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‘RADIO PENSIERI’, DOTTO: “Parole di Pallotta povere e deludenti, non ci sa fare con la Roma ed i tifosi”

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Giancarlo Dotto (Teleradiostereo 92.7): “Quando sono arrivati gli americani ero contento, vista la gestione fallimentare. Il loro arrivo sembrava una grande cosa, ma per la dimensione pallottiana per un tifoso romanista c’è poco da esultare. In prima istanza c’è il business e poi la tecnocrazia. Dire di voler trovare il nuovo Totti con le macchine è una chiara dimostrazione. Classificare un intero mondo come quello radiofonico come uno da buttare nel cesso… L’espressione del pensiero di Pallotta sono parole povere e deludenti, ma nel suo mestiere ci sa fare sicuramente alla grande. Non mi sembra ci sappia fare con la Roma e con i tifosi. La prova d’orgoglio col Napoli la do per scontata, ma questa cosa mi deprime ancora di più. Spero che Di Francesco diventi un grande allenatore di questa Roma, so che la prova d’orgoglio ci sarà ma questo non sarà sinonimo di risultato. Il Napoli sta andando a 120 e noi a 30, gli azzurri sono un miracolo compatto e vanno tutti nella stessa direzione. Ritroveremo una Roma carica e una Roma che vorrà dimostrare contro un avversario di prestigio. Sono curioso della prova di Under, che è stato strabiliante per un certo numero di partite: ora che tutti si aspettano da lui qualcosa, capiremo come reagirà”.

Max Leggeri (Centro Suono Sport – 101,5): “Oggi i miei avvocati mi hanno detto di stare calmo, però, in riferimento alle parole di Pallotta, sono due le cose: o questo signore ha la mente un po’ malata, e non ci credo, oppure ha l’intelligenza di un comodino perché sta polarizzando l’antipatia di tutti i tifosi romanisti. Ormai Trigoria i dirigenti hanno creato una piattaforma di discussione con la realtà comunicativa locale, e lui sfascia completamente la rete tessuta da Baldissoni? Evidentemente c’è un ‘gran bastardone’, che non è un dirigente, il quale ha infuso questo tipo di pensiero nella mente del presidente. Noi qui lavoriamo con assoluta onestà intellettuale, spero di avere Pallotta in diretta per rispondere a tono. E’ una presidenza disinteressata all’aspetto sportivo e adesso sta cercando di fungere a elemento di distruzione di massa. Pallotta in sette anni non ha vinto nulla e si sente di bacchettare gli altri. Tutto questo lede sulle sorti sportive del club. Anche i calciatori hanno capito che qui si persegue solo l’obiettivo economico e non quello sportivo”.

Francesco Oddo Casano (Centro Suono Sport – 101,5): “Pallotta ogni volta che parla genera spaccature, frizioni. Forse non si rende conto che crea un enorme nocumento alla Roma come club. Lui non ha un’immagine così positiva all’interno dei tesserati, basta leggere le dichiarazioni di tanti allenatori, giocatori e dirigenti che sono andati via e non hanno trovato quello che si aspettavano. Non regge più nemmeno la scusa della sua lontananza dalla città. Se fossi Pallotta mi preoccuperei per il fatto che la sua immagine ha perso di credibilità, non c’è più un tifoso che creda nelle sue promesse. Quando poi parla di scovare il nuovo Totti tramite un software, diventa un personaggio triste del quale nessuno può salvare l’immagine. Per ricostruire l’immagine non basterà nemmeno vincere uno scudetto”.

Luigi Ferrajolo (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Le frasi di Pallotta sono in stile Trump. C’è un’insofferenza alle critiche e alla stampa romana, che è di Pallotta ma era anche di Sensi”.

Xavier Jacobelli (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Le parole di Pallotta sono divertenti. Canovi mi ha detto che Pallotta dovrebbe imparare a fare il presidente da Dino Viola e Franco Sensi. La differenza rispetto all’attuale si vede”.

Stefano Agresti (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Pallotta dovrebbe parlare di basket e forse di finanza, di calcio no. Non è mai a Roma, qualcuno gli racconterà che il problema della Roma sono le radio e questo qualcuno ha responsabilità importanti”.

Gianluca Lengua (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Pallotta non parla italiano, viene tre volte l’anno in Italia, non penso ascolti la radio in streaming la notte o la mattina presto. Chi gli ha raccontato queste cose? Chi ha detto che ci sono radio che parlano male e che due sono fallite? Ho sentito colleghi dargli ragione. Molti che lavorano nel club arrivano proprio da queste radio romane”.

Stefano Carina (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “In Italia Lazio e Napoli hanno le proprie radio, la Roma non è l’unica. Rimango preoccupato di quando parla del software di intelligenza artificiale col quale spera di trovare il nuovo Francesco Totti”.

Gianluca Piacentini (Teleradiostereo 92,7): “Pallotta non ha capito che non è uno che può lasciarsi andare come con gli amici. Debiti dell’Inter? Se le cifre sono quelle è una squadra sull’orlo del debito. L’obiettivo minimo con questa rosa è il quarto posto. Se si intraprende la strada del Napoli, bisogna continuare a dare continuità al lavoro dell’allenatore: se pure la Roma non dovesse arrivare tra le prime quattro, non è che si ricambia e si ricomincia da capo, un minimo di continuità va dato. Schick deve dimostrare di essere importante, per ora non ha dimostrato di essere un potenziale campione; Di Francesco non l'ha aiutato perché ha giocato esterno destro nel 4-3-3 e nel 4-2-3-1, centravanti e secondo attaccante nel 4-2-4, non è stato messo nelle condizioni migliori”.

Andrea Pugliese (Teleradiostereo 92,7): “Il risultato è positivo ma non quanto ci si attendeva. Debito dell’Inter? Quei numeri andranno giustificate davanti all’Uefa. La proiezione della Roma è migliorativa, l’anno scorso si è finito sotto di 42 milioni, quest’anno potrebbe essere un -20 o un -22. Il trend positivo è sotto gli occhi di tutti. La mission di Monchi per il mercato estivo è legata a due fattori: abbassare l’età anagrafica, portando gente con più fame che abbia voglia di guadagnarsi il palcoscenico; abbassare gli ingaggi attraverso questi giovani. Di Francesco lo terrei a prescindere, ma se non sarà lui dev’essere uno in grado di lavorare come lui. Schick ha pensato che le cose potessero essere più semplici, accontentandosi del suo talento: invece serve cattiveria e concentrazione, altrimenti il talento in una grande squadra è effimero”.

Nando Orsi (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Totti lo vedo più alla Peruzzi, un raccordo tra la squadra e la società, risolvendo con la sua personalità qualche problema nello spogliatoio. Potrebbe cominciare dal ruolo di team manager per poi crescere”.

Ivan Zazzaroni (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “La Roma non sta bene, se il Napoli gioca da Napoli non ce n’è per nessuno in Italia, forse solo la Juve. Se gli azzurri hanno sbalzi d’umore, il calcio è il calcio e la Roma ha giocatori di grande qualità. Si dovrebbero svegliare contemporaneamente Strootman, Nainggolan e Dzeko: se Di Francesco dovesse riuscirci si divertirebbero”.

Federico Nisii (Teleradiostereo 92,7): “Toni di Pallotta sgradevolissimi, un po’ da coatto. Alla malafede si risponde in tribunale. Il termine usato è allucinante. Finché non arriva uno più bravo e più ricco di Pallotta devo sperare che lui non fallisca e che migliori lo stato attuale. Spero che la Roma sia squadra durante la partita, lo è stato prima e spero non sia vero il dibattito sul modulo di gioco perché mi darebbe l’idea di un’autogestione o una gestione collegiale. Una squadra non può decidere su competenze di un allenatore che deve avere la leadership, sarebbe molto preoccupante”.

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Veramente volete far fare lo stadio ad un personaggio come Pallotta? Noi parleremmo anche meno della Roma con questo presidente, perché così gli facciamo solo pubblicità. Nella radio romane ci sono dipendenti, famiglie e deve venire uno dagli Stati Uniti a dirci che ne devono fallire sette. Sarebbe il caso che crollassero le sue attività tranne la Roma è questo l’augurio che gli facciamo. Devono fallire tutte le sue attività di speculazione. Pallotta si deve vergognare per quello che ha detto. Le radio romane hanno contribuito al business di quelli come Pallotta che arrivano come i predoni del deserto e si prendono tutto. E addirittura è arrivato qui a farsi il suo stadio. Dovrebbero andare in bancarotta tutte le aziende che stanno nel Delaware, che speculano sulla gente. Pallotta merita una denuncia, come fa a parlare? Non è normale, è brutta questa storia. Adesso si farà il suo giornale e la sua televisione per far chiudere gli altri, è imbarazzante. Sta lavorando per far fallire sette radio, è una minaccia mafiosa. Caro Pallotta, vi state prendendo anche l’anima della gente, ci sono prezzi inenarrabili e vergognosi per una partita di Champions. Dovrebbero fallire quelli che speculano".

Francesco Balzani (Centro Suono Sport - 101,5): “Le parole di Pallotta? Quelle sul futuro Totti trovato grazie ad una macchina evidenziano che lui e il calcio sono due cose molto lontane e distinte tra loro. Sulle radio? Al di là del fatto che sono brutte perché non si augura mai di perdere il lavoro, le parole sulle radio sono gravi per la democrazia. Tra l’altro non mi è sembrato che lui scherzasse mentre diceva queste cose, ho avuto modo di vedere il video. Poi parla della Roma come seconda squadra di tutti gli altri tifosi, io credo che la priorità di Pallotta debba essere quella di far tornare i tifosi della Roma, tifosi della Roma; le radio romane hanno più pubblico della Roma allo stadio Olimpico”.

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92,7): “La Filmauro di De Laurentiis si mantiene con il Napoli, che è diventata una società che produce utili: l’ultimo quello di 66 milioni di euro, è un record nel calcio italiano. Se fai business e sei primo in classifica è il risultato massimo che un presidente può raggiungere. Lo scudetto sposterà molto, sarà un bivio tra il dire che è un genio del calcio o uno che va criticato perché non ha pensato a vincere. Nella semestrale della Roma iniziano ad entrare i soldi della Champions, si sapeva che la perdita sarebbe stato più contenuta. Questi numeri ci confermano che la Roma al 100% dovrà fare un’altra plusvalenza entro giugno. Tutte le società fanno plusvalenze, ma la Roma ha costi che non sono bilanciati dai ricavi. Sono aumentate le sponsorizzazioni, qualche piccola crescita c’è stata ma c’è la sorpresa in negativo che il costo del personale, e quindi il monte ingaggi, è cresciuto. Dovrebbe incidere in positivo il fatto che la società paghi un monte ingaggi inferiore solo alla Juventus. Teoricamente hai giocatori più forti degli altri. Ci sono contratti che sono stati rinnovati per volere della piazza? C’è stato il caso Totti ed era meglio farlo per la serenità della Roma e di Totti. Quello di Nainggolan è stato una forzatura ma la Roma ha pensato ‘se voglio tenerlo devo fare così’. Non c’è un giocatore incedibile per la Roma e rinnovare il contratto di Nainggolan non è stato un affare. A Roma conterà sempre di più la sua parola: la storia di Totti vale di più della storia della Roma: la forza mediatica e l’autorevolezza che ha lui, la società non ce l’ha. Finché la Roma non sarà una società che vincerà qualcosa, non si guadagnerà mai il rispetto di chi la deve raccontare. La leadership di Totti è sempre stata tecnica, non è uno che fa i discorsi nello spogliatoio, è una questione di carattere. Bruno Conti era uno che poteva fare i discorsi motivazionali? Non credo che Di Francesco si faccia dire cosa fare, mi sembra più un confronto”.

Ubaldo Righetti (Teleradiostereo 92.7): "La Roma ha preso gol con i reparti schierati, difficilmente sui contropiede. Questo allora significa che è un discorso di scarsa applicazione dei giocatori: contro il Napoli servirà attenzione perché gli attaccanti azzurri non perdonano cali o disattenzioni. Il tecnico ha evidenziato il fatto che nella Roma manca il sostegno tra i giocatori".

Gabriele Ziantoni (Teleradiostereo 92.7): "Di Francesco non si sta adattando alle qualità dei suoi giocatori ma viceversa, lui vuole che i calciatori imparino i suoi schemi e il suo credo tattico". 

Furio Focolari (Radio Radio Mattino-104,5): "Contro il Napoli la Roma non deve tracollare definitivamente. i giallorossi devono fare una partita dignitosa, magari anche mettendo un doblò davanti alla porta. La Roma in questo momento non è una squadra capace di fare punti a Napoli, ma deve senz'altro uscire dal San Paolo perdendo con onore". 

Franco Melli (Radio Radio Mattino-104,5): "Partita difficilissima dove la Roma dovrà andare a combattere. La squadra è senza terzini e probabilmente in questo momento senza difensori centrali adeguati. È importante che i giallorossi riescano a mettere la massima attenzione per non prendere l'imbarcata".

Roberto Renga (Radio Radio Mattino-104,5): "In questo momento nella Roma c'è bisogno di unità: la mossa di domenica contro il Milan, quando Di Francesco ha lasciato in panchina i senatori, porta unità? Questo è il vero punto interrogativo e la cosa che dovrebbe preoccupare maggiormente".  

Salvatore D’Arminio (Centro Suono Sport – 101,5): "E’ una Roma meno forte di quella dell’anno scorso per le cessioni e perché molti giocatori non stanno rendendo, ma anche Di Francesco non sta dando il massimo. A Napoli io andrei con un atteggiamento guardingo per cercare di conquistare almeno un punto".

Claudio Moroni (Centro Suono Sport – 101,5): "Sia Florenzi/Peres a destra che Kolarov a sinistra sono più idonei a un centrocampo a 5. Per fare il 4-3-3 di Di Francesco dovresti avere altri tipo di laterali, come per esempio ha Gattuso nel Milan".