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‘RADIO PENSIERI’, DOTTO: “Questo non è il vero Monchi. E’ prigioniero di una situazione che non si aspettava”

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Giancarlo Dotto (Teleradiostereo 92.7): "La partita di sabato è molto più critica per la Roma che per l'Inter. Il messaggio che è arrivato dal mercato ai giocatori li ha atterriti. Da un mese a questa parte si è sfaldato tutto. Per quanto siano professionisti i calciatori, il messaggio che è arrivato è quello di un club che non ha a cuore vincere qualcosa. Ci sono giocatori che non hanno vinto nulla in questa rosa e vivere in una situazione del genere non li aiuta. Monchi è prigioniero di una situazione più complicata di quella che si aspettava. La gestione di questa squadra è addirittura peggiore di quella della Sensi. Non stiamo vedendo il vero Monchi, ma è veramente intimidito da un'avventura che è quella che non si aspettava". 

Andrea Di Caro (Radio Radio Pomeriggio 104.5): "Vendere ogni anno per incassare 80/90 milioni è un gioco pericoloso al quale la Roma deve stare attenta. L'Inter e i giallorossi arrivano male al match di domenica. Da anni la Roma non si trovava fuori dalla corsa scudetto all'inizio del girone di ritorno. La squadra di Di Francesco è tenuta in piedi dallo storico risultato in Champions, per il resto il bilancio è negativo". 

Furio Focolari (Radio Radio Pomeriggio 104.5): "Nainggolan è indonesiano, ma cosa gli frega di andare in Cina? Se va via non va di certo all'Inter, ma in Cina a 12 milioni sì. In questo momento, se la Roma va male, deprezza il suo parco giocatori. Quelli che verrebbero venduti a cifre folli già non ci sono. In ogni caso, un negozio che vende e non acquista, è un negozio fregato".

Franco Melli (Radio Radio Pomeriggio 104.5): "Adesso nella Roma non ci sono punti fermi. Tutto può essere possibile e tutto può essere cancellato. E tutto questo ha portato a zero risultati sportivi. Penso che l'Inter stia meno peggio della Roma al momento, anche se i giallorossi hanno dimostrato di poter raggiungere vette più alte".

Fernando Orsi (Radio Radio Pomeriggio 104.5): "In questo momento alla Roma servono certezze, invece si comincia a gennaio a parlare della cessione di Nainggolan. E' una situazione che dovrebbe preoccupare. I giallorossi non sono sicuri di andare in Champions e per questo si stanno preparando alla cessione grossa. Possibile che la Roma voglia dare una struttura diversa alla società, abbassando il monte ingaggi e puntando su giocatori di prospettiva, come ha fatto la Lazio. Nella sfida tra Inter e Roma sarà importante la forma fisica. Ora inizia un altro campionato". 

Stefano Agresti (Radio Radio Pomeriggio 104.5): "Sono esterrefatto dal caso Nainggolan. Da bandiera intoccabile è pronto a lasciare la Roma. Vuol dire che qui non ci sta più un limite a nulla. Questa storia mi ha colpito molto, e mi ha dato un segnale importante sul fatto che i giallorossi non hanno finito di vendere i big. Salah non è stato l'ultimo. Neanche Sassuolo fa queste cose. E' ora che Pallotta dica cosa voglia fare, anziché prendersela con tutti. Cosa dà alla Roma in cambio dello stadio che questa città gli sta facendo fare?"

Francesco Balzani (Centro Suono Sport 101.5): “Nainggolan in Cina era una trattativa chiusa, poi ci si è messa di mezzo la tassa. Chiusa solo per ora: Nainggolan sarà ceduto, ora vedremo se in Cina o meno. Come fa a continuare la sua avventura a Roma dopo quello che è successo? Non è Nainggolan che chiede la cessione e cambia idea su Roma, ma il problema è la Roma che gli ha detto che sarà venduto. Per come lo stanno trattando negli ultimi mesi, fossi un suo amico gli direi di andarsene. Temo che questo discorso possa influire anche sul comportamento dei suoi compagni. Quest’aria di smobilitazione purtroppo c’è. Chi viene alla Roma rimane basito dalla mancanza di organizzazione. Secondo me Pallotta non vede l’ora di andare via dalla Roma non appena avrà costruito lo stadio. Ormai lo vedo totalmente distaccato”.

Antonio Felici (Centro Suono Sport 101.5): “Purtroppo il rischio che Nainggolan abbia staccato la spina con l’ambiente Roma è altissimo. Queste non sono le condizioni ideali per far rendere al massimo una squadra. Pensiamo anche qual è il sentimento di altri giocatori: hanno capito che sono tutti sul mercato. L’unica programmazione che c’è nella Roma è quella sulle cessioni. Immaginare soltanto di cedere Nainggolan ora è una cosa da pazzi. Più passa il tempo, più Monchi comincia ad avere tutta la mia comprensione. Non riesco ad essere del tutto critico, secondo me anche a lui hanno raccontato una bella ‘supercazzola’ all’inizio, e adesso si è reso conto di come stanno le cose. Ho una domanda che mi frigge in testa: basterà ancora il miraggio dello stadio per tenere tranquilla la piazza? Adesso inizia a diventare più difficile”.

Gianluca Piacentini (Teleradiostereo 92.7): “La Roma ormai è considerata come tappa di passaggio nella carriera di qualsiasi giocatore. Non solo per i risultati sportivi, ma anche per la politica societaria che porta i calciatori a pensare di poter essere ceduti dopo una o due stagioni buone. La Roma è vista come tappa di passaggio verso altre squadre che ti danno più soldi e visibilità. Non capisco tutta questa fretta di vendere per fare cassa già da gennaio, mi sembrerebbe una follia. Se c’è un momento per non vendere è assolutamente questo visto anche il rendimento dell’ultimo mese. Sarei abbastanza stupito di vedere Nainggolan in Cina, sia adesso che a giugno”.

Federico Nisii (Teleradiostereo 92.7): “Nainggolan non sta giocando la sua migliore stagione, è vero, ma da qui a privarsi con tranquillità e leggerezza di uno dei top player della squadra a gennaio, quando la stagione si è improvvisamente complicata, ce ne vuole. La Roma si gioca il quarto posto e, per migliorare i conti nell’immediato, rischi di non raggiungere quell’obiettivo fondamentale per le tue casse. Io non capisco questo, così come altre due cose. 1) Da anni la Roma segue le regole del Fair Play Finanziario, eppure le cose peggiorano. Questo vuol dire che il club costi troppo. 2) Il ds della Roma deve fare il ds o il contabile? Voglio credere che non sia così. In questo momento la credibilità del progetto sportivo della Roma è in dubbio”.

Gabriele Ziantoni (Teleradiostereo 92.7): “È inutile dire che la Roma non mette fuori mercato nessun giocatore, a parte Pellegrini e Alisson. Il primo perché ha una clausola, che a Trigoria si vorrebbe rivedere, mentre per il secondo si vuole aspettare il Mondiale perché il suo prezzo potrebbe crescere a dismisura. Nainggolan? La trattativa è vera, la Roma ha fissato il prezzo a 60 milioni. L’unico fattore che sta frenando tutto è la famosa luxury tax. Occhio anche a Emerson. La Roma sembra un supermarket, ed effettivamente lo è. Ma non si può fare altro visto che i conti sono quelli. Finché non si costruirà lo stadio, la Roma dovrà cedere almeno un pezzo pregiato all’anno. Mettiamoci in testa che tutti i giocatori della Roma sono potenzialmente sul mercato”.

Franco Melli (Radio Radio Mattino – 104,5): “Io credo che, gira che ti rigira, il belga vada via dalla Roma. La Roma non deve lasciarsi prendere dal panico. Servono nervi saldi e idee chiare. Anche io penso che andrebbe fatta un’innovazione, ma la partita con l’Inter non è quella giusta. È una gara da vincere, anche se la pareggi rimani in uno stato cagionevole. Se perdi non ne parliamo. Devi vincere, devi rimetterti in carreggiata per eliminare il sospetto di non riuscire nemmeno ad arrivare quarta. Occhio che su Nainggolan si è inserita l’Inter per giugno".

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Mattino – 104,5): “Sono proprio curioso di vedere come giocherà la Roma al Meazza. Anche l’Inter è da molto che non vince. Nonostante tutto stanno ancora lì, con la Roma che ha una partita da recuperare. Juve e Napoli hanno un’altra marcia. Pjanic da quando sta alla Juve ha ritrovato la continuità che qui alla Roma non ha mai avuto”.

Roberto Renga (Radio Radio Mattino 104.5): “Inter e Roma sono due squadre che non possono acquistare se non vendono. Se domenica Florenzi gioca basso, chi gioca da ala destra? El Shaarawy? Lui fa una partita e poi per 3 scompare. Poi a destra passa diversi minuti senza farsi vedere. Mettere sia El Shaarawy che Florenzi a destra… mi sembra una scelta troppo offensiva”.

Sandro Sabatini (Radio Radio Mattino – 104,5): “Uno che passa tutto il tempo sui social come Nainggolan in questo momento dovrebbe scrivere due righe. Si fa presto a dare le colpe alla Roma. Lui, forse, ha qualcosa da dire ma non lo dice”.

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): “Nainggolan? Non mi sembra davvero il momento di cederlo. Simone Inzaghi ha intrapreso una guerra contro il Var, per partito preso. Bisogna trovare un’alternativa nel ruolo del terzino destro. Domenica ci metterei un’altra volta Florenzi, sapendo già di poter avere qualche difficoltà, ma sapendo anche di poter essere molto offensivo da quella parte. Davanti a destra si possono mettere o El Shaarawy o Perotti”.

Nando Orsi (Radio Radio Mattino – 104,5): “La Roma adesso non deve vendere nessuno, anzi, dovrebbe prendere un terzino. Deve fare scelte importanti, ma non so se ha i soldi per farlo. La Var non mi convince troppo, ma bisogna adeguarci. Su alcune cose clamorose ha sbagliato, bisognerà rivederla. La Lazio deve approfittare di questo turno, soprattutto di Inter-Roma”.

Augusto Ciardi (Teleradiostereo 92.7): “La Roma ha avuto un crollo. Questa è una squadra che non può arrivare quinta, sarebbe un fallimento totale. In caso tutta la responsabilità sarebbe dei giocatori e dell’allenatore. Questa Roma, per come è strutturata, non si può ridurre a fine gennaio ad aver chiuso qualsiasi discorso logico legato al vertice. Dal punto di vista stilistico non aveva mai entusiasmato, ma aveva dato segni di solidità mentale che avevano dato garanzie. E poi niente, è stata staccata la spina”.

Claudio Moroni (Centro Suono Sport – 101,5): “Pallotta è una sottomarca di Abramovich, non arriveranno mai grandi allenatori o grandi giocatori. Il mercato lo fa con carta vince, carta perde. La mia paura è che a Monchi il giochino riesca male e che la Roma si indebolisca e non riesca a lottare per un posto in Champions”.

Salvatore D’Arminio (Centro Suono Sport – 101,5): “Inter-Roma è uno scontro decisivo per la classifica, soprattutto a livello psicologico. La squadra di Di Francesco ha una rosa più forte di quella di Spalletti, ma l’Inter gioca in casa”.