rassegna stampa

Prima solo, poi sfortunato: la notte amara di Dzeko

Edin sognava di firmare il gol decisivo: a lungo ai margini della partita, adesso punta il Chelsea, a cui non ha mai segnato

Redazione

Solo nel primo tempo, sfortunato nel secondo. Sono le due anime diverse di una stessa partita, quella di un Edin Dzeko che ha vissuto momenti di desolazione in ambedue le facce. Quasi abbandonato a se stesso nel primo tempo, quando il 4-2-3-1 scelto da Di Francesco e l’atteggiamento troppo passivo della Roma lo hanno spesso isolato tra le tante maglie della difesa azzurra. Capace di maledire la dea fortunata nella ripresa, quando la traversa (nono palo stagionale, i giallorossi sono in testa nella speciale classifica della sfortuna) gli ha negato l’ottavo gol in questo campionato e quando poi, invece, è stato proprio lui a non credere troppo ad un assist di Under sul secondo palo che poteva essere decisivo. La notte da re che il centravanti bosniaco sognava alla vigilia è evaporata via strada facendo, scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport".

Il bosniaco alla fine ha toccato appena 28 palloni, meno di chiunque altro tra quelli che sono partiti dal via. Colpa di quel primo tempo in cui la Roma si è un po’ buttata via e in cui Dzeko in un paio di ripartenze ha frenato, allargato desolatamente le braccia e scaricato il pallone indietro. Colpa anche della condizione approssimativa di Perotti e della partita negativa di Florenzi. Nella ripresa, con il 4-3-3, Di Francesco ha sistemato un po’ le cose e le distanze tra il bosniaco e il resto della squadra si sono di colpo accorciate. Ora Dzeko vorrà smaltire la rabbia mercoledì in Champions, quando tornerà in Inghilterra. Avversario di turno un Chelsea a cui finora non è riuscito mai a far gol nelle 9 sfide personali.