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‘RADIO PENSIERI’, DAMASCELLI: “Dubbioso su conoscenze di Monchi. Si è liberato di Immobile e Luis Alberto”

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Fabio Petruzzi (Centro Suono Sport – 101,5): “Le percentuali di colpe di questa crisi? 50% ai giocatori, 40 alla società, 10 al tecnico. Nelle società quello che ha maggiori colpe c’è Monchi, che ha speso molto senza ottenere risultati. C’è in ballo ancora la Champions, ma senza farsi illusioni”.

Max Leggeri (Centro Suono Sport – 101,5): “A Trigoria si sta consumando una vera e propria tragedia sportiva. Questa è una città meravigliosa, in cui si metabolizza qualunque risultato negativo. Oggi è già finita la stagione. C’è in ballo ancora una Champions League, ma al massimo potrai superare uno o due turni. La situazione è mortificante”.

Francesco Oddo Casano (Centro Suono Sport – 101,5): “C’è un doppio treno che viaggiano su due binari paralleli, c’è una reale distonia tra una tifoseria che ha ambizioni e speranze di un certo livello e una società che in questi anni ha infuso le maggiori energie sul discorso stadio e che non ha mai cercato veramente il salto di qualità nei risultati accontentandosi di una medio-alta competitività. Pallotta & C. sbandierano sempre il Fair Play Finanziario come oppio dei popoli  per giustificare le importanti cessioni”.

Tony Damascelli (Radio Radio Pomeriggio 104.5): "Prendere Monchi non ha portato frutti, anzi. Sono dubbioso sulla sua conoscenza del calcio italiano e anche internazionale. Si è liberato di due come Immobile e Luis Alberto. Quest'anno la squadra risente delle prestazioni negative di Strootman e Nainggolan. Salah non era sostituibile". 

Furio Focolari (Radio Radio Pomeriggio 104.5): "Nella Roma ci sono meccanismi che ora non funzionano, ma sono gli stessi che hanno battuto la Lazio e il Chelsea. Dopo il derby i giallorossi stentano e questa cosa va analizzata. Sono sotto ritmo. Ho sempre detto che Schick non era pronto, nella Samp ha giocato solo 14 partite da titolare".

Stefano Agresti (Radio Radio Pomeriggio 104.5): "Non penso che Di Francesco sia il principale colpevole di questo momento della Roma. Non ha grandi colpe, ha una squadra inferiore rispetto a quella dell'anno scorso. La perdita di Salah è stata devastante. Ha perso delle sicurezze come l'egiziano e come Ruediger. Dzeko, ci fosse stato Salah, avrebbe segnato molto di più. Di questo deve rispondere Pallotta. Si va verso un'altra stagione senza trofei".

Antonio Felici (Centro Suono Sport 101.5): “È tutto sbagliato, lo ribadisco. È sbagliata la location del summit innanzitutto. Puoi anche incontrarti a Londra, ma in un momento delicato come questo tu presidente vieni a Roma per parlare con Monchi, con Di Francesco e anche con i giocatori. Può darsi che un presidente abbia anche dei rilievi da fare all’allenatore. Devi essere sul pezzo, devi far sentire la presenza. I giocatori ti devono vedere, altrimenti sei uno che non esiste. Se c’è la necessità di vendere anche quando si va in Champions, allora lo dicessero subito. Non mi venissero a parlare di progetto sportivo. La storia non mi torna”.

Francesco Balzani (Centro Suono Sport 101.5): “Visto che si parla di crisi tecnica, penso che alla riunione avrebbero dovuto partecipare Di Francesco e Totti. Invece verrà gestita dalle persone più lontane dal campo, ovvero Baldini e Baldissoni. Come si risolve questa crisi tecnica se non vengono interpellate le persone che dovrebbero essere interpellate? Temo non solo per il mercato di giugno ma anche questo invernale. Monchi? Non credo svolgesse questo ruolo a Siviglia. Prendere decisioni disciplinari è più compito del presidente o del dg. Non voglio difendere lo spagnolo, ma mi sembra che faccia tutto soltanto lui. Monchi lo vedo sfiancato non tanto dai risultati e dai pochi soldi, ma lo vedo preoccupato da quello che sta accadendo dentro Trigoria. Non può gestire tutto lui, Pallotta deve far vedere e sentire la sua presenza”.

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92.7): “Il summit a Londra ci sarebbe stato a prescindere dalla situazione sportiva della Roma. Sì, il mercato giallorosso è più attivo in uscita che in entrata per un motivo di natura finanziaria. La Roma spende più di quello che si può permettere e, per farlo, entro ogni 30 giugno deve vendere dei calciatori. Il club sta cercando di sistemare alcuni giocatori già in questa finestra di mercato, come Bruno Peres. Se si dovesse presentare un’offerta importante anche per un calciatore titolare, la Roma non guarderà in faccia a nessuno. Per ora però non vedo situazioni avviate. Credo comunque che il piano sia fare più interventi minori a gennaio e una cessione grande a giugno. A San Siro la Roma non si può permettere di perdere, altrimenti entra in una spirale e non ne esce più. Queste crisi durano tanto”.

Riccardo ‘Galopeira’ Angelini (Teleradiostereo 92.7): “Se Monchi si fosse reso conto in soli 8 mesi che qui è difficile lavorare, ma la colpa di chi dovrebbe essere? Sabatini non andava bene, Pradè non andava bene… qual è l’allenatore giusto? Qual è il ds giusto per questa piazza? Non lo sappiamo più neanche noi. Perché non proviamo a lasciar fare alla società dandogli appoggio? L’altalena sul tecnico non ci porterà mai da nessuna parte. Se necessario via Under, via Strootman, perché la Roma non ha vinto nemmeno con lui. Non potrà essere mai un giocatore solo a determinare una vittoria. Proviamo a non innamorarci più dei giocatori e portiamo avanti la Roma”.

Gabriele Ziantoni (Teleradiostereo 92.7): “Nel summit di Londra si parlerà anche di mercato, anche se al momento mi sembra più attivo in uscita che in entrata. Le dichiarazioni di Monchi del post-partita sono le più preoccupanti. Sabato la squadra è andata anche un po’ in autogestione. La scelta di mettere in campo 5 punte a 25’ dalla fine non l’ho capita. Più punte in campo non vuol dire fare più gol”.

Ubaldo Righetti (Teleradiostereo 92.7): “Cosa serve a questa squadra? Ci può essere anche una soluzione interna come ha detto Monchi, come il cambiamento di una situazione tattica. Molto probabilmente si partirà da questa valutazione, che potrebbe anche dare più sicurezza sia al singolo che alla squadra. Senza trascurare l’aspetto dell’aggressività nella metà campo avversaria, al di là del sistema tattico. Puoi modificare l’assetto tattico senza rinunciare al tuo credo di essere aggressivo nella metà campo avversaria. Le dichiarazioni di Perotti? Se vuole andare in Nazionale deve tirare fuori le prestazioni nella Roma. Non può giocare al risparmio. L’anno dei Mondiali è una preoccupazione per tanti allenatori”.

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino 104.5): “Non so se la Lazio oggi sia più forte della Roma, c’è solo un punto di differenza. C’è un momento di grande sofferenza da una parte e uno di grande euforia dall’altra, ma credo che siano sullo stesso livello. Le cessioni di Salah e Ruediger hanno pesato perché non ci sono state contromosse. Questo mese è stato negativo oltre ogni immaginazione. Non credo che la Roma sul mercato possa fare chissà cosa, anche se dovrebbe, soprattutto nel ruolo di terzino destro per evitare a Florenzi di fare quelle brutte figure come successo con l’Atalanta. Questa sosta è arrivata nel momento giusto. Poi vorrei capire qual è il ruolo di Totti all’interno della società, vorrei capire se incide o meno. Il turnover ha dato buoni frutti, ma ora la squadra deve trovare una sua identità".

Roberto Renga (Radio Radio Mattino 104.5): “Una volta tutte le strade portavano a Roma, ora portano a Londra e senza Totti. Chissà cosa passa ora nella testa di Francesco. Quando il presidente si muove per seguire le partite di basket e non quelle di calcio della sua squadra, diventa tutto più difficile. Mi dicono anche che anche Monchi non sia affatto contento perché non c’è una lira. Dopo il derby la Roma si è sciolta”.

Franco Melli (Radio Radio Mattino 104.5): “Al sistema conviene che vada più in Champions la Roma rispetto alla Lazio. All’Inter Spalletti sta ripetendo lo stesso copione di Roma. Il difetto della Roma? Per toglierlo bisognerebbe cambiare il direttore sportivo, ha fatto una campagna acquisti che è una presa per i fondelli. La Roma non ha un presidente che venga una volta qua, e questo credo che sia il massimo dei difetti. La Roma americana aveva fatto promesse, e invece non hanno vinto niente. È questo che dà molto fastidio ai romanisti”.

Furio Focolari (Radio Radio Mattino 104.5): “Vedo che la Roma ha dei giocatori che fino allo scorso anno ritenevamo tra i migliori, ora invece sono scarsi per quel livello. Pensiamo a Strootman, a De Rossi, a Dzeko, e anche lo stesso Nainggolan… Ho sentito in giro che i tifosi della Roma iniziano a ribellarsi a Pallotta. Hanno capito che lo stadio non è della Roma ma del presidente americano”.

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Mattino 104.5): “Totti? Qualcuno mi dice che non è molto felice e soddisfatto, ma non è che lo fa vedere o lo dice. I rumors dicono che lui non è contento del ruolo che gli hanno dato. Diciamo che in questo momento sta ancora studiando. Credo che la Roma abbia avuto qualche problema con la preparazione. Forse l’hanno forzata per la Champions, forse è stato sbagliato qualcosa nel mese di dicembre. Comunque la situazione della Roma non è drammatica, ma bisogna evitare di peggiorarla”.

Nando Orsi (Radio Radio Mattino 104.5): “In questo momento la Lazio sta meglio della Roma. Esprime sia a livello di gioco che di fisicità qualcosa di più. Sarebbe folle dire il contrario, la Lazio è riuscita a rimontare sei punti e fare il sorpasso. La Lazio ha sei sette giocatori di valore che la Roma e l’Inter non hanno. La Roma ha sempre queste flessioni quando arriva gennaio-febbraio. Sono periodiche, dati di fatto. Se ogni anno cambi 4 o 5 giocatori, è ovvio che il progetto non ingrana. La Roma ha fatto una gran Champions League, ma per il resto è stata sgonfia. Nonostante tutto è in linea con gli obiettivi, visto che deve soltanto arrivare in Champions. Alisson? Non so quanto valga, ma sicuramente la Roma se lo deve tenere stretto”.

Sandro Sabatini (Radio Radio Mattino 104.5): “Guardando la classifica, la Lazio è più forte della Roma. Al di là di questo, dei biancazzurri mi piace la ‘scoperta’ di alcuni giocatori, tipo Leiva, Luis Alberto ma anche Immobile. La Roma, invece, ha fatto un mercato in uscita doveroso per i discorsi che conosciamo, ma in entrata non ha fatto granché”.

Augusto Ciardi (Teleradiostereo 92.7): “Le parole di Strootman sul fatto che si sono fermati dopo la qualificazione da primi in Champions League? È la cosa più grave che possa dire un calciatore. E tendo a pensare che sia una cosa ragionata. Se il secondo cannoniere della squadra continua ad essere El Shaarawy con 4 gol, capisci presto che c’è qualcosa che non va lì davanti. Emerson Palmieri? È sparito, sta ripercorrendo la strada di Mario Rui dello scorso anno. Alisson? La Roma ha trovato un portiere forte, e questo deve essere un punto di partenza per la squadra giallorossa, non uno di arrivo. Anche se arriveranno le offerte, devi resistere e devi tenerlo”.