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‘RADIO PENSIERI’, LEGGERI: “La Roma non finisce mai di stupire in negativo”

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Checco Oddo Casano (Centro Suono Sport  101,5): "Ho trovato molto sensate le dichiarazioni di Perotti, unico dall'inizio di questo rovinoso inizio di stagione a parlare di responsabilità dei giocatori. Ho il grande timore che, come accaduto nel recente passato, continuando a parlare di Monchi, di Di Francesco, della proprietà, del mercato, delle strategie, di chi è andato via, tutti i discorsi che sono sicuramente legittimi, si rischia di confezionare alibi facili per una squadra che oggi appare disunita e involuta. Mi piacerebbe capire perchè Kolarov e Fazio sembrano degli ex giocatori, perchè Dzeko è sulla soglia di una crisi di nervi, perchè altri come Under sembrano regrediti. L'allenatore ha delle responsabilità concrete e si gioca tanto da qui alle prossime partite, il ds avrà commesso degli errori, ma i calciatori devono darsi una svegliata, perchè se il loro reale valore emotivo e tecnico fosse questo, allora era giusto cederne 15 e non 3 o 4 la scorsa estate".

Max Leggeri (Centro Suono Sport - 101,5): "La Roma non finisce mai di stupire, in negativo: in un momento così delicato, dove il dissenso della tifoseria ha raggiunto limiti di guardia pericolosi, sui social ufficiali si postano gli auguri al cassiere di Siviglia, che ovviamente ha ricevuto migliaia di insulti. Dopo aver letto che su Monchi ci sarebbe l'interesse del Barcellona, che lo stesso ha una clausola rescissoria, ho la sensazione che a Boston si siano resi conto realmente dei danni oggettivi che ha prodotto questo signore a Roma. In tre campagne acquisti/cessioni sono partiti 7 titolari e mezzo, sono stati acquistati una serie di calciatori inutili per cifre folli e alcuni sostituti dei big si sono rivelati inadeguati. Una rivoluzione che ha il sentore del ridimensionamento totale quando sarebbe bastato puntellare con giocatori di qualità per competere per vincere".

Luigi Ferrajolo (Radio Radio Pomeriggio – 104.5): "Monchi può aver sbagliato degli acquisti, ma non mi sembra che la Roma abbia solo ceduto. Ha speso anche molto sul mercato. Quando è arrivato Cristante tutti dicevano del grande colpo messo a segno, così come quando abbiamo trattenuto Lorenzo Pellegrini. Stesso discorso per Kluivert. C'è chiaramente una politica di compravendita, ma anche perché la proprietà americana non può avere quel legame affettivo con il territorio che avevano i precedenti presidenti. Pallotta è un uomo di finanza che vuole fare una squadra vincete, ma facendo anche impresa". 

Guido D'Ubaldo (Radio Radio Pomeriggio – 104.5): "Quelle di Monchi sono state scelte azzardate a partire da Pastore fino ad arrivare a Kluivert. Se tutte le mosse fossero andate al posto giusto sarebbe stato un buon mercato, ma poi il campo fornisce altre risposte".

Stefano Agresti (Radio Radio Pomeriggio – 104.5): "Il percorso della Roma è chiaro. La squadra giallorossa, per scelta del suo presidente, non punta a vincere. Vuole essere libera di cedere calciatori in grado di generare plusvalenze. Da qui si capiscono le scelte di Sabatini, prima, e Monchi poi come direttori sportivi. La chiarezza deve essere fondamentale. La società dovrebbe dire che la vittoria per loro è un elemento accessorio. Il club non ha un interesse di alcun tipo nel trattenere i migliori giocatori di fronte a una plusvalenza".

Francesco Balzani (Centro Suono Sport – 101,5): “È presto per dirlo, ma secondo me né Monchi né Di Francesco trascorreranno il prossimo compleanno a Roma. Non sembrano una coppia, piuttosto sembra che vadano su due binari diversi. Luca Pellegrini mi sembra pronto per giocare una partita in Serie A contro il Bologna, ma è anche vero che Di Francesco l’ha mandato in tribuna alla prima. Kolarov deve rimotivarsi, mi sembra Maicon di quell’anno lì. A Bologna mi aspetto una guerriglia, e la Roma in questo momento non è pronta per quel tipo di partita: speriamo conti più la tecnica”.

Antonio Felici (Centro Suono Sport – 101,5): “Sono rimasto colpito dai messaggi sotto il post di auguri a Monchi, figuriamoci se possa esser rimasto impassibile lui. Gasperini se fa quel tipo di progetto giovani a Bergamo va bene, perché se vince a Napoli lo accolgono in cinquemila. Se lo trapianti a Roma, dandogli una squadra di giovani, poi la piazza non è quella di Bergamo ma vuole vincere. Coric poteva essere un colpo alla Monchi, così come Kluivert. Il tifoso della Roma si è convinto che anche se Monchi riesce ad azzeccare un paio di giovani, poi li vendono. Se ti dicono che il tuo progetto sono le plusvalenze, non devi offenderti”.

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92,7): “Questa partita mi ricorda Verona-Roma dello scorso anno con gol di Under. Sono passate quattro partite, solo quattro e che hanno fatto accumulare distacco dalla Juve e questo non ci voleva. C’è tutto il tempo e la Roma ha tutto il dovere per rimettersi in sesto. Di Francesco non sarà l’allenatore ideale, ce ne saranno 30 nel mondo più bravi di lui, ma non è diventato un brocco. Ha la determinazione giusta per uscire fuori da questo momento. Non fa comodo intervistare Monchi, fa più comodo intervistare un Tavecchio: al ds spagnolo non interessa inserirsi nel salotti dove si trovano anche benevolenze dai giornalisti. È facile sparare adesso su di lui, che è nel mirino di tanti per le scelte e per il mercato. Non fa dichiarazioni accomodanti, ma va a ribadire la sua determinazione. Fare il direttore sportivo a Roma è un supplizio, nella migliore delle ipotesi sarai un cretino: tutti a Roma sanno come si costruisce un centrocampo, non Monchi che lo fa da anni. La Roma distrugge le persone: pensiamo a quanti dirigenti e giocatori arrivano con una reputazione e vanno via a pezzi. Baldini è scappato definitivamente dal calcio, Spalletti è uscito dalla Roma disintegrato. Qui si consumano le persone, anche Luis Enrique è scappato. Speriamo questo momento sia solo una fase. Si fanno le pernacchie a questa squadra e questa società che è sempre arrivata seconda, terza... Cosa succederà quando non arriverà tra le prime quattro? Prima o poi succederà, quindi? Distruggiamo Trigoria? Se la società è imbarazzante perché arriva seconda, quando arriverà quinta o sesta cosa si dirà?”.

Riccardo ‘Galopeira’ Angelini (Teleradiostereo 92,7): “Partita con il Bologna fondamentale. C’è un’isteria generale, bisogna cominciare a prendere in considerazione che ci possa essere una sottovalutazione di un problema da parte della società. Ho pensato che la Roma stesse facendo la squadra con un criterio: Pastore per me era un grande acquisto, il recupero di Schick era un valore aggiunto… Mai avrei creduto che si arrivasse a Bologna-Roma come un dentro o fuori”.

Franco Melli (Radio Radio Mattino – 104.5): “La Roma se non vince a Bologna è finita. È l’occasione migliore per riprendersi un po’ e il mio pronostico è che ce la farà. Il problema è che continua a cambiare, evidentemente l’allenatore non è soddisfatto da niente”.

Roberto Renga (Radio Radio Mattino – 104.5): “Perdere ci sta, ma c’è modo e modo e la Roma ha scelto il peggiore. Vedremo in campo chi era in tribuna a Madrid? Sembrerebbe un segnale strano. Possibile che i bocciati adesso vadano bene? Kluivert, Karsdorp… Tutti i tentativi fatti andrebbero bocciati e questo mi inquieta. A Bologna pronostico un pareggio”.

Furio Focolari (Radio Radio Mattino – 104.5): “Il problema della Roma non è perdere a Madrid, è l’atteggiamento che è stato improponibile, imbarazzante. Bisognerebbe prendere esempio da De Rossi, che gioca sempre come se fosse la finale di Champions. L’atteggiamento di Schick e Dzeko è imbarazzante, è lì che Di Francesco deve lavorare. Se gioca con quest’atteggiamento a Bologna non vinci neanche lì e infatti pronostico un pareggio".

Xavier Jacobelli (Radio Radio Mattino – 104.5): “Di Francesco ha bisogno di tempo per raggiungere l’intesa, quando si fa una rivoluzione così grande con i giocatori è normale. Deve rialzarsi ma dobbiamo aspettare a dire che è già una stagione buttata. Bologna in enorme difficoltà, la Roma deve approfittarne”.

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104.5): “La crisi della Roma era per me inaspettata. Io non so nemmeno da dove cominciare per rimettere ordine. Giocatori che tre mesi fa sembravano fuoriclasse, ora non sono più loro. Ci sono tante o troppe cose che non funzionano ed è giusto farsi qualche domanda. A Bologna sarà dura soprattutto per come sta messa la Roma psicologicamente. Spero che presto arrivi la svolta. Non c’è nessuna certezza in un momento già molto importante. Se dopo sette partite sei a 10 punti dalla prima diventa tutto complicato. Ci sarebbe bisogno di una mini scia di risultati. Possono servire anche esclusioni importanti come quelle di Fazio e Kolarov, Di Francesco faccia ciò che deve fare”.

Nando Orsi (Radio Radio Mattino – 104.5): “A Kolarov mi aspettavo un’alternativa importante perché per la sua età non si può pensare che le giochi tutte. Le critiche a lui mi sembrano esagerate. Bologna può essere una partita difficile, ma la vedo ancora scontata. Di Francesco ha cambiato tanti giocatori ed io mi sento di dargli un po’ più di credito. Il centrocampo della Roma determina le giocate della difesa e quelle dell’attacco. Il problema della Roma quest’anno sta proprio lì in mezzo al campo. E’ un eterno equivoco mentre c’è bisogno di certezze".