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‘RADIO PENSIERI’, LEGGERI: “Spalletti è affetto da una grave sindrome di fenomenite acuta”

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:

Giuseppe Giannini (Centro Suono Sport – 101,5): “Spalletti va sempre in polemica con i giornalisti e credo che questa sia una sua strategia, di mettersi davanti a tutto e tutti. La partita di ieri? Il primo tempo la Roma mi è piaciuta, poi come sono rientrati nel secondo tempo la squadra si è spenta. Lì dovevano incidere i cambi tattici del mister, ed invece… Ora, però, non me la sento di massacrare tutto e tutti”  

Max Leggeri (Centro Suono Sport – 101,5): “Se qui c’è troppa pressione da parte dei media, caro Spalletti, se ne torni a Empoli o a San Pietroburgo. Evidentemente è un bravo addestratore ma non ha la psicologia sufficiente per reggere l’urto quando le cose non vanno per il verso giusto. Il mister è affetto da una grave sindrome di fenomenite acuta. Anche la società ha le sue responsabilità così come la squadra che ieri nel secondo tempo hanno gettato a mare quanto di buono avevano fatto nei primi 45 minuti. Oggi mi sento un tifoso arrabbiato ma non rassegnato, Questo ambiente ha la colpa di essere esageratamente buono”.

Ivan Zazzaroni (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): “L’unico non vero problema è l’assenza di Pallotta, perché se vuole interrompere la corsa di Spalletti basta una telefonata. Per me hanno sbagliato le tre partite dove la Roma poteva vincere ma non c’è riuscita. E’ un problema tecnico-tattico con la mancanza di certezze che la squadra prima aveva ed adesso non ha. Aveva ragione Sabatini, ci sono troppe teste sparse nel mondo che pensano alla Roma. Se cacceranno Spalletti secondo me prenderanno Emery”

Xavier Jacobelli (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): “Nell’anno in cui tante squadre come Milan, Atalanta e Inter vincono grazie a tanti italiani in squadra, la Roma non punta mai sul suo grande lavoro sul vivaio. Gerson è tanto meglio di Marchizza o Tumminello?”

Tony Damascelli (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): “La squadra credo che non sia stanca, il problema è che Spalletti trasferisce le sue incertezze a tutto l’ambiente. Vede ombre dappertutto. A questa Roma basta poco per crearsi delle difficoltà e Spalletti è il primo a non essere certo di se stesso. IL Lione è debolissima in difesa, ma molto pericolosa dal centrocampo in su e questo lo sapevamo tutti. Spalletti comunica male con il resto del mondo, squadra compresa, e questo è un suo limite. Nella Roma parlano tutti, la testa più importante sta zitta. In questo momento ci vorrebbe che Totti parlasse, e mettesse gli attributi sul tavolo. Deve prendere una posizione, come hanno fatto altri capitani nella storia. Se si è fatto silenziare, vuole dire che c'è qualcosa di strano. E il mio non è un attacco a Totti".

Franco Melli (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): “La Roma ieri ha giocato un primo tempo dignitoso che ha illuso, per poi giocare una ripresa incresciosa, mortificante perfino un po’vergognosa. Il Lione sembrava una squadra di marziani, ai quali il risultato va anche stretto perché Alisson ha fatto almeno tre parate importanti. Quelli del Lione sfrecciavano e quelli della Roma camminavano. Il discorso della stanchezza lascia il tempo che trova, perché ad inizio stagione la Roma non è riuscita a superare il Porto in Champions. L'incertezza di Spalletti sul futuro è un sopruso. Da quando ci sono gli americani Totti è stato depotenziato così come tutto quello che riguarda la storia della Roma"

Stefano Agresti (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): “Il vero problema della Roma è quello di avere pochi giocatori di qualità, e che giocano sempre gli stessi. Alla lunga tutto questo si paga. Vedo giocatori che dopo 45 minuti sono fermi e non ce la fanno più. Dzeko è fermo, non a caso a gennaio hanno provato a prendere Defrel che ieri sarebbe stato preziosissimo. Totti potrebbe far respirare un po’ Dzeko, ma Spalletti non la pensa così”

Nando Orsi (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): “La condizione fisica non c’entra niente e nemmeno la panchina corta. Questi sono alibi. Il problema della Roma è che oggi le squadre avversarie giocano meglio della Roma. E’ una crisi tecnica e tattica. E le sconfitte sono figlie di questi motivi. Il Lione gioca tante partite quanto la Roma, eppure ieri l’ha surclassata. La squadra della Roma forse è troppo sopravvalutata e le attese sono state eccessive. I giocatori hanno poca personalità perché ne ha troppa l'allenatore"

Alvaro Moretti (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): “Spalletti alcune cose le ha dette a gennaio e non le diceva a caso. Secondo me hanno creato qualche problema all’interno della squadra. La rosa è corta e questa situazione di dubbio da parte di Spalletti non favorisce e si stanno creando dei presupposti per il suo addio”

Francesco Balzani (CentroSuonoSport 101,5): “Se la Roma avesse giocato questa partita un mese fa avrebbe vinto 4-2. I calciatori sono stanchi fisicamente e mentalmente, ma anche Spalletti lo è. Non c'è una programmazione seria e quindi arrivi a marzo stanco. Anche Nainggolan l'ho visto grigio in volto. I giallorossi non hanno saputo gestire le forza e le energie mentali ieri, non hanno retto i 90 minuti. L'errore di Spalletti è stato non schierare i panchinari nelle partite semplici, facendo giocare sempre gli stessi. Bisogna stare attenti al Palermo perché, come tanti altri ad ora, corrono più dei nostri”.

Antonio Felici (Centro Suono Sport 101.5): "Mi aspettavo che la partita andasse esattamente come è andata nel primo tempo. Il Lione lascia un bel po' di spazi dietro, i giallorossi sono stati quasi perfetti nella prima parte di partita. Nel secondo tempo la Roma è scoppiata un'altra volta, Spalletti è stato tardivo a intervenire con i cambi perché la squadra non riusciva più a tenere le linee, si è scollata e la difesa è diventata vulnerabile. Questo 4 a 2 è un risultato inaccettabile". 

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92,7): “Otto giorni così duri non me li ricordo. Bisogna intervenire subito perché ci siamo quasi compromessi tutti gli obiettivi stagionali. Se arriviamo al secondo posto in campionato sarebbe un bel traguardo che però i tifosi non sapranno apprezzare. La rosa corta è un alibi che media e tifosi stanno dando a questo periodo nero della Roma. Grenier non è ancora pronto né fisicamente né mentalmente per affrontare la Serie A: la Roma non ha avuto le condizioni per fare mercato, il bilancio lo ha vietato. Secondo me è sempre il problema della mentalità, perché il quarto gol non va mai e poi mai preso: i calciatori si sono giocati l'Europa League così facendo”.

Riccardo “Galopeira” Angelini (Teleradiostereo 92,7): “Non mi aspettavo tutte queste difficoltà tra Coppa Italia ed Europa League. Ci troviamo in un momento complicato che non avevo previsto potesse accadere. I cambi sono arrivati troppo tardi ed i calciatori subentrati sono entrati molto molli. Alla fine sono i calciatori che determinano le partite, l'allenatore ti può far crescere, ti può dar consigli, ma sono loro che scendono in campo. Giovedì prossimo sarà solamente la Roma l'artefice del proprio destino. Ieri anche Dzeko ha sbagliato l'approccio, secondo me non c'entra la stanchezza. Non è finita però, ma i giallorossi si sono complicati la vita”.

Dario Bersani (Teleradiostereo 92,7): “Urge un vero e proprio pit-stop e domenica a Palermo bisogna far giocare solo chi ha giocato di meno. Non so se i cambi gestiti male sono stati la causa principale della partita. Se la Roma dovesse uscire contro il Lione dall'Europa League sarebbe clamoroso. Dzeko ha sempre dominato i difensori avversari, ma ieri non ce la faceva proprio. La partita di giovedì sarà il primo dentro o fuori della stagione. Al ritorno dubito che il Lione utilizzerà la tattica del contropiede perché hanno una difesa poco solida ed inesperta, quindi attaccheranno”.

Augusto Ciardi (Teleradiostereo 92,7): “Spalletti deve trovare qualcuno che faccia rifiatare per una partita Dzeko. Giovedì prossimo dovremo rigiocare contro il Lione cercando la rimonta che non è impossibile, perché due gol già glieli abbiamo fatti e loro non sono perfetti. Parlando dello Spalletti pre e post gara non mi sta piacendo per niente, fa troppe dichiarazioni fuori luogo. La stanchezza fisica e mentale ti porta a fare delle scelte sbagliate, quindi sei più confuso e distratto e ti manca molto ossigeno. I panchinari come Perotti, El Shaarawy, Vermaelen, Paredes e Mario Rui non possono essere stanchi, se fossi Spalletti li convocherei in ufficio per cercare di svegliarli un bel po', ci si aspetta tantissimo da loro e ad ora, non stanno rispettando le aspettative. Complimenti ad Alisson che, anche se gioca poche volte, mostra sempre grandi doti e grandissima concentrazione, ieri è stato il migliore in campo. Non bisognerebbe più permettere a Paredes di entrare in campo così molle, come non si fa neanche in allenamento, se a 23 anni è stanco allora Dzeko cosa dovrebbe dire?”

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Mattino – 104,5): “La Roma è cotta, io lo vado dicendo da tempo. Il migliore in campo è stato Alisson che ha salvato almeno due gol. E Spalletti è un caso all’interno. Il suo nervosismo nei confronti dei giornalisti è un sintomo di un malessere interno. Per fortuna che arriva il Palermo. Se la Roma domenica non vince, allora è crisi nera”

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): “La Roma non gioca male, il problema è che Spalletti non ha cambi e quelli che ha li sbaglia. Io avrei tolto Strootman invece di De Rossi. Fazio in questo momento è terribile, è pericoloso. Roma di altissimo livello nel primo tempo, ma il problema è questo. Una squadra non può giocare solamente un tempo, nei secondi 45 minuti sono andati completamente in bambola”

Mario Mattioli (Radio Radio Mattino – 104,5): “Con una rosa inadeguata soprattutto come numero si è arrivati al redde rationem. I giocatori dimostrano che qualcosa nella testa non funziona. Non credono nei loro mezzi. Il primo responsabile, in questo caso, è Spalletti”

Nando Orsi (Radio Radio Mattino – 104,5): “La Roma è durata solo un tempo, ma soprattutto gioca male. E’ un problema tecnico e Spalletti deve cercare lui la soluzione. Non è giustificabile solo con una rosa corta. E’ una storia che si ripete. Al ritorno sarà complicato perché recuperare due gol in Europa è difficile. Chi vive sperando… Occhio che a Palermo non sarà facile. La Roma sta giocando male, sbaglia tanto ed è stanca. Le altre squadre la surclassano proprio nel gioco e ovviamente Spalletti deve essere messo tra i problemi. Ci sono delle situazioni tecniche da analizzare, queste sconfitte fanno pensare””

Roberto Renga (Radio Radio Mattino – 104,5): “#SpallettifamostaRoma. Nel primo tempo ho visto una Roma superiore all’avversario. Dal 46’ la Roma non c’era più, il Lione poteva anche farne più di quattro. La Roma era ferma in campo, Spalletti non ha azzeccato i cambi. Ma la società ha altro per la testa…”

Xavier Jacobelli (Radio Radio Mattino – 104,5): “Questo continuo rimandare il contratto e il suo futuro, la sua ricerca continua di ombre non aiuta la Roma. Spalletti deve spiegare cosa sta accadendo, perché la difesa è diventata di burro, perché l’attacco non è più importante come prima. Il primo tempo della Roma è stato strepitoso, ma bisogna chiederci perché questo tracollo nei secondi 45 minuti. Spalletti ha sbagliato tutti i cambi”

Franco Melli (Radio Radio Mattino – 104,5): “Fossi la società chiamerei Spalletti e gli ordinerei di dire immediatamente sì o no al rinnovo del contratto. Squadra stanca, cambi in ritardo. Dzeko è stanco, possibile che Totti non può giocare neanche venti minuti? Ma che resta a fare il capitano in panchina se Spalletti non lo fa giocare?”