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‘RADIO PENSIERI’, NISII: “Questa società merita di vincere qualcosa. Barriere tolte merito loro”

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:

Federico Nisii (Teleradiostereo 92.7): "Pallotta ha detto a chiare lettere qual è l'obiettivo: il secondo posto. Giustamente, dico io. Tutti vogliono vincere, ma bisogna analizzare anche le contendenti e la loro forza. La Roma negli ultimi 4 anni ha fatto quello che doveva e anche qualcosa in più. Se hanno tolto la barriere è grazie soprattutto della Roma e di chi ci ha messo la faccia. Se si vincesse qualcosa a questa società verrebbero riconosciuti tanti meriti".

Riccardo “Galopeira” Angelini (Teleradiostereo 92.7): “L'ho detto già tre mesi fa: De Rossi rinnoverà per altri due anni. Daniele ha fatto una carriera incredibile, sia con la Roma che con la Nazionale, ma molti ancora non riescono a capirlo. Qualsiasi allenatore dovesse scegliere la Roma a me andrà bene, anche Mancini. De Rossi gioca alla grandissima con un palleggiatore accanto, come prima era Pizarro ed ora Verratti in Nazionale. Secondo me Strootman rinnoverà a breve ma l'anno prossimo andrà via".

Gianluca Piacentini (Teleradiostereo 92.7): “Avrei preferito che De Rossi fosse rimasto a Roma, ma lui ama molto la Nazionale. De Rossi-Paredes potrebbe essere una coppia perfetta, ma l'argentino deve svegliarsi ed essere più rapido. Napoli-Juventus? Secondo me vincono i partenopei, ma da tifoso spero in un pareggio. Non so se al derby entrerà allo stadio i gruppi della Curva Sud anche con la rimozione delle barriere. Se Perisic è valutato 60 milioni di euro, Nainggolan quanto vale?"

Roberto Renga (Radio Radio 104.5): “La priorità dei rinnovi da fare in casa Roma va a Spalletti: l'allenatore è fondamentale. Poi toccherà a Strootman e De Rossi. Manolas, se si trova la giusta offerta, è giusto lasciarlo partire. Secondo me Totti doveva ritirarsi la scorsa stagione nella gloria di tutti quanti. Spalletti ha sempre parlato di voler vincere dei titoli, quindi lo prendo in parola, e se la Roma non alza al cielo qualcosa andrà via, ma scudetto e Coppa Italia si possono ancora vincere. Baldini pur essendo lontano è l'unico che decide per la Roma”.

Fernando Orsi (Radio Radio 104.5): “De Rossi avvisa la Lazio? Immobile ha fatto un gol più bello, quindi è la Roma che deve stare attenta. Conoscendo De Rossi e la sua famiglia so che i soldi del rinnovo contrattuale non conteranno, la decisione è se continuare in un calcio che conta con i giallorossi o andare negli Stati Uniti".

Roberto Pruzzo (Radio Radio 104,5): “Non mi preoccuperei dei rinnovi in casa Roma. Per De Rossi credo che non ci siano problemi ma non so se ha ancora voglia di continuare. Il primo rinnovo lo farei a Spalletti. Nainggolan è il giallorosso che rischia di più di avere offerte irrinunciabili. A Firenze farebbero i salti di gioia per Spalletti. Sarebbe un peccato per Totti chiudere la carriera in malo modo; sono curioso di voler vedere il suo futuro che, secondo me, non deve essere per forza legato al mondo Roma".

Franco Melli (Radio Radio 104.5): “Secondo me De Rossi non rinnoverà con la Roma: ha offerte ricchissime dagli Stati Uniti. Se Spalletti va via è pronto Di Francesco".

Salvatore D’Arminio (Centro Suono Sport 101,5): “Nella Roma attuale non vedo un ruolo ufficiale per Franco Baldini ed è proprio per questo che lui preferisce rimanere nell’ombra. In un grande club il potere decisorio ce l’hanno due o tre persone, e basta. E nella Roma c’è anche Gandini, non va dimenticato. Totti? Non so se riuscirà a trovare l’accordo con la società per il ruolo che vuole ricoprire come dirigente. Spero di sbagliare”.

Augusto Ciardi (Teleradiostereo 92.7): “Quando non ha problemi fisici, De Rossi è ancora importantissimo sia per la Roma che per la Nazionale. Ventura è il settimo commissario tecnico che punta su di lui. Il pensiero di Uva sulla Juve e il “processo mediatico” dell’Antimafia non è mi è piaciuto, è un’uscita fuori luogo”.