rubriche

‘RADIO PENSIERI’, LENGUA: “Parole di Totti sono una critica velata a Monchi”

LaPresse

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Gianluca Lengua (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Le parole di Totti, che ha detto che la Roma non può competere con la Juventus, sono una critica velata a Monchi che ha costruito la squadra. Lo stadio aiuterà a vincere, ma i tifosi non possono stare 15 anni ad aspettare una coppa. Di Francesco non aveva bisogno di un trequartista come Pastore, perché nel suo stile di gioco questo ruolo non esiste. Il mercato della Roma è fatto di occasioni, la strategia di Pallotta è fare plusvalenza e non cambia".

Federico Nisii (Teleradiostereo 92.7): “Pellegrini anche ieri con l'Italia ha fatto un primo tempo inquietante e Pastore da mezzala in queste condizioni fisiche non può giocare. La Roma deve ritrovare se stessa in 8 giorni e sono i giocatori a dover essere protagonisti. Certi giocatori non hanno più scuse e non possono più sbagliare. Schick deve dimostrare quello che può fare, così come Cristante e Nzonzi".

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92.7): “Pastore e Schick possono essere due nodi per Di Francesco, anche se sono due realtà completamente diverse. Quello di Schick è un caso molto particolare. Chi lo vede tutti i giorni a Trigoria non ha dubbi, lo reputa fortissimo. Però mi metto anche nei panni di Di Francesco: quando lo abbiamo visto in campo non si è ancora guadagnato il posto da titolare con le sue prestazioni. Ad oggi, se devo stilare una Roma basata sulle prestazioni fatte, Schick sta fuori. Io percepisco discreta sintonia tra ds, società e allenatore. Da questo punto di vista Di Francesco è sereno, il suo rapporto con Monchi è molto buono. Lo spagnolo non ha mai messo in discussione le qualità dell’allenatore. Detto questo, è evidente che il ds si sceglie i giocatori senza farsi troppi scupoli riguardo la preferenza o meno di Di Francesco. Olsen? Domandiamoci anche questo: quanti sono i portieri abituati a giocare fuori dai pali? Non sono molti. Su Olsen direi di aspettare. Tra i pali ci sa stare, ma ha il problema della reattività sull’uscita. Se impara a giocare fuori dai pali può diventare un buon portiere. Ora mi aspetto una settimana di messaggi alla squadra, di scosse. Questa Roma va riconvinta, si è inceppato qualcosa. Bisogna ritrovare unione e fiducia”.

Andrea Di Carlo (Teleradiostereo 92.7): “Schick e Pastore? Li considero due incidenti di percorso per La Roma. Lo scorso anno si seguiva Mahrez e poi è arrivato il ceco, e ancora oggi c’è il problema del suo collocamento in campo. Temo che Pastore possa essere uno Schick 2.0. Adattarlo a mezzala mi è sembrato un azzardo sin da subito perché lui è un poeta, non un garzone di bottega. L’impressione è che questa Roma non vada in difficoltà a correre, ma che corra male. Questa è la più grave lacuna che la squadra ha mostrato finora. Non tanto nei nuovi ma nei vecchi che hanno perso gli automatismi. Avere un portiere forte e di rendimento dietro rende tutti più sicuri”.

Jacopo Palizzi (Teleradiostereo 92.7): “Pastore è un giocatore importante che non è in condizione fisica, ma questa famosa condizione fisica nella Roma ora non ce l’ha nessuno. Se hai una risorsa come l’argentino, forse è riduttivo parlare di condizione fisica. Se non cambia tra 4-3-3 e 4-2-3-1, e si sa che la posizione ideale di Pastore è quella alle spalle della prima punta, perché non provare? La sensazione è che si potrebbe tentare di scegliere una strada e perseguirla non solo per 90’ ma per 7-8 partite. Se dopo queste partite Pastore non ti dà risposte e altri non entrano in condizioni, allora si fanno altre valutazioni”.

Gianluca Lengua (Radio Radio Mattino 104.5): “L’augurio che possiamo fare a Di Francesco è quello di riprendere in mano la Roma già dalla prossima gara contro il Chievo, anche perché poi ci saranno 7 partite in 20 giorni. A parte Real e derby non saranno gare complicatissime, però la Roma è chiamata a dimostrare di essere tornata la squadra della scorsa stagione. Pellegrini deve ancora trovare la sua identità, adesso che è chiamato a confermarsi sta fallendo. Il compito di rilanciarlo sarà di Di Francesco, non dimentichiamoci che è un suo uomo. Il club giallorosso ha comunque bisogno di risultati, non c’è più spazio per le prove. Perché Di Francesco ripartirà dal 4-3-3? Perché è il modulo che ha provato per tutta l’estate. Schick ha ritrovato il gol in nazionale: se gli dai libertà, riesce ad andare in porta tranquillamente. In estate Di Francesco ha sempre provato o Dzeko o Schick, i due non hanno mai giocato insieme. Il ceco me lo aspetto titolare col Chievo con Under e Kluivert. Prima o poi Schick deve giocare con continuità. Ora devono assolutamente arrivare i risultati, altrimenti anche Di Francesco può essere in dubbio”.

Furio Focolari (Radio Radio Mattino 104.5): “De Rossi è ancora il miglior centrocampista italiano che può giocare davanti alla difesa. Non a caso Mancini l’ha nominato, ha detto che per lui la porta della Nazionale è sempre aperta. Messaggio a Di Francesco per il suo compleanno? Solo una cosa: fregatene. Temo fortemente che questa possa essere una stagione in cui le milanesi andranno meglio delle squadre romane”.

Franco Melli (Radio Radio Mattino 104.5): “Messaggio a Di Francesco per il suo compleanno? Innanzitutto di avere tanta salute, visto che è un po’ di tempo che passa da un ospedale all’altro… Deve essere concentrato e fare di testa sua, perché purtroppo quello della Roma è l’ambiente ideale per far parlare tutti”.

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): “Schick non vorrà fare la riserva a vita. Se lo vendi a gennaio sarà difficile avere i soldi che vuoi. Può essere la punta di riferimento per i prossimi dieci anni, meglio vendere Dzeko. Di Francesco deve portare avanti le sue idee". 

Roberto Renga (Radio Radio Mattino – 104,5): “Contro il Chievo io metterei De Rossi centrale con Nzonzi da una parte e Pastore dall’altra. Sull’argentino bisogna insistere perché c’è stato un investimento alto. Cristante può essere il sostituto di Pastore e Pellegrini quello di Nzonzi. Schick è una punta e può giocare solo al posto di Dzeko, ma fino a quando il ceco potrà aspettare? Con il mercato a Trigoria si sono incastrati, ma hanno molte scelte per trovare le soluzioni”.

Nando Orsi (Radio Radio Mattino – 104,5): “Io riporterei De Rossi in Nazionale. A 35 anni è ancora il miglior centrocampista italiano da mettere davanti alla difesa. Schick-Dzeko? È come nel caso di quei grandi portieri che dietro hanno un portiere giovane: a un certo punto il club punta sul giovane e l’altro che gioca solo alcune partite importanti. Potrebbe succedere anche questo nella Roma. È giusto che Di Francesco riparta dal suo 4-3-3. È un allenatore che ha sempre fatto questo modulo. La squadra, con tutti gli esterni acquistati, è una squadra da 4-3-3, quindi Di Francesco vada avanti per la sua strada. L’importante è non sbagliare a centrocampo. Se Pastore non è in condizione di giocare, non deve giocare per forza. Idem Cristante. Bisogna dare a tutti la possibilità di poter giocare se il tecnico vede che altri che stanno meglio, non deve giocare solo chi è stato pagato tanto".