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Social Tribuna, Atalanta-Roma 3-3: “Dze-chi? Meglio Totti a 40 anni. Luciano, stai sbagliando”

Il deludente pareggio di Bergamo è sufficiente ad incendiare l'ambiente giallorosso, mantenutosi stabile grazie ai risultati positivi. Sotto la superficie si celano preoccupanti spaccature, soprattutto quando si parla della gestione di Totti

Bruno Di Benedetto

Il miracolo della guarigione del Dzeko: Francesco Totti, vestito in abiti di 2000 anni fa (chiaramente recita la parte di Gesù), impone i suoi pollici sugli occhi del centravanti bosniaco per guarirlo dalla cecità. Non è blasfemia, ma la satira di Vignette Giallorosse, che creando un azzeccato parallelo con il Vangelo catapulta sul web un contenuto virale poco dopo il fischio finale di Atalanta-Roma.

Dzeko fallisce ancora, e stavolta paga in prima persona il riscatto di colui che, almeno sulla carta, rappresenta il suo diretto concorrente per un posto al centro dell'attacco; a Totti infatti bastano 7 minuti per entrare in campo e sbattere in rete il pallone che permette alla Roma di pareggiare. Ancora una manciata di secondi bastano per assistere ad una scena emblematica del rapporto di forza tra i due in questo momento: il Capitano serve un grande assist al centravanti bosniaco che, lento e insicuro, non riesce a proteggerlo dall'intervento del difensore atalantino. Dzeko si ritrova per terra e reclama una spinta fallosa, Spalletti in panchina protesta e viene espulso.

Francesco: "Non rinnovategli il contratto, mi raccomando. A 40 anni Totti sta quattro categorie sopra Dzeko". Nicoletta: "Agli ingrati che si permettono di criticare Totti: questo gol è la risposta". Francesca: "Totti a 40 anni in 15 minuti ha svoltato la partita. Dzeko in 90 minuti solo imprecazioni!". Subito dopo il fischio finale, la reazione dei romanisti è carica di frustrazione, sia per la partita buttata, sia soprattutto per la vicenda di Totti. Vale la pena di rilevare che per tanti tifosi questo gol è la prova provata che il Capitano è assolutamente in grado di continuare a giocare, e che quindi il suo contratto dev'essere rinnovato. Sull'altro piatto della bilancia c'è l'ennesimo crollo delle azioni di Edin Dzeko, ieri insultato nei modi più fantasiosi: "lento come un cammello", "solluccherone impedito", "imbarazzante, scarso, immobile", addirittura "un muflone". Da Mauro arriva infine la pietra tombale: "era meglio Doumbia!".

Non è finita qui. Si diffonde, a distanza di qualche ora, la notizia di un litigio avvenuto tra Totti e Spalletti negli spogliatoi. In effetti nelle dichiarazioni post partita il tecnico era stato piuttosto duro con la squadra e anche con un certo modo di fare, a suo dire, romano. Su Totti le solite parole tiepide e un certo minimizzare: "Non ha salvato niente, la partita l’ha salvata la squadra", e poi: "L’altra volta (contro il Bologna, ndr) ha dato un buon pallone. Gli era capitato di darne 3. Giusti ne ha dati uno e abbiamo fatto gol, se ne dava 3 facevamo 3 gol".

Sui social network, dai quali era già sorta qualche perplessità rispetto all'undici titolare mandato in campo dal mister, qualcuno inizia a innervosirsi. "Sta diventando un infame quando si parla di Totti. Non riesco a capire cosa ha contro di lui", esordisce Larentiu. Monica prosegue: "Non c'è niente di peggio di un allenatore che non fa giocare un proprio giocatore che lotta, corre e recupera palloni (salvando la propria squadra dall'umiliazione), lasciandolo in panchina per non far vedere quanto grande sia". Massimo conclude in maniera secca e minacciosa: "Spalletti, se devi parlare male di Roma e di Totti te ne puoi anche andare".

Tutto sommato, comunque, il mondo romanista resta favorevole all'allenatore, che tanto di bello ha fatto vedere da Gennnaio ad oggi. E' evidente che egli si trovi sulla panchina giallorossa in un momento molto delicato, quello del possibile addio del leggendario capitano della Roma. Finché i risultati sono stati favorevoli è stato piuttosto semplice ignorare la voce di chi, come Emanuele, sostiene che il tecnico: "stia sbagliando nel gestire la questione Totti", ma ecco alle prime delusioni intravedersi le prime crepe.

Nel caos generale del lunedì c'è ampio spazio anche per le teorie del complotto ("Secondo me non c'è la volontà di arrivare secondi, così vendono i pezzi migliori con la scusa del bilancio"), e per le sassaiole contro radio e testate giornalistiche, accusate di gettare benzina sul fuoco. Con la pressione alta e l'ambiente destabilizzato, il calendario incalza la Roma con un infrasettimanale che non lascia troppo spazio alle distensioni. E se contro il Torino non dovesse arrivare una vittoria? Totti giocherà o non giocherà? Se giocherà, per quanti minuti? Sono tutte domande scottanti, a cui urge dare una risposta convincente per concludere il campionato senza tragedie.