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‘RADIO PENSIERI’, DI GIOVAMBATTISTA: “La responsabilità penale non può essere oggettiva. Cosa c’entra la Roma?”

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

"Marco Cassetti (Teleradiostereo 92,7): “Immagina un tifoso avversario che arrivi sotto la Curva Sud, questa cosa è impensabile. Ci dev’essere stata per forza qualche mancanza della polizia inglese".

"Andrea Pugliese (Teleradiostereo 92,7): “Dzeko non sarà uno cattivo, ma quest’anno ha messo il timbro nelle partite decisive ed è indispensabile per questa Roma. Peres e Silva penso giocheranno contro il Chievo. Sei a cavallo tra uno schiaffo e la necessità di rialzarsi nella partita di mercoledì prossimo: con i clivensi ha sofferto anche l’Inter, Maran poi le partite difensive le sa impostare bene. E poi c’è Sorrentino che è sempre in giornata di grazia…”

"Gianluca Piacentini (Teleradiostereo 92,7): “La Roma deve provare a fare tre gol al Liverpool: sarà complicato, ma non impossibile. Chiunque arriverà in finale tra Roma e Liverpool sarà una sorpresa: vista però la partita di ieri, sembra veramente che il Real Madrid sia su un altro pianeta”.

"Federico Nisii (Teleradiostereo 92,7): “Gestione dilettantesca dell’ordine pubblico: è come se in un derby o in un Roma-Napoli si fa passare la tifoseria ospite sotto la Sud. Se la Roma fa tre punti col Chievo e tre punti a Cagliari, il grosso sarà stato fatto per giocare la Champions anche la prossima stagione”.

"Piero Torri (Teleradiostereo 92,7): “Sto più male per quello che è successo prima della partita che per i cinque fischi che ha preso la Roma. Il fatto di andare a Liverpool sotto la curva è nel codice degli ultras-animali una medaglia al petto, un ‘gli sono andato a menare a casa loro’".

"Furio Focolari (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): “Non credo ci si debba preoccupare per le conseguenze della Roma e dell’UEFA: cosa c’entra la Roma? C’è modo e modo di interpretare la responsabilità oggettiva. La Roma deve giocare da 6-6,5 per battere il Chievo, non serve giocare da 8”.

"Gianluca Lengua (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): “Alcuni tifosi sono stati scortati fino allo stadio, altri non sono stati controllati, non c’è stata prevenzione, che è stata chiesta dalla polizia italiana. La scorta ci voleva anche per proteggere i tifosi della Roma, non solo per i loro eventuali attacchi. Tanta responsabilità è anche della polizia inglese. Ci sarà turnover col Chievo: mi aspetto Gonalons, Pellegrini, Schick, El Shaarawy. Dzeko? Sarà una scelta difficile, perché bisogna pensare alla rimonta così come alla squadra di Maran".

"Guido D’Ubaldo (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): “La Roma ha fatto bene a condannare immediatamente gli episodi di Anfield, la società ha la massima disponibilità a collaborare con gli inquirenti e condannare i colpevoli".

"Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): “Quando ai politici interessa fare leggi che risolvano le cose lo fanno, in questi casi di violenza non interessa. La responsabilità penale non può essere oggettiva, deve essere soggettiva. Che c’entra la Roma? Che c’entra la Lazio con Anna Frank?".

"Franco Melli (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): “La Roma col Chievo deve vincere, deve essere in grado di controllare la situazione Champions che è già abbastanza sfuggita di mano, ma deve anche tener presente che il terzo o quarto posto sono fondamentali".

"Marco Cassetti (Teleradiostereo 92,7): “Immagina un tifoso avversario che arrivi sotto la Curva Sud, questa cosa è impensabile. Ci dev’essere stata per forza qualche mancanza della polizia inglese".

Mario Corsi (Te la do io Tokyo - Centro Suono Sport 101.5): “La situazione è molto chiara: al di là della partita di martedì, Roma città e Roma squadra sono sotto inchiesta. Allora il fatto che quel signore debba salvarsi credo che sia normale, chi dice il contrario è un pazzo scatenato. Il tifoso del Liverpool è caduto dopo che ha preso una cintata ed è entrato in coma, questo è il fatto. Però ora analizziamolo: sono due giorni che tutte le tv nazionali mostrano l’immagine dell’uomo, non un tifoso, un uomo, che gira con un martello in mano: quell’uomo non era italiano, era inglese. I tifosi della Roma, fin dal loro arrivo, sono stati fatti oggetto di lanci di bottiglie di vetro, boccali di birra, sputi (ecc.). Quello che è capitato a questo tifoso del Liverpool, poteva capitare anche ad un tifoso della Roma, vista l’accoglienza che hanno ricevuto. Poi hanno sbagliato e sono il primo a dirlo, ma attenzione a far passare i tifosi inglesi come agnellini e come dei piccoli lord. Perché se scrivo ‘Scontri Liverpool’ escono diecimila scontri con tutte le tifoserie del mondo? Siamo tutti addolorati per quello che è successo a Sean: è una follia rischiare la vita per una partita di calcio, una follia vera. Adesso tutti i giornali nazionali scrivono di ‘teppisti romani’, usano il nome Fedayn perché è un nome importante e fanno passare per innocenti i tifosi del Liverpool: io non ci sto. A me dispiace anche per dei ragazzi che hanno reagito a delle provocazioni e ora rischiano tanto. Rischiano tanto perché sono in Inghilterra e lì non scherzano. Non stiamo parlando di un Daspo che si tratta di mettere qualche firmetta e quando lo porti a casa tua madre ti dice ‘Oh, la prossima volta che mi torni con un Daspo vedi te”, stiamo parlando di accuse gravi, di vite rovinate, se tutto dovesse esser confermato. La mia è una posizione forte che, sicuramente, verrà strumentalizzata, ma è così: Liverpool-Roma potrebbe rovinare tre vite. È ovvio che condanno la violenza, sono il primo, ma la storia non è quella che vi stanno facendo vedere e leggere. Arriviamo al discorso della Roma: cosa c’entra la Roma con quello che succede fuori lo stadio? La responsabilità oggettiva è una cazzata gigantesca".

Riccardo "Galopeira" Angelini (Teleradiostereo-92,7): "E' inconcepibile ciò che è accaduto. Ho paura per la gara di ritorno. L'Uefa, se dovesse succedere qualcosa, squalificherà la Roma. E' successa una cosa gravissima e alcune persone pensano alle sanzioni per la squadra. Se dovessero arrivare sanzioni pesanti credo che Pallotta possa prendere in considerazione l'idea di lasciare. La Uefa sta aspettando la Roma al varco".

Roberto Renga (Radio Radio Mattino-104,5): "Se dovessi fare una previsione riguardo ciò che è accaduto a Liverpool direi che la Uefa potrebbe decidere di chiudere le trasferte europee per la Roma. Perché questi ragazzi hanno preso i biglietti? Se, come si dice, erano persone con precedenti, perché non sono stato seguiti? Basta con questa gentaccia, sono d'accordo con Pallotta. Non possiamo permettere che in alcune società comandino loro".

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Mattino 104,5): "La questione della responsabilità oggettiva è aberrante. La Roma ha avuto un gravissimo danno di immagine. L'Italia è un Paese di cacca, è una questione politica. Non si prendono provvedimenti all'altezza perché queste persone vogliono i voti".

Sandro Sabatini (Radio Radio Mattino – 104,5): “Quelli di Liverpool io non li chiamo tifosi, li chiamo delinquenti, disagiati, disadattati. Gente che prende a cinghiate un uomo di 50 anni che se ne andava tranquillo allo stadio. Che senso ha? E’ un fatto che umanamente mi colpisce, sono allibito. La Roma rischia tantissimo ma per la prossima stagione, non per il 2 maggio”.

Nando Orsi (Radio Radio Mattino – 104,5): “Quelli che commettono certi fatti non pensano a quello che hanno speso, ma pensano a fare quella cosa lì. Hanno una mente distorta. La Roma ha fatto una brutta figura, non sembrava nemmeno una semifinale di Champions. I gol dei Reds sono venuti proprio nel modo in cui il Liverpool voleva. La partita di ritorno è chiuso, i miracoli capitano una volta, due è difficile. Ora guai a sottovalutare il Chievo sabato”.

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): “I fatti fuori dallo stadio ha rovinato il bello che si è visto dentro sugli spalti al quale ho assistito dal vivo. Una cosa bella, emozionante anche da parte del settore dei romanisti. Non c’è logica o motivazione per agire come hanno fatto quelle persone. Un bel danno per la società. La questione della responsabilità oggettiva va rivista. Il problema della partita contro il Liverpool non è stato il modulo, ma l’atteggiamento. La squadra ha fatto la partita per una ventina di minuti e poi si è disunita. Il Liverpool va affrontato in maniera diversa come atteggiamento dei giocatori. Io credo che ancora qualche possibilità ci sia di ribaltare il risultato. Io sono certo che tanti romanisti si giocheranno il 3-0. Con il Chievo basta una Roma da 6”.