rassegna stampa

Roma, la difesa non basta. Per ubriacare il Porto c’è bisogno di fare gol

Meglio scendere in campo per affrontare i portoghesi «da Roma», piuttosto che impostare un match timoroso

Redazione

L'1-1 dell’andata può essere un risultato sia tanto positivo quanto pericoloso. Giocando in casa il pareggio senza gol sembra essere sempre a portata di mano, ma poi basta una rete dell’avversario per rimettere tutto in discussione, ricorda Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport". Le linee guida del match in qualche modo le ha esposte ieri Strootman, quando ha spiegato come per 70 minuti sia meglio fare la partita e provare a segnare, poi a quel punto eventualmente si proverà a fare calcoli in base al risultato del momento. Meglio scendere in campo per affrontare il Porto «da Roma», piuttosto che impostare un match timoroso.

D’altronde, è proprio la moria dei difensori della Roma a consigliare Spalletti a non limitarsi solo a contenere. Senza lo squalificato Vermaelen e gli infortunati Ruediger, Florenzi e Torosidis, le fasce dovrebbero essere affidate a Bruno Peres e uno tra Emerson e Juan Jesus. Più probabile perciò che faccia coppia con Manolas l’ex interista, perché Fazio potrebbe andare in difficoltà. Certo, tutti e tre i brasiliani che potrebbero coprire le fasce giallorosse non sono dei bunker in fase difensiva, tanto più che i vari Otavio, Corona, Adrian Lopez ed esterni bassi pronti a sovrapporsi, come Maxi Pereira e Telles, sono senz’altro in grado di fare male. Perciò, a protezione della retroguardia, meglio puntare sulla solidità di una cerniera di centrocampo assai muscolare come quella composta nel 4-2-3-1 da Strootman, De Rossi e Nainggolan.

«Non ci affideremo al destino, siamo noi che lo determiniamo. Si va a giocare a testa alta, tentando di vincerla da subito, non aspettando nessuno. Dobbiamo fare gol», parola di Spalletti. Per arrivarci, oltre alla velocità di Salah, occorrerà anche la fantasia di Perotti e la vena ritrovata di Dzeko. Se poi col passare dei minuti le praterie saranno sempre più grandi, possibile che Spalletti decida anche di togliere tutti i punti di riferimento offensivi ai (lenti) centrali di difesa, inserendo El Shaarawy al posto del bosniaco e facendo operare Perotti da finto centravanti.