rassegna stampa

Una Roma piccola a lezione dal Real. Per fortuna c’è Olsen in porta, finisce solo 3-0

LaPresse

Una trentina di tiri subiti, una traversa , le magie di Isco, Bale e Mariano: i giallorossi sono presi a pallate

Redazione

Cristiano Ronaldo chi? Sembra quasi che il Real Madrid non sia stato Ronaldo-dipendente negli ultimi anni, non abbia stradominato l’Europa con i suoi gol possibili e impossibili. Peccato che a farne - scrive Fabio Licari sull'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport" - le spese sia stata la Roma, presa letteralmente a pallonate dall’inizio alla fine. La domanda che rimbomba dall’ennesima nottataccia madridista per un’italiana è questa: com’è possibile che sia finita soltanto 3-0? Escluso Olsen – il portiere supereroe che ha parato anche l’imparabile e ha evitato il ricorso al pallottoliere – non c’è niente da salvare in questo debutto di Champions. Neanche Di Francesco.

Avevamo tutti sperato che Zaniolo non fosse soltanto la grande novità annunciata, come poi è stato, ma anche una ventata di gioventù rivoluzionaria. Di Francesco ha pensato che un Under 19 potesse giocare come un veterano, senza aver mai visto un campo di Serie A. Non è stato neanche il peggiore Zaniolo, s’è mosso benino, con personalità, eleganza. Lasciando intendere che in un paio d’anni vedremo qualcosa d’interessante. Altrettanto criticabile l’altra scelta: quella di far convivere De Rossi e Nzonzi, così simili da essere alternativi.

Su una cosa però aveva ragione al 100 per cento Di Francesco: la fase difensiva è in sofferenza, quasi un disastro.

Il primo tempo si chiude appena 1-0 perché, all’ennesimo dribbling davanti all’area, De Rossi atterra Isco che ricambia con una incredibile punizione a effetto. Nella ripresa il 2-0 è di Bale, il 3-0, infine, un tiro da fuori, bellissimo, di Mariano.

Non ingannino i 5 tiri in porta, è il Real che s’è rilassato ogni tanto. Altra domanda dal Bernabeu: cosa sta succedendo?