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‘RADIO PENSIERI’, SAVELLI: “Il giorno di Totti riverbera sulla Roma e fa il giro del mondo”

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei...

Redazione

FABIO MACCHERONI:"Nessuno come Totti ha mai rappresentato la propria città, nemmeno Maldini. Prima dei 30 anni l'ho criticato spesso per i suoi atteggiamenti. Dopo ha dimostrato una maturità nel gestire le situazione personali e adesso lo ammiro come raramente ho ammirato qualcuno. Totti meriterebbe il pallone d'oro per come ha modificato se stesso, è passato dallo sputo a Poulsen alla Coppa del Mondo, diventando il rimpianto degli allenatori che non l'hanno avuto. Non ha doveri nei confronti della Roma, è stato un grande calciatore e non ne nasceranno di campioni come lui. La società ha gestito male gli ultimi anni, partendo dalla "detottizzazione", un dopo-Totti purtroppo è un vuoto! Se ancora oggi per cambiare una partita ti devi affidare a Totti, è un problema. Significa che non hai saputo gestire il passaggio della sua età, non hai trovato una che sappia prendere per mano la squadra. A un certo punto Totti finisce e chi sarà a rovesciare le partite come contro la Samp?"

IACOPO SAVELLI: "I 40 anni di Totti sono i 60 di un giocatore di venti o trenta anni fa. Se si guardano le gambe che aveva Falcao sembrano quelle di uno che porta a spasso il cane. 40 anni di Totti nel calcio moderno sono qualcosa di incredibile, per la velocità e il fisico dei suoi colleghi. E' un personaggio conosciuto in tutto il mondo, ma è sincero quando dice che non si aspettava tutto questo affetto. Ce ne sono troppo pochi di giocatori che hanno fatto la storia come Francesco, perché grazie a ciò che ha fatto traspare la sua figura di personaggio: le barzellette, le pubblicità... Uno come Usain Bolt non conosce queste sfumature di Totti, immaginate quanto è grande per noi. La Roma non è riuscita a guardare avanti, a guardare oltre a Totti. Non c'è nessuno che possa raccogliere l'eredità di Francesco, non solo quella calcistica. Non c'è stata trasparenza in questo ultimo anno, sei mesi fa pensavamo che avremmo fatto gli auguri a un ex giocatore. Il giorno di Totti si riverbera sulla Roma e fa il giro del mondo, ma la società che è ancora così legata all'immagine del suo giocaore simbolo, vuol dire che come club deve crescere ancora molto".

FABRIZIO ASPRI: "Totti è ancora più grande quando non tratta il calcio, quando affronta un giornalista in modo schietto e non deve parlare necessariamente del suo lavoro. Era lui che spesso mi convinceva a fare le interviste, durante i viaggi, in albergo, prima degli allenamenti. E' sempre a disposizione ed è una persona pura, si è sempre fermato a firmare autografi. Un personaggio mondiale, come lo sono stati Beckham o Gerrard per i loro tifosi".

MASSIMO CECCHINI: "Non c'è nulla più da dire su Totti, mi viene solo da pensare quanto possa essere bello fare gli auguri a Francesco e vederlo ancora in campo. Pochi mesi fa pensavamo di fare gli auguri a un pensionato o a un giocatore di MLS, invece vedere Messi che lo invita a giocare ancora per due anni è emozionante. Celebriamo il Totti calciatore, ma è una persona straordinaria, soprattutto fuori dal campo. Vuole essere una persona normale, al di fuori di quello che fa sul rettangolo verde. E' un ragazzo, è sensibilmente più giovane degli anni che porta. Totti è il figlio di un'altra generazione di calcio ed è stato di una disponibilità continua ed assoluta, con tifosi e giornalisti, senza spocchia come altri suoi colleghi".

UGO TRANI: "Il discorso preoccupante della Roma è uno: è la fase tecnico tattica e fisica quella in cui la squadra sta facendo fatica. Quello di cui tutti si preoccupano, cioè Strootman, è quello che sta meglio di tutti e quindi la domanda sorge spontanea: perché è Strootman quello che sta meglio degli altri? Probabilmente perché è quello più riposato, perché Nainggolan e De Rossi hanno fatto l'europeo e non hanno un sostituto, al massimo De Rossi ha Paredes. Noi dobbiamo cominciare a fare una scrematura con i giocatori, dobbiamo cominciare a dire questo sì, questo no. Altrimenti prima o poi segnerà un gol Iturbe e sembrerà che chissà cosa avrà fatto e al primo gol di Gerson sarà la stessa cosa. Anche perché la Roma deve ambire a posizioni migliori del quarto posto. Io gli auguri a Totti non li ho fatti, non mi vorrei unire a quelli che glieli fanno su tutta la faccia della terra e lui non li vorrebbe mai vedere. Quello che è successo nelle ultime ore è stato di un becero e cattivo allucinante, soprattutto nei confronti della sua famiglia".

ALESSANDRO ANGELONI: “Totti è la mia carriera, io ho iniziato con lui che stava cominciando a guadagnare posizioni nella Roma e stava per diventare capitano, quindi quando parlo di Totti parlo un po' di me stesso. Magari non ha vinto come certi giocatori, ma riesce ad essere unico nel suo aspetto perché non esiste un giocatore di 40 anni che viene festeggiato in questa maniera e coinvolge tutte queste persone”.

 

MARCO CASSETTI: “Quando arrivi alla Roma, sai che devi incontrarti con Francesco, che è la Roma ed è un giocatore straordinario. Io sono arrivato con grande umiltà e con il passare dei giorni non è stato difficile creare un legame importante con lui, è un ragazzo disponibile e alla mano. L'intervista di Ilary secondo me passa in secondo piano perché in primis viene il bene della Roma. Mi sembra inutile creare dei casi per così poco, non fa bene perché ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni. Sabatini è un direttore sportivo che sa il fatto suo, ma quando non ci sono i risultati viene messo in discussione tutto. Lui comunque ha fatto tutto per il bene della Roma”.

 

LUCA VALDISERRI: "Del rapporto tra Totti e Spalletti se ne parlerà anche quando si vincerà, perché i rapporti non credo che siano così eccezionali come viene raccontato. In tutti gli ambienti di lavoro, però, viene prima la professionalità e poi l'amicizia. Non è detto che bisogna essere fratelli, l'importante è andare nella stessa direzione. Totti ha sempre dato alla Roma tutto quello che aveva, non c'è mai stato un momento in cui non l'ha fatto, Spalletti ha solo l'interesse che la Roma vada bene, per cui non vedo perché non debbano vederla nello stesso modo. Quando sono arrivato a Roma sapevo già chi era Totti, i colleghi di Roma ne parlavano già come un predestinato assoluto dai tempi delle giovanili. Forse voi romani siete troppo abituati a tanta bellezza, chi viene da fuori lo nota di più, e Totti è veramente un'opera d'arte. Ci sono stati tanti giocatori più forti di lui, ma la sua unicità è aver giocato un calcio che qualcuno non riusciva nemmeno ad immaginare".

 

ROBERTO INFASCELLI: "Per quanto riguarda Totti, purtroppo c'è sempre il lato triste e malinconico di vedere la fine che si avvicina. Ai tanti che dicono che la Roma deve crescere senza Totti, diciamo che questo è un percorso possibile soltanto quando la Roma dimostrerà di non aver più bisogno di Francesco Totti. A me Spalletti non sembra uno che molla, ma questa squadra al momento ha degli impegni in cui ha solo da perdere. Con l'Inter la Roma ha solo la vittoria per rilanciarsi completamente".

PAOLO CENTO: "Penso che i giocatori quando sono in difficoltà evidente non vadano fischiati, ed Iturbe lo vedo proprio in difficoltà personale prima ancora che calcistica, spero che giovedì possa riprendere confidenza col pallone, non solo con il gol. Intanto tanti auguri a Totti che è la storia ed il calcio. La cosa più bella sta accadendo sui campi di calcio quando il pubblico si alza in piedi per applaudirlo, credo che questo sia per lui il riconoscimento più importante. La Roma dopo la sconfitta di Torino è sull'orlo dell'apertura di una crisi, la partita con l'Astra Giurgiu è la classica buccia di banana, a me fa paura più la partita di giovedì che quella con l'Inter. Totti ieri ha chiuso la questione da gran signore, non ha scaricato la moglie. In realtà le cose sono molto più semplici: si vedeva che quelle della Blasi erano semplicemente parole riferite a quel momento, e Totti le ha chiuse in un modo intelligente".

 

GUIDO ZAPPAVIGNA: "Tanti auguri a Francesco Totti, se penso a lui penso al gol con pallonetto all'Inter a Milano che è stata una perla. A Torino abbiamo toccato il fondo, peggio di così non credo si possa andare. Abbiamo visto giocatori svogliati, io spero che si siano chiusi dentro una stanza a fare training autogeno e a capire cosa c'è che non va. Comunque in due partite ti puoi riprendere, se vinci le prossime due fai un grande salto in classifica e risistemi un po' le cose. Ma se ci sono giocatori fuori forma o troppo adattati perché Spalletti non utilizza giocatori della primavera tipo Sek? Io quando era arrivato Iturbe ero felicissimo, ma non ha la cattiveria per buttare il pallone dentro la porta. Oggi un professionista ordinato e tranquillo come Iago Falque poteva essere utilissimo, per me la sua cessione per tenere Iturbe è arrivata come un fulmine a ciel sereno".

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