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‘RADIO PENSIERI’, DI GIOVAMBATTISTA: “Le parole di Pallotta suonano come un ricatto”

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:

"Federico Nisii (Teleradiostereo 92.7): "Questa squadra merita un credito bello grosso per quello che ha fatto vedere e dobbiamo avere fiducia nell'approccio dei giocatori a questa partita. Qualche scelta di Spalletti è andata contro alle previsioni, è stato scelto Manolas al posto di Ruediger e non gioca Emerson Palmieri. Schierato nuovamente Bruno Peres e spazio a Mario Rui."

Max Leggeri (Centro Suono Sport - 101,5): "Con il progetto dello Stadio della Roma verrà riqualificata una zona di Roma lasciata al degrado, senza che il Comune spenda un solo euro. Io pretendo che il Movimento Cinque Stelle ci spieghi perché dice no ad un investimento del genere".

Stefano Carina (Radio Radio - 104,5): "Catastrofe? Quella del presidente della Roma è un monito. Le parole di Pallotta vanno contestualizzate perché siamo alla vigilia di un incontro importantissimo. Anche se io mi chiedo se la Raggi parla stasera, domani che si vedono a fare? Io dico, comunque, che non è ancora detta l'ultima sullo stadio, io ci andrei cauto".

Stefano Agresti (Radio Radio - 104,5): "Pallotta è venuto qui a Roma per fare lo stadio e l'85% che sta intorno, in un posto poco adatto per costruire. Le sue parole suonano come un vero e proprio ricatto. Se Pallotta va via potrebbe anche non essere una catastrofe per la Roma. Lui non ha fatto come i cinesi dell'Inter, non ha investito soldi. Ha fatto il mercato senza mai investire. Non si è mai svenato per la Roma"

Andrea Pugliese (Tele Radio Stereo – 92,7): “La patata bollente non ce l’ha solo il Comune. La possibile catastrofe? Pallotta in questo momento sta cercando di forzare la mano, mi auguro che la catastrofe non si abbatti né sulla Roma né su Roma. Il fatto mi interessa molto più da cittadino. Nel diritto amministrativo c’è bisogno della consequenzialità degli atti, serve per la certezza del diritto. Pallotta ha fatto quel tweet per scongiurare un danno di immagine importante, che avrebbe reso difficile trovare nuovi investitori. Per me il progetto sarebbe stato economicamente e socialmente sostenibile. C’è un depuratore che affligge gli abitanti di Decima. Pallotta lo aveva inserito tra i lavori, avrebbe migliorato la vita in una zona di Roma che ne ha bisogno”.

Gabriele Giustiniani (Centro Suono Sport - 101, 5): "Il Villarreal crede nel miracolo, ma non credo ci siano speranze. Sarebbe una serata storica non solo per il club, ma per tutto il calcio spagnolo. La mentalità che è riuscito a imprimere Spalletti è la carta forte della Roma. Le certezze sono state confermate la scorsa settimana, i giallorossi hanno grandi chances di arrivare in fondo e alzare il trofeo. La Roma e il Manchester United sono le favorite, dietro di loro Fiorentina e Tottenham. Spalletti è riuscito a cambiare la mente dei giocatori e negli scorsi anni non c'era riuscito nessuno. La Roma gioca all'europea, non si chiude e riparte, ma offre un gioco spettacolare. Soprattutto ha le seconde linee di livello. L'ultimo che ricordo ad aver inculcato questa mentalità era Capello e tutti ci ricordiamo cosa ha portato quell'allenatore a Trigoria".

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio - 104,5): "Le parole di Pallotta non le posso accettare, né come cittadino, né come uomo di comunicazione. Il problema non è lo stadio, ma tutto quello che ci si vuole costruire attorno. Che significa 'catastrofe per la Roma'? Lui non può dire quelle cose, perché suonano come un ricatto. Non è giusto dire che sarà una catastrofe per la Roma, perché lui ha le potenzialità per fare una grande Roma lo stesso. Presidente, ci pensi! Quella sulla Roma non è una comunicazione libera"

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92.7): "Il no allo stadio è evidentemente per il bene del Movimento 5 stelle. Se la Raggi dovesse dire sì cadrebbe un altro sindaco e Grillo l'ha capito. Il giorno di ieri può segnare la storia come il giorno in cui Soros decise di non comprare più la Roma. Fossi Pallotta avrei già venduto la Roma ma chi ci viene a investire soldi in questa città? Fosse per me porterei la squadra a giocare fuori da Roma. Stasera non credo ci sia il rischio di sbagliare la partita. Godiamoci questa squadra che è l'unica cosa che ci fa passare la tristezza".

Antonio Padellaro (Teleradiostereo - 92.7): "È immorale che non siano stati avvertiti subito gli imprenditori che volevano costruire lo stadio. Lì si è fatti andare avanti a forza di proroghe e riunioni, hanno speso 65 milioni di euro che ora svaniranno. Non ci si comporta così. Adesso si mette a repentaglio la solidità finanziaria di queste persone e - spero di no - la loro voglia di rimanere a Roma. Gli imprenditori possono venire a Roma a patto che trovino prima gli agganci giusti a livello politico e con i costruttori giusti. Pallotta ha avuto la sfortuna di trovarsi tra due giunte, senza mai dimenticare che Marino è stato mandato via dallo stesso PD e questi sono i risultati. A mio avviso la giunta Raggi sta andando nella direzione sbagliata. Tutto questo sta producendo un danno spaventoso per la Roma, per gli imprenditori e per la città. E all'orizzonte c'è un futuro nebuloso".

Furio Focolari (Radio Radio - 104,5): "Alla Roma fanno i conti senza l'oste. La causa va fatta al Tar e non al Comune, perché questa Giunta già si era espressa negativamente. Pallotta ha esagerato con le parole nel tweet, dire che sarà una catastrofe per il calcio italiano è pura follia. Totti non viene trattato bene all'interno della società. Stasera sarà turnover, perché la Roma è stata brava a meritarselo vincendo in quel modo all'andata".

Franco Melli (Radio Radio - 104,5): "Se questo 'ecomostro' non si farà, tremo che Pallotta lasci la Roma. Lui attribuiva alla costruzione dello stadio tutte le possibilità di rilanciare la Roma. Io credo che a Trigoria stiano pensando di mandare all'aria l'accordo con Totti per farlo diventare dirigente. Soprattutto se rimane Spalletti".

Guido D'Ubaldo (Radio Radio - 104,5): "La Roma è pronta a fare causa al Comune. Domani potrebbe essere l'ultimo incontro tra le parti per cercare di trovare un accordo"

Roberto Renga (Radio Radio - 104,5): "Perché Pallotta parla di catastrofe per la Roma, quando la costruzione è sua e l'affitterebbe al club? Quando a Viola e ai Sensi dissero no, loro non parlarono in questo modo e la Roma ha continuato a vivere. Adesso Marino dovrebbe spiegare tante cose, perché andò a Boston e soprattutto perché ha fatto votare la pubblica utilità, quando il PD disse sì e i grillini no. Ora la Roma esce da parte lesa. Spalletti preferisce Totti come giocatore invece che Direttore tecnico, perché inciderebbe sulle decisioni di mercato".

Dario Bersani (Teleradiostereo 92.7): "La questione stadio sta catalizzando l'attenzione dei tifosi della Roma. Nessuno oggi ha voglia di parlare della partita di stasera che a suo modo è comunque importante per capire l'evoluzione mentale di questa squadra. Se davvero lo stadio non si facesse non è che la Roma non potrebbe più giocare a calcio anche se le parole di Pallotta sono molto chiare. Certo è che i tifosi giallorossi non meritano questo caos infinito".

Claudio Moroni (Centro Suono Sport - 101,5): "Non si può arrivare solo oggi a capire che la zona non va bene per costruirci lo stadio. E' assurdo e vergognoso. Sarebbe serio dire se sono d'accordo o meno con l'opera, senza tutto questo chiacchiericcio che non finisce mai. Dico, comunque, che io non scendo in piazza per il calcio, ma solo per cose sociali molto più serie"

Salvatore D'Arminio (Centro Suono Sport - 101,5): "Da cittadino romano sono molto deluso, perché ancora una volta Roma perde l'occasione di migliorarsi di crescere. Qui non si tratta di parlare di calcio o di tifo".

Nando Orsi (Radio Radio - 104,5): "Da cittadino romano dico che questa grana stadio non ci voleva perché si va a sommare a tutte le altre. E' anche vero che dall'inizio lo abbiamo capito che l'area di Tor di Valle idrogeologicamente è poco adatta. E' un atto che va in linea con quello che sta accadendo a questa città negli ultimi anni. Quanto alla gara contro il Villarreal la formazione che manderà in campo Spalletti credo che sia all'altezza per centrare la qualificazione che è l'obiettivo principale".

Roberto Pruzzo (Radio Radio - 104,5): "Non sono dentro alla situazione dello stadio, e le parole di Pallotta sul destino del calcio italiano le trovo fuori luogo. Di questo tormentone al resto d'Italia interessa poco o niente. Totti? Si deve accontentare dei minuti che Spalletti gli fa giocare. Non è il massimo della vita, ma è la realtà. La squadra è ben consolidata senza di lui. Fa bene il tecnico a fare un bel turnover in vista delle prossime tre gare della prossima settimana"

Sandro Sabatini (Radio Radio - 104,5): "Sul tema stadio quello che non capisco è: ma lì a Tor di Valle non c'era l'Ippodromo? Un impianto che negli anni '70 e '80 ospitava migliaia di spettatori, come quello che dovrebbe sopportare lo stadio della Roma. Lo scopriamo oggi che è una zona a rischio? Perché il progetto non è stato bloccato sin dalla scelta della zona?"