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L’Avversario, il Napoli di Sarri

Il segreto del tecnico partenopeo è stato quello di prendere in considerazione tutti i giocatori della rosa, e abbandonare il 4-2-3-1 che lo ha reso famoso ad Empoli, per sposare il 4-3-3, modulo più adatto ai giocatori a sua disposizione

Redazione

Questa sera capiremo se la corsa del Napoli è finita, oppure se la sconfitta di Bologna è stata un incidente di percorso.

Ora come prevale la seconda ipotesi, vista la vittoria in Europa League per 5-2 contro il Belenenses. Tale affermazione ha sancito il record assoluto di sei vittorie su sei, e di gol segnati in un girone eliminatorio della squadra partenopea nella competizione.

La sconfitta per 3-2 contro il Bologna, infatti, è stato un normale calo mentale, figlio del fatto che fino a quel momento Sarri aveva fatto giocare sempre gli stessi giocatori sia in campionato, sia in Europa League. Per questo motivo la squadra messa in campo tutte le volte ha avuto un momento di buio, e ha perso. Sarri lo ha capito subito, e giovedì scorso ha fatto riposare i titolari mettendo in campo le riserve, che si sono comportate molto bene. Se il Napoli sta facendo un bel campionato è merito di Sarri, che può diventare un profeta in patria, grazie alle sue qualità tecnico-tattiche, sia per la sua umiltà.

L’aver convinto Higuain a restare, è stata una grande vittoria di Sarri, e l’argentino lo sta ripagando a suon di gol. Se l’argentino segna tantissimo, è merito anche del resto della squadra, a cominciare dalle due ali Calleon, e Insigne, due giocatori che hanno tutte le caratteristiche tecniche per mettere in difficoltà la fragile difesa romanista.

Ottimo, invece, l’apporto a centrocampo di Jorgihno, giocatore che Benitez aveva messo in un cantuccio, ma su cui Sarri ha deciso di puntare. Hamsik, è sempre più una bandiera della squadra, mentre in difesa Koulibaly, Albiol non saranno due fuoriclasse, ma gli basta seguire le direttive del tecnico per comportarsi bene. Il ritorno di Reina ha dato maggior convinzione alla squadra di essere forte, visto che il portiere spagnolo è un grandissimo uomo spogliatoio. Hysay, e Goulam sono i due ottimi laterali, soprattutto l’algerino, ma non dimentichiamoci di gente come l’infortunato Gabbiadini, oppure di Valdifiori, David Lopez, Maggio, e Merteeens. Non essendoci tifosi della Roma al seguito, visto che la trasferta è stata vietata per motivi di ordine pubblico, non dovrebbero verificarsi incidenti com’è successo due giorni fa contro il Legia Varsavia. Speriamo che, comunque, le misure di sicurezza siano imponenti. Arbitrerà Rizzoli, un arbitro esperto che, speriamo, non si faccia influenzare dall’ambiente infuocato che la Roma troverà oggi pomeriggio.

GLI ULTIMI PRECEDENTI A NAPOLI

Lo scorso anno una Roma troppo brutta per essere vera s’inchinò di fronte alle reti di Higuain al 3’, e di Calleon all’85’, che sancirono la sconfitta dei giallorossi per 2-0. Quel giorno la società giallorossa dovette andare a Napoli addirittura in aereo per poi essere scortata fin dentro lo stadio da un servizio d’ordine che avrebbe fatto impallidire anche il presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

La gara, infatti, fu condizionata dal rischio – incidenti, ma soprattutto dalle polemiche per la morte del tifoso partenopeo Ciro Esposito, che avvenne il 25 giugno del 2014, dopo essere stato ferito il 3 maggio del 2014 in occasione della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina. L'ultima vittoria della Roma risale al campionato 2011-2012: la squadra di Luis Enrique vinse 1-3 con reti di Lamela al 2', Osvaldo al 60', e Simplicio al 90'. Prima della terza rete romanista il Napoli aveva segnato con Hamsik all'81'. L'ultimo pareggio risale alla stagione 2009-2010: finì 2-2 con i giallorossi in vantaggio per 0-2, (reti di Julio Baptista, e Vucinic), ma che furono rimontati dai gol di Denis e Hamsik su rigore nell'ultimo quarto d'ora.

ALBERTO BALESTRI