadra deve crescere ancora

Bruno Di Benedetto

Era il 21 novembre 2013. La prima Roma di Rudi Garcia, dopo aver inanellato una striscia di 10 vittorie consecutive, e aver pareggiato contro Torino e Sassuolo, commetteva un terzo passo falso contro il Cagliari. Uno 0-0 maturato all'Olimpico al termine di un assedio durato 90' minuti (forse qualcuno ricorda la parata all'incrocio di Avramov su tiro di Maicon), costava ai giallorossi la testa della classifica a vantaggio della Juventus, che l'avrebbe conservata fino alla fine del campionato.

Insomma, la Roma batte un'ottima Fiorentina al Franchi ed è prima in solitaria dopo quasi due anni di astinenza. Molto bene, no? No, molto bene no, a guardare sui social network; i tifosi sono nervosi, sollevano perplessità, alcuni litigano tra di loro. "La Roma non ha gioco" (Vlad), "Purtroppo Dzeko si brucerà" (Franky), "Rudiger non si può vedere" (Patrick), e via con tante altre questioni, alcune delle quali senz'altro legittime, ma che di primo impatto potrebbero sorprendere chi, estraneo alle cose di Roma e della Roma, alzasse gli occhi in alto a sinistra guardando il tabellone della classifica di Serie A.

E' tornata per altro di moda la fastidiosa discussione sulla "mentalità vincente". I tifosi accolgono la squadra con cori e festeggiamenti? Secondo Daniele questa non è "mentalità vincente". "Gli scudetti dobbiamo vince! Per quelli si deve festeggiare. Non per queste partite che non significano niente", scrivono lui e diversi altri tifosi, tirando in ballo paragoni con le squadre del nord, i cui sostenitori si comporterebbero in ben altro modo... sarà vero?

C'è comunque chi, pur senza aver preso appuntamento dal tatuatore per scriversi il numero "4" sul braccio, decide di godersi il momento positivo e anzi ne approfitta per rimproverare un ambiente, forse troppo severo con la squadra e soprattutto con il tecnico. "Spero che Garcia dopo questa partita dia le dimissioni- scrive Giammario con un pizzico di ironia - Non si può essere soli primi in classifica e aver battuto la Fiorentina a Firenze, dove fin'ora aveva sempre vinto senza subire reti. Via subito, a casa". Dzeko 'rovinato' da Garcia perché non segna (forse vi sembrerà incredibile, ma su tale questione seriamente si è molto dibattuto in rete)? Riccardo risponde: "I fenomeni sono fenomeni perché vogliono vincere. A Dzeko non gli interessa se segna o no. Certo è un attaccante ed è felice se segna, ma se segna e perde non glie ne frega molto: la mentalità vincente tanto sperata è questa".

Si leggono anche tanti "Salutate la capolista" ma, sorpresa, nessuno scrive "Vincereeeemo...". Sintomo che i romanisti dalla scorsa stagione hanno tratto una lezione empirica, magari proprio sulla mentalità vincente? Non lo sappiamo, perché ammettiamo di non avere idee precise su questo binomio tanto invocato nella Capitale, e in realtà un po' ovunque manchino le vittorie. Quello che invece ci pare certo a guardare i social giallorossi è questo: i romanisti non si fidano. Pessimisti, ottimisti, scaramantici, sbruffoni, tracotanti o piagnoni che siano, tutti sono felici per il primo posto, ma vedono chiaramente che questa squadra, al momento, ancora ha parecchio lavoro da fare per correre con affidabilità verso il titolo. 

"Se non facciamo altri 5 gol non sto tranquillo" (Francesco), "Ora sarebbe carino se possibilmente evitassimo di prendere 3" (Alberto): è chiaro a tutti i tifosi, anche ai meno esperti, che la squadra allenata da Garcia abbia una debolezza difensiva strutturale. Si tratta di un problema al quale è possibile ovviare? Forse a gennaio, come spera Tony, il quale si augura il ritorno di Benatia. Questo lo vedremo. La convinzione generale comunque è che con "meno errori in difesa possiamo davvero cominciare a sognare". Nel frattempo godiamoci questi due giorni in testa, magari recitando a scopo terapeutico recitiamo il motto il di Alessandro: "Piedi per terra!".