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‘RADIO PENSIERI’, DOTTO: “A Pallotta non interessa misurarsi con la Roma e la città”

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Giancarlo Dotto (Teleradiostereo 92.7): "Pallotta sembra come se non avesse voglia e motivazione di misurarsi con il mondo provinciale della città, dei tifosi e della squadra che lui governa come presidente. Sembra che non abbia il minimo interesse in questo. Poteva risparmiarsi le dichiarazioni su Roma e Napoli, ma le parole che mi hanno stupito sono quelle sul calcio che lo disgustava, è una confessione esplicita del fatto che è entrato in questo territorio solo per questione di business. Il che non è strano, però a pensare a tutte le altre dichiarazioni di amore e adesione al calcio e ai tifosi. Poteva fare a meno di dirlo. La sua libertà di parola mi induce a pensare che o sei fuori di testa o consideri l’interlocutore così privo di senso che ti senti libero, quindi sprezzante. Non qualificarsi alla Champions sarebbe un danno economico spaventoso. Un mese così per la Roma ti butta a terra, voglio vedere la risposta con l’Inter. Dire che va tutto bene è di un altro pianeta, un’altra galassia. Farei a cambio con la situazione del Napoli. Se il Napoli prende Verdi sicuramente prende un giocatore all’altezza dei titolari".

Gianluca Lengua (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "Per il mercato si parla delle cessioni di Strootman, Nainggolan e Alisson, che per adesso escludo. La Roma ha bisogno di andare in Champions e Monchi ha l'incarico da Pallotta proprio di far raggiungere alla Roma questo obiettivo. Il ds ha più responsabilità rispetto a Di Francesco perché è lui ad aver costruito la squadra, infatti Pallotta ha chiamato Monchi e non l'allenatore per partecipare al meeting di Londra. A gennaio si proverà a cedere Peres per prendere un terzino in modo da far avanzare Florenzi in attacco. Il problema della Roma è anche atletico, giocare tre partite in estate contro squadre come Psg, Tottenham e Juventus ti crea degli scompensi a livello di preparazione. Anche questo è un tema che Monchi ha portato sul tavolo di Pallotta".

Andrea Pugliese (Teleradiostereo 92.7): "La partita con l'Inter è l’occasione giusta per la Roma. È una sorta di doppio spareggio, perché è uno scontro diretto contro una rivale. Anche un pareggio comunque non sarebbe da buttare, ma dal punto di vista psicologico non sarebbe il massimo perché se la Lazio vince col Chievo vai a -3 e potrebbe pesare psicologicamente. Meglio giocare con l’Inter alla ripresa piuttosto che col Bologna, perché ti permette di avere le tensioni giuste e la giusta concentrazione. Sul mercato il Galatasaray è l’unica squadra che effettivamente ha chiamato Trigoria chiedendo informazioni. In Premier c’è il Brighton, più del Watford che è alla ricerca di un terzino difensivo. La situazione però non si definirà subito, forse tra una settimana. Quindi se la Roma prenderà un terzino credo che sarà verso la fine del mercato. La Roma crede che Gonalons sia effettivamente quello di Lione, quindi il francese ha a disposizione altri sei mesi per cambiare passo, altrimenti a giugno andrà via. Torreira piace a Monchi, ma oggi costa 30 milioni se ti va bene. Strootman davanti alla difesa potrebbe essere la soluzione più adatta per l’olandese in questo modulo, visto che da mezzala sta facendo molta fatica. Per caratteristiche Under sembra il più adatto a ricoprire la posizione di esterno destro, l’ideale sarebbe Florenzi ma senza l’acquisto di un terzino non può spostarsi".

Alessandro Vocalelli (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "Una squadra come la Roma, che viene da questa situazione, ricomincia a lavorare da lunedì. Capisco che è un diritto sindacale, ma ci sono anche squadre che ripartono domani. Vista la situazione anche atletica, se i giocatori avessero proposto di cominciare sabato… Bisognava accompagnare anche l‘entusiasmo della gente verso Inter-Roma. Quella di San Siro è una partita quasi decisiva per entrambe, chi la perde va davvero in difficoltà. Di Francesco credo farà scelte nette privilegiando le motivazioni rispetto ai nomi".

Antonio Felici (Centro Suono Sport – 101,5): “Le parole di Pallotta? O uno fa finta di non aver sentito perché lo considera uno da non prendere sul serio, oppure si sottolinea che abbia detto delle bestialità clamorose. La Roma come società riflettesse su che tipo di consigli possono dare al presidente. Gli è scappato un ‘fucking idiots’ bis oltre ad una discriminazione territoriale. In base a cosa milioni di persone dovrebbero tifare Roma come seconda squadra e comprare articoli? La Roma non ha un presidente, uno che abbia come primo obiettivo i risultati sportivi. Pallotta quando apre la bocca, fa danni. Lui sarebbe l’ambasciatore del marchio della Roma nel mondo? Non fatelo parlare di sport, per il bene della Roma. Ha detto chiaramente che il calcio gli faceva schifo, è uno che viene da un altro pianeta. Il progetto tecnico della Roma è la rivoluzione ogni anno: incasso 100, spendo 80 e plusvalenza 20. Così si copre il buco di bilancio".

Francesco Balzani (Centro Suono Sport – 101,5): “Un presidente che tratta male i suoi clienti e che non vince nulla… Purtroppo non si può rimuoverlo, ma gli stessi giocatori che vengono messi alla gogna per poi essere venduti dovrebbero alzare la voce e ribellarsi. È ora che si prenda le sue responsabilità. Uno come Monchi a Roma non dura tanto, se ne andrà lui: non accetterà questo tipo di ruolo, lui ha fatto sempre alto. Alla Roma serve un presidente e un vero direttore generale. Nainggolan sarà uno di quelli che si stuferà: è rimasto per amore della città ma se la città non ti difende, lui è uno di quelli che ti dà un calcio nel sedere. Pellegrini può andare via perché ha una clausola bassa, Dzeko è verso la fine della sua esperienza romana: si va verso una nuova rivoluzione, vedremo se con Monchi e Di Francesco oppure no".

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92.7): "Non si sa cosa sia uscito nel summit. Pallotta non vive la Roma come la viviamo noi, certe cose lui neanche le sa. Non c'è neanche bisogno di arrabbiarsi per le sue parole. Inter-Milan è un derby meno sentito, questo è quello che intendeva dire Pallotta. Non era una discriminazione dei tifosi di Roma o Lazio rispetto ai milanesi. Mi volete dire che la situazione è uguale? Il clima che si crea fuori e dentro l'Olimpico durante Roma-Lazio è lo stesso che si crea a San Siro durante Milan-Inter? Gli arsenali dentro le macchine li hanno trovati pochi anni fa, e furono quelli che fecero traboccare il vaso. L'Olimpico è lo stadio al di fuori del quale succede Ciro Esposito. Le cose più recenti e più gravi sono più a Roma che a Milano. Poi c'è De Falchi che è una vergogna del calcio italiano".

Federico Nisii (Teleradiostereo 92.7): “Skorupski non mi sembra un’aquila: visto il rendimento di Alisson come fai a rifiutare i trasferimenti? Ha rifiutato il Brighton. Pallotta spesso è un po’ leggero nelle dichiarazioni. Castan è ancora calciatore grazie a Walter Sabatini, non mi piacque la ferocia con cui giocò contro la Roma. La Lazio ha una leggerezza mentale che nessuna squadra in testa alla classifica ha".

Franco Melli (Radio Radio Mattino - 104,5): "La Roma deve ritrovare autostima. Un'eventuale sconfitta sarebbe determinante per la classifica. Vedo un pareggio. Vedrei bene Lotito presidente della Federcalcio, negli ultimi anni è stato il miglior dirigente che ci sia stato".

Roberto Renga (Radio Radio Mattino - 104,5): "Inter-Roma in questo momento è la gara tra le due deluse del campionato. La Roma gioca bene le grandi partite".

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino - 104,5): "Darei la Nazionale a Zeman. La Roma non ha certezze, prima aveva solidità difensiva ora non più. Bisogna riassettare tutto".

Furio Focolari (Radio Radio Mattino - 104,5): "La gara di domenica è la partita per capire chi è l'anti Lazio. La Roma non ha certezze al momento. Andare a Milano è sempre difficile. Lotito? Lo vedrei bene senatore e ministro in alcuni settori specifici, ma per il bene della Lazio non approvo che si candidi velocemente in Federazione".

Xavier Jacobelli (Radio Radio Mattino - 104,5): "La sosta di solito riserva delle sorprese. Una vittoria a San Siro darebbe una bella sterzata della Roma".