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‘RADIO PENSIERI’, MELLI: “Monchi ha preso un altro giocatore che è arrivato con la Croce Rossa”

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Max Leggeri (Centro Suono Sport 101.5): "La Roma ha una programmazione stile Borgorosso Football Club, lo ha ammesso anche oggi Monchi quando ha preso le distanze dicendo di non aver capito bene la società. Ha preso un carneade, terza scelta, probabilmente per fare un favore allo Sporting che ti ha pagato una delle più grandi pippe come Doumbia".

Franco Melli (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Monchi ha preso un altro giocatore che è arrivato con la Croce Rossa. Non capisco come mai la Roma negli ultimi 7 anni, pur non avendo mai vinto niente, abbia sempre un forte indebitamento. Credo che il problema sia il fatto che ha 250 dipendenti”.

Alessandro Vocalelli (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “In questo grigiore di mercato, l’Inter è quella che si è mossa meglio, mentre la Roma è quella che ha perso di più perché Emerson, senza l’infortunio, sarebbe stato un titolare. Oggi non fa nessuno effetto, ma in prospettiva si sentirà l’assenza. Non capisco perché tra le squadre di testa solo la Roma sia costretta a vendere i big ogni anno. Credo che la Roma sbagli a comprare, più che a vendere. I soldi che la Roma ha investito su giocatori che non hanno dato risposta, la costringono poi a vendere con urgenza”.

Luigi Ferrajolo (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “La società che ha fatto peggio i questo mercato è il Napoli che ha preso tante porte in faccia. Le altre hanno fatto ridere. L’Inter non ha aggiunto qualità. La Roma si è fatta male da sola, aprendo alla cessione di uno dei pilastri della squadra. Un errore d’immagine, strategico, ha dato impressione ai tifosi e a tutti di essere un club fragile.  Non mi aspettavo niente, sono convinto che è una squadra che deve riprendere a giocare a pallone, non migliorarsi. La rosa è completa. La cessione di Emerson la capisco perché è un sacrificio ben retribuito, quella di Dzeko non era giustificabile”.

Stefano Agresti (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Il mercato della Roma lo ha salvato Dzeko rifiutando il passaggio al Chelsea, altrimenti sarebbe stato clamoroso. Ha perso un ottimo terzino come Emerson per prendere un punto interrogativo”.

Antonio Felici (Cento Suono Sport 101,5): “Non è lecito attendersi delle vittorie da questa società, le dichiarazioni di Fiorentino sono la pietra tombale. Si parla anche di un passivo di 50 milioni, che per una società come la Roma non sono nulla. Quando gli americani hanno preso la Roma non c’era il fair play finanziario, potevano fare quello che volevano. Se Pallotta fosse multimiliardario, comunque non è disposto a metterli e non era stato disposto dall’inizio. Io gli dico ‘fai lo stadio, ma intanto fai fare qualche sorriso anche ai tifosi della Roma, non puoi essere solo tu a ridere’. Il dramma più grande è che a distanza di tempo e in mancanza di risorse, si continua a navigare a vista, facendo operazioni per cercare di sopravvivere oggi, poi domani si vedrà. Silva non giocherà dieci partite, da 90’ ne farà 3-4".

Francesco Balzani (Cento Suono Sport 101,5): “Ad alcuni passaggi di Baldissoni ho sorriso: la frase emblematica è ‘anche con le cessioni si può creare competitività’. Nessun dirigente mai ha costruito un club vendendo i migliori giocatori: quando compri i campioni, vinci. I soldi che Pallotta ha messo per la Roma non li ho visti. Adesso era il tempo del raccolto, i sacrifici inerenti al fair play finanziario potevano andar bene fino a quando c’erano competenze che potevano sopportarle queste difficoltà: ci sono club italiani che hanno affrontato con più programmazione, vedi il Napoli che arrivava dalla Serie C e ora raccoglie i frutti. L’incompetenza a Trigoria in questo momento è la cosa più grave. In Inghilterra sono più bravi e più organizzati dal punto di vista del marketing. La programmazione della Roma è sempre stata improvvisata: il Napoli era in Serie C e ora è in testa alla classifica, la Roma arrivava da un quasi scudetto e ora è quinta. Silva giocherà cinque partite".

Riccardo ‘Galopeira’ Angelini (Teleradiostereo 92,7): “La Roma non vinceva dal 16 dicembre, il mercato non so quanto possa aver influito. Chi è quel co****ne che compra Dzeko a 30 milioni? O Sabatini è stato un fenomeno a prenderlo a quella cifra o è un fenomeno Monchi a venderlo. Dzeko non sapeva che era stato messo sul mercato? Adesso Dzeko è un eroe o non è andato perché non gli sono stati dati i soldi che chiedeva?".

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92,7): “Temo che Silva che possa giocare pochi minuti: arriva a fare la riserva di un titolarissimo, che speriamo Dio ci conservi. Sarei sorpreso se Silva superasse le 10 presenze. È un mercato che non rinforza, spero che non la indebolisca e non venga pagata la scelta di chiudere la stagione con tre centrali in rosa. Non ricordo una Roma con tre centrali. Speriamo di rimanere piacevolmente sorpresi da Silva. Ogni giocatore a Roma è pagato, con regolarità, non ci sono buffi ritardi e si allena in una struttura che è stata migliorata: c’è l’organizzazione di un grande club, ma posso capire che i calciatori parlino delle cessioni e che si facciano condizionare, ma sarebbe un loro errore. Non sono di passaggio anche alla Juventus? Quanti giocatori ruotano anche lì? Baldissoni dice che la squadra si distacca completamente dagli obiettivi appena si rende conto di non riuscire a raggiungere la vetta e questa volta è stata contro la Juve. L’anno scorso la Juve ha fatto i punti che doveva fare, se gliene servivano 10 in più li faceva. Ma ti sei avvicinato, poi Spalletti è andato via. La botta dell’addio di Spalletti è stata grande. I suoi limiti però li ha mostrati anche nel suo miglior campionato della storia. Il paradosso è che far vedere di essere forte è uno svantaggio, perché tutti noi poi ci aspettiamo tanto. A Roma c’è la passione del lamento, è una follia: la Roma fa parlare più si sé quando le cose vanno male. Perché ci piace così tanto piangere? Sullo sponsor un dirigente prudente come Baldissoni ha detto di essere convinto di arrivare un accordo: è il preludio ad un annuncio che mi aspetto da qui a pochi mesi, c’è chi dice anche prima della Champions. Mai come stavolta siamo vicini. La Roma ha detto ‘ma perché devo vendere lo spazio sulla mia maglia alla metà di quanto danno a Milan o Inter?’. Ha voluto far crescere l’offerta. Ma non è che adesso la Roma non deve più vendere o non deve più fare plusvalenze. 10 milioni rappresentano il 5% del fatturato della Roma”.

Federico Nisii (Teleradiostereo 92,7): “Monchi esegue le direttive, Pallotta non è un benefattore o un mecenate pazzo: alla Roma chiedo di lavorare meglio, anche su questa impronta aziendale. Se penso a Moreno penso che sia un acquisto che venga fatto già pensando ad una possibile plusvalenza. La Roma come azienda dovrebbe spiegarmi perché non sono cresciuti i ricavi in questo periodo. La critica ‘Pallotta straccione metti i soldi’ è l’unica ingiusta. Lo stadio non può essere la terra promessa, si creano aspettative che rischiano di essere esagerate".

Franco Melli (Radio Radio Mattino – 104,5): “Il mercato è stato una presa in giro, la Roma doveva fare qualcosa in entrata. Questo rischia di essere il peggiore dei sette anni. Dall’arrivo degli americani ci aspettavamo molto di più. La Roma passa dal risveglio di Dzeko, ora il calendario è morbido: la partita di Verona è insidiosa e poi c’è il Benevento, ma se va com’è andata tra dicembre e gennaio non va".

Furio Focolari (Radio Radio Mattino – 104,5): “Non capisco come si fa ad essere direttori sportivi quando arrivò Moreno dicemmo ‘questo è una pippa, è scarso vero’".

Roberto Renga (Radio Radio Mattino – 104,5): “Fiorentino dice che il percorso non va verso una grande Roma, è stato lui a vendere la società. Moreno? La Roma ha pagato l’ingaggio ad uno che non ha mai giocato. È un mercato molto virtuale e poco virtuoso. La moglie di Dzeko è la vera protagonista del mercato, gli ha detto di non andare".

Sandro Sabatini (Radio Radio Mattino – 104,5): “Se Dzeko torna quello dell’anno scorso le cose potrebbero cambiare. D sicuro è meglio con lui che senza. Baldissoni è stato chiaro, vendere è una necessità non una scelta. I soldi presi per Emerson non sono pochi. Ora c’è da ritrovare la Roma che viaggiava a pochi punti e vinceva il girone Champions”.

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): “Come è possibile che la Roma prende giocatori inutili? Silva non lo conosco ma mi dicono ce è reduce da infortunio. La Roma esce da un mese disastroso, con i giocatori distratti dalle voci di calciomercato. Ora bisogna voltare pagina in fretta. Io mi chiedo: ma se oggi hai bisogno di vendere, perché a giugno hai spesso tanto su giocatori che non hanno reso niente? Dzeko può riprendersi l'attacco e spero che lo faccia già da domenica prossima. Il primo acquisto di Monchi è riuscito anche a rivederlo e a guadagnarci pure. È un mercato che non si capisce”.

Nando Orsi (Radio Radio Mattino – 104,5): “Il mercato di gennaio è stato solo un mese di chiacchiere. Roma e Inter le più deludenti. La Roma non ha venduto quello che voleva e non si è rinforzata. La possibile cessione di Dzeko ha cambiato un po’ l’aria nello spogliatoio. La Roma cercava solo di fare cassa, è stato un mercato che fa pensare un po’. Se la Roma cambia registro allora si può giocare un posto in Champions. Se la Lazio non cala, Roma e Inter si giocano un posto”.

Claudio Moroni (Centro Suono Sport – 101,5): “La Roma non ci piace perché ha promesso e non ha mai fatto niente. Non vince un trofeo perché vende sempre i giocatori buoni. La squadra e il tecnico ci hanno deluso prima del mercato di gennaio, poi la società c’ha messo il carico con le trattative di mercato che poi alla fine, per fortuna, non sono andate in porto”.

Tiziano Moroni (Centro Suono Sport – 101,5): “La società non ha creato la squadra su volere dell’allenatore e a gennaio l’ha indebolita. Se la Roma non raggiunge un posto Champions ha fallito il suo obiettivo, c’è poco da dire. Per fortuna che le concorrenti non si sono rinforzate”.