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‘RADIO PENSIERI’, TORRI: “Ieri sera si è fatto cinema. La Roma deve agire, non fare cene”

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:

Piero Torri (Teleradiostereo 92.7): “Ieri sera è stato cinema. Spalletti, Totti e De Rossi sono in scadenza di contratto, la Roma non deve fare le cene, deve agire. Credo che a Spalletti sia stato confermato che la politica del club non cambierà, e quindi che il mercato verrà fatto in pareggio di bilancio. E non penso che basti a Spalletti, che è tornato a Roma per completare l’opera e quindi vincere. In queste condizioni è molto difficile. Dal punto di vista delle situazioni contrattuali non è stato risolto nulla e questo mi preoccupa molto".

Guido D'Ubaldo (Radio Radio 104.5): "La Roma ha intenzione di continuare con Spalletti. Pallotta su Totti non ha espresso posizioni, un presidente però non dovrebbe esimersi dal parlare del capitano".

Stefano Carina (Radio Radio 104.5): "Il tam tam con la stampa di Spalletti non è altro che un pretesto, la vera problematica sta nei piani futuri della Roma. Il tecnico vuole sapere cosa avrà in mano l'anno prossimo a livello di rosa".

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio 104.5): "Sento cose che non stanno né in cielo né in terra: Spalletti ha detto che se non vince non rimane, ma la teoria bislacca avvicinata alla Roma è che adesso anche arrivare secondi significhi vincere".

Fabio Petruzzi (Centro Suono Sport 101.5): "La cena di ieri non è servita a convincere Spalletti a restare ancora nella Roma. Non vede quel passo in più che permetterebbe di vincere ai giallorossi".

Angelo Di Livio (Teleradiostereo 92.7): "Ieri la società ha fatto capire all'allenatore che alla Roma si possono fare cose straordinarie. Adesso spetta a Spalletti dare una risposta il prima possibile".

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92.7): "L’immagine che mi sono fatto della cena di ieri sera è di un po’ di confusione: non ci possono essere dieci persone ad una cena strategica. Baldini c’è e si vede pure. Mi sembra ridimensionato il ruolo di Gandini, che negli ultimi tempi è passato un po’ in secondo piano. Mi piacerebbe vedere una società più strutturata: non con un solo uomo al comando, ma neanche con troppe persone e filosofie di pensiero come è adesso”.

Federico Nisii (Teleradiostereo 92.7): “Franco Baldini è l’uomo più ascoltato da Pallotta, e questa è un anomalia. In una società seria e importante come la Roma servono ruoli ben chiari e definiti, non dovrebbero esserci ingerenze o consulenze esterne. Il messaggio della cena di ieri è chiaro: la dirigenza ha fiducia incondizionata nell’allenatore ed è pronta a legarsi al tecnico anche per diversi anni. Adesso la palla passa a Spalletti”.

Marco Madeddu (Teleradiostereo 92.7): “La cena di ieri è stata voluta un po’ da tutti, l’intenzione comune è di andare avanti insieme. Mi sembra un bel punto di partenza. Non capisco perché c’è tutto questo pessimismo legato alla Roma, che ha una squadra forte, che si appresta a rinnovare il contratto ad un ottimo allenatore come Spalletti e ad acquisire Monchi e Kessie”.

Francesco Balzani (Centro Suono Sport – 101,5): "Ieri hanno provato a nascondere Baldini ma è lui il deus ex machina. I sorrisi e gli abbracci non contano nulla.  Se Spalletti resta è perché non ha alternative di grande livello, e comunque va accontentato su alcuni punti che riguardano mercato e futuro di Totti. Sarebbe un errore cominciare con un allenatore che ha ancora sassolini nelle scarpe, di rischia un altro anno come l'ultimo di Garcia. Io prenderei Mancini, ma non so se lui accetta il progetto giovani"

Antonio Felici (Centro Suono Sport – 101,5): “Sul rinnovo la palla adesso è passata a Spalletti che credo che a breve ci farà sapere. I tempi poi saranno stretti anche per lui qualora volesse andare altrove. All’ipotesi Juventus non credo nemmeno un poco. Se Spalletti decide di rimanere è perché qualcuno lo svincolerà dall’ossessione di vincere a tutti i costi. Ma non credo che gli prometteranno grandi acquisti o escluderanno cessioni di big. Io sono stufo di dover cedere un big per comprarne un altro. Così non si costruirà mai una squadra forte”

Riccardo 'Galopeira' Angelini (Teleradiostereo 92.7): "Spalletti e Pallotta non hanno certo firmato il contratto in pizzeria, ma non credo che non abbiamo tastato il terreno o testato i pensieri del tecnico. Non è né un si né un no, penso che il derby potrebbe far prendere una decisione definitiva al toscano.

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Mattino – 104,5): “Dalle immagini viste ieri sera ho notato un Pallotta più felice, e uno Spalletti spaesato. Il tecnico era circondato dallo stato maggiore della Roma. Ma perché sono andati in un ristorante per parlare del prolungamento del contratto? Si è voluto dare un segnale all’esterno di unità? Se resta Spalletti noi siamo contenti, a noi cambia poco. Non si può accettare la teoria che se arrivi secondo hai vinto”

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): "I quattro posti Champions per le italiane? Devi migliorare per poter essere competitivo a livello europeo. A parte la Juve, non credo che le altre faranno molto di più per centrare il quarto posto. Non penso che improvvisamente le squadre cominceranno a spendere. Le sorprese potrebbero arrivare solamente da Milano, le altre rimarranno sui loro standard".

Alvaro Moretti (Radio Radio Mattino – 104,5): “Pallotta l’ultima volta che ha parlato di Spalletti gli ha detto di tutto, in negativo. Gran parte del nervosismo che Spalletti doveva dedicare al Presidente lo ha scatenato contro quelli che non lo pagano. Ora è troppo presto per fare un’analisi dell’incontro, bisogna andarci piano”

Roberto Renga (Radio Radio Mattino – 104,5): “Un problema come il rinnovo del contratto di Spalletti non si risolve certo in pizzeria. La presenza di Baldini ufficializza la serata, a volte le cose fanno il giro del mondo e poi ritornano. Se ci fosse stato un sì credo che Pallotta lo avrebbe subito detto a tutti. Spalletti potrebbe andare anche alla Fiorentina, della quale è tifoso”

Franco Melli (Radio Radio Mattino – 104,5): “A me risulta che Spalletti ha chiesto tempo perché non è convinto dei programmi della Roma, della campagna di rafforzamento che non esiste. Ha saputo che la Juve prende anche Bernardeschi, anche se il club bianconero oggi è più lontano da Spalletti”